16 febbraio 2007

Differenze

Sarebbe sin troppo facile ripescare qualche recente dichiarazione del Papa o di Ruini, una di quelle in cui si magnifica la nobiltà del magistero della Chiesa, e giustapporla alla notizia della suora condannata perché maltrattava i suoi alunni. Il Vaticano e il fronte clericale, d’altra parte, si producono quotidianamente nell’esercizio di astrarre proclami e anatemi dai più disparati fatti di cronaca, spesso e volentieri cavalcando (e talora superando abbondantemente) il crinale che divide la libertà di espressione dalla meschina strumentalizzazione. Fingere di non sapere che una suora violenta è soprattutto una donna violenta, e che tale sarebbe stata, probabilmente, anche se non avesse preso i voti, significherebbe adottare lo stesso metodo che tutti i giorni si cerca, con grande fatica, di denunciare. Personalmente, preferisco tacere. E rimarcare l’incolmabile differenza tra loro e me.

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