CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI
09 aprile 2009
Ivan Scalfarotto
Lui mi piace.
Pare che sarà candidato alle prossime elezioni europee.
Non votare non serve a niente.
Le mie battaglie sono anche le sue.
E' la terza via del PD che vorrei.
Su Scalfarotto trovi d'accordo anche me... è che poi sento Franceschini dire che Cofferati "ha tutti i requisiti" per essere capolista nel Nordovest, e mi cascano le... braccia!
Caro Ivan, ti rispondo nella qualità di co-titolare di questo blog, sul quale scrivono, con assoluta libertà di espressione, persone di orientamenti politici diversi. Da radicale pannelliano (i peggiori, come sai) non posso che tenere a mente lo slogan che ha caratterizzato il nostro ingresso nelle liste del PD e la nostra aspirazione a costruire in Italia un Partito Democratico, risalente a un'epoca in cui l'attuale PD non era nemmeno nei sogni dei suoi attuali protagonisti: per il partito democratico, per un partito democratico. Personalmente, quindi, non posso che vedere di buon occhio chiunque sia disponibile a trasformare quell'articolo da determinativo in indeterminativo. E, come diceva Peppino De Filippo in un vecchio flim, ho detto tutto. Saluti.
Ce la faremo se ci saremo tutti. Le elezioni europee, con le preferenze, sono un modo per provare a far sentire chiara e forte la voce di chi sta nel PD pensando a un'Italia più laica, moderna, aperta e integrata autorevolmente nella grande comunita' degli europei. Ivan
Auguri a Scalfarotto e alle sue buone intenzioni. Sarà senz'altro eletto, in compagnia di Cofferati e numerosi altri piddini. Io voterò Marco Cappato, che rischia invece fortissimamente, come tutti i radicali, di non essere eletto – nel suo caso, rieletto. Per ciò che ha fatto e sta facendo, dentro e fuori dal Parlamento europeo, non per ciò che spera e promette di fare.
Eh...
RispondiEliminadifficile darti torto...
Su Scalfarotto trovi d'accordo anche me... è che poi sento Franceschini dire che Cofferati "ha tutti i requisiti" per essere capolista nel Nordovest, e mi cascano le... braccia!
RispondiEliminaAh beh... Coffy tutti i requisiti li ha sicuramente, bisogna stabilire per cosa...
RispondiEliminaNel collegio Nord Ovest c'è Cofferati e c'è Scalfarotto. Per fortuna ci sono anche le preferenze e per questa volta possiamo "preferire"!
RispondiEliminaGrazie! Sarà un'impresa titanica, temo, ma si può provare a fare del PD una cosa un po' più vicina a quello che vorremmo.
RispondiEliminaCaro Ivan,
RispondiEliminati rispondo nella qualità di co-titolare di questo blog, sul quale scrivono, con assoluta libertà di espressione, persone di orientamenti politici diversi. Da radicale pannelliano (i peggiori, come sai) non posso che tenere a mente lo slogan che ha caratterizzato il nostro ingresso nelle liste del PD e la nostra aspirazione a costruire in Italia un Partito Democratico, risalente a un'epoca in cui l'attuale PD non era nemmeno nei sogni dei suoi attuali protagonisti: per il partito democratico, per un partito democratico.
Personalmente, quindi, non posso che vedere di buon occhio chiunque sia disponibile a trasformare quell'articolo da determinativo in indeterminativo.
E, come diceva Peppino De Filippo in un vecchio flim, ho detto tutto.
Saluti.
Caro Ivan, che bello averti anche qui. Sarà un'impresa titanica, ma ce la faremo. Come dicevo nel post, tu rappresenti. E non è cosa da poco.
RispondiEliminaMi accodo agli amici co-blogger sopra...
RispondiEliminavedremo di non far mancare l'appoggio.
Auguri Ivan...
preferiamo allora! Forza Ivan, siamo in tanti a voler cambiare le cose.
RispondiEliminaCe la faremo se ci saremo tutti. Le elezioni europee, con le preferenze, sono un modo per provare a far sentire chiara e forte la voce di chi sta nel PD pensando a un'Italia più laica, moderna, aperta e integrata autorevolmente nella grande comunita' degli europei. Ivan
RispondiEliminaAuguri a Scalfarotto e alle sue buone intenzioni. Sarà senz'altro eletto, in compagnia di Cofferati e numerosi altri piddini.
RispondiEliminaIo voterò Marco Cappato, che rischia invece fortissimamente, come tutti i radicali, di non essere eletto – nel suo caso, rieletto. Per ciò che ha fatto e sta facendo, dentro e fuori dal Parlamento europeo, non per ciò che spera e promette di fare.