Massimo Introvigne interpreta quanto affermato ieri da Ratzinger sull’attuale sistema dell’informazione: «Il Papa, tuttavia, non è certamente contro la diffusione dell’informazione e della conoscenza. Il suo discorso entra nel vivo di due dibattiti in corso da diversi anni. Da una parte, la Chiesa lamenta la scarsa attenzione e spesso la distorsione dei suoi interventi».
Quanto alla scarsa diffusione degli interventi della Chiesa, è sufficiente fare una banale ricerca sul Corriere.it o su Repubblica.it per verificare, com’è ben noto a chiunque, che agli interventi del Papa, dei cardinali e del Vaticano in generale è assicurata una visibilità pressoché unica nel panorama dell’informazione nazionale; il fatto che nonostante tale lampante evidenza ci si ostini ad affermare il contrario è francamente ridicolo, così come è grottesca l’accusa di distorsione formulata da parte di chi fonda da sempre la propria strategia mediatica sulla continua deformazione delle istanze e delle argomentazioni altrui.
Il Papa, insomma, si lamenta di essere oscurato e travisato dal mondo dell’informazione, e lo fa avvalendosi della collaborazione di giornalisti che ne evidenziano le farneticazioni ben oltre la loro reale importanza, e mistificano la realtà dei fatti nel goffo tentativo di giustificarle.
Sa che ci vuole un bel coraggio, Santità?
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