21 novembre 2006
Torquemada
Nonostante le vibranti proteste capitanate dal sito Cultura Cattolica, la fiction "Il padre delle spose" è andata regolarmente in onda su Rai Uno lunedì alle ore 21.
Nella fiction Lino Banfi interpreta un agricoltore meridionale che va a trovare la figlia in Spagna e scopre che la ragazza non solo è lesbica, ma è regolarmente sposata con la sua compagna.
Dopo la messa in onda non sono mancate le reazioni del mondo politico: la Senatrice Binetti, in particolare, ha dichiarato che «è altamente inopportuna una trasmissione che tocca un problema su cui ancora non si è discusso adeguatamente e che comunque non fa parte del programma di governo».
C'è da domandarsi se la Binetti si renda conto dell'eccezionale gravità della propria dichiarazione: affermare che i contenuti di un'opera artistica possono essere diffusi solo se essi fanno parte del programma di governo costituisce una inaudita aggressione al principio democratico della libertà di espressione.
Quello a cui assistiamo è un evidente tentativo, da parte della Senatrice, di impedire che si parli di un argomento solo perché esso registra la sua opinione contraria: atteggiamento, è bene sottolineralo, degno dei peggiori regimi totalitari, del quale la Binetti, peraltro, ha già dato bella mostra pronunciandosi in senso contrario al dibattito parlamentare sull'eutanasia.
Mentre consiglio alla Senatrice di trasferirsi in altro paese (ce ne sono molti) nel quale le sia consentito di esercitare le sue smanie dittatoriali e di dare libero sfogo al suo integralismo, mi auguro che ella, nelle more della sua permanenza in Italia, voglia immediatamente scusarsi delle inaccettabili dichiarazioni rese.
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