02 marzo 2007

Classificazioni

Luca Volonté: «I fondatori della psicologia moderna descrivono l’omosessualità come patologia clinica».
Faccio sommessamente notare che nel 1987 l’A.P.A. (American Psychiatric Association) ha classificato l’omosessualità fra le varianti non patologiche della sessualità umana, mentre l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’ha esclusa dalla classificazione delle malattie nel 1991.
Continuano ad essere considerati stati patologici, invece, le allucinazioni, le psicosi, il delirio: mentre mi auguro che sia di conforto al buon Volonté la circostanza che per tali malattie siano state individuate numerose contromisure, mi duole comunicargli che, allo stato, non è purtroppo disponibile alcun rimedio efficace contro l’omofobia.

Aggiornamento
Chiara Lalli mi fa giustamente osservare che nell'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) l'omosessualità non occupa più alcuna casella diagnostica.
Ringrazio e riferisco.

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