24 dicembre 2006

Il loop dell'autogol

E’ successo a tutti di guardare una partita di calcio in cui a un giocatore capiti di infilare maldestramente la palla nella propria porta; immaginate, però, che appena la palla viene rimessa al centro del campo lo scellerato decida di insistere una, due, cento volte: come se, colto da una specie di raptus, non riuscisse proprio a fare a meno di cacciare ripetutamente il pallone alle spalle del proprio portiere, nonostante gli assordanti fischi del pubblico amico e l’incontenibile ilarità degli avversari.
Oggi ero al funerale di Piero Welby: centinaia di persone, tra cui molti credenti, gridavano alla vergogna per il rifiuto delle esequie religiose deciso dal Vicariato.
Contemporaneamente il Papa, durante l’Angelus, non trovava di meglio da fare che ripetere: «Il Natale di Cristo ci aiuta a prendere coscienza di quanto valga la vita umana, la vita di ogni essere umano, dal suo primo istante al suo naturale tramonto».
Santità, ma ha capito o no qual è la sua porta?

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