04 dicembre 2006

Una parola è poca, due sono troppe

Gli esponenti della Chiesa prima si stracciano le vesti quando Ikea decide di non mettere in vendita il presepe nei suoi punti vendita, poi si indignano allorché un sexy shop friulano decide di allestire la capanna con la sacra famiglia in una delle vetrine solitamente adibita all’esposizione di oggetti per soli adulti. Invitando i vescovi alla coerenza mi permetto di ricordare loro, da ateo, la nota vicenda dei peccati e delle pietre: consapevole del fatto che i vertici ecclesiastici, ultimamente, non sembrano disdegnare né di commettere i primi, né di scagliare le seconde.

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