16 aprile 2007

Discriminazione adottiva

Su alcune notizie di cronaca, si sa, è opportuno essere cauti, evitando di esprimersi con precipitazione su quelle che, alla lunga, potrebbero rivelarsi delle mezze verità.

Potrebbe rivelarsi non del tutto veritiera, per esempio, la notizia che a una famiglia di Ravenna sia stata negata l’adozione della bimba di cui è affidataria a causa della presenza, nella famiglia stessa, di un bambino con Sindrome Down.

L’adozione, ad esempio, potrebbe essere stata concessa ad altra famiglia già in lista d’attesa, preferita a quella di affidamento in base a qualche normativa inderogabile, ancorché discutibile; in tal caso, non c’è dubbio, il tenore della notizia suonerebbe alquanto diverso da quello rilevabile oggi sul sito della Stampa: «I genitori affidatari: adozione negata, abbiamo un figlio down».

Resterebbe, tuttavia, l’altra mezza verità, quella superstite; resterebbero le parole pronunciate dal giudice nel comunicare all’aspirante mamma la notizia della negata adozione: «Mi chiedo se poi le farebbe bene crescere con un fratello così».

Resterebbe la consapevolezza, amara, del fatto che una mezza verità è più che sufficiente per una discriminazione intera.

5 commenti:

  1. Non trovo cosa potrebbe
    esserci di nocivo o sbagliato
    nell'avere un fratello Down..
    Io il problema, semmai,
    me lo sarei posta alla nascita
    del figlio stesso.

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  2. Dici cose sacrosante, e le dici bene.

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  3. Io ho una sorella autistica, e se questo ha avuto qualche impatto sulla mia personalità, è soltanto che mi ha aiutato a vedere le immense diversità di questo mondo. (Scusate il mio scarso Italiano, sono straniera.)

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  4. @dyotana-> le cose sacrosante hanno la particolarità di dirsi bene da sole...

    @kaarina-> sono italiano, ma non avrei saputo dirlo meglio... Benvenuta.

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