12 dicembre 2006

Il mucchio delle sillabe

Dal sito di Luca Volonté: “(…) si vorrebbe introdurre un altro principio: una legge che tuteli ogni singolo desiderio. Facendo un torto alla natura della legge, generale, e al buon senso normale. Normale? Già perché io continuo a pensare e credere che il genere sia maschio e femmina, altri nell’Unione che esistano quattro, cinque, cento generi che dipendono dalle convinzioni, affetti o sensazioni mentali anche momentanee. Infatti il primo matrimonio gay inglese è durato un anno (…)”. L’omosessualità, quindi, sarebbe una sensazione mentale momentanea: la prova risiederebbe nel fatto che in Inghilterra il primo matrimonio omosessuale si è concluso con un divorzio; come se risultasse che i due inglesi si siano separati dopo essersi accorti di non essere più omosessuali, e non (com’è ragionevole ipotizzare) perché non andavano più d’accordo. Oppure, onorevole Volonté, dobbiamo concludere che le coppie eterosessuali si separano perché i loro membri si accorgono di essere diventati gay? Perché, glielo comunico, questa è la paradossale conclusione che scaturisce dal suo brillante ragionamento: una conclusione che finirebbe per mettere in discussione non soltanto la legittimità delle coppie omosessuali, da lei così aspramente negata, ma anche (e soprattutto) quella delle coppie eterosessuali, o “normali”, come lei preferisce definirle. Il ragionamento da lei proposto, onorevole Volonté, le si ritorce evidentemente contro; non mi illudo, tuttavia, che la circostanza rivesta per lei la benché minima importanza: perché ciò a cui lei mira è affastellare quante più parole possibile, alimentando l’intolleranza e l’integralismo con un ingorgo di sillabe senza significato, scomposte e illogiche, il cui unico scopo è quello di fare mucchio. In modo che, nella confusione, si finisca per dimenticare cosa significhi discutere.

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