16 marzo 2007

La logica rovesciata

Don Luigi Larizza, sulla Repubblica di oggi, ripropone un vecchio adagio:

«Sono stati i ragazzi ospiti della comunità a porre il problema, a manifestare enorme perlpessità sull’efficacia e sulle possibili conseguenze di questo provvedimento. Affrontando l’argomento, hanno ricordato che tutti loro hanno cominciato da uno spinello e poi sono passati a droghe pesanti. Ancora maledicono quel giorno, sanno che il dramma è iniziato tutto da lì».

Il processo logico, com’è noto, è il seguente: si prende un campione di tossicodipendenti e si chiede loro se abbiano fumato hasish o marijuana prima di iniziare a consumare l’eroina; poiché la risposta è immancabilmente affermativa, si deduce che le droghe leggere costituiscono un trampolino di lancio per quelle pesanti in una percentuale di casi vicina al 100%.
Bastano poche considerazioni per dimostrare quanto tale ragionamento sia fallace; è del tutto evidente, infatti, che il procedimento corretto dovrebbe seguire il percorso inverso: occorrerebbe intervistare un campione di quelli che hanno consumato droghe leggere negli ultimi cinquant’anni e chiedere loro se successivamente siano o non siano passati alla droga pesante. La percentuale, com’è facile intuire, decrescerebbe vertiginosamente.D’altra parte, qualcuno avrebbe il coraggio di sostenere il consumo di vino costituisce un punto di partenza per arrivare all’eroina? Direi di no: eppure, provate a chiedere ai tossicodipendenti di una comunità se prima di iniziare a drogarsi si facevano un bicchere ogni tanto…

1 commento:

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.