07 aprile 2007

Scomposizione clericale

Davide Rondoni su Avvenire accusa il fronte anticlericale di strumentalizzare il suicidio del ragazzo torinese. Particolarmente interessante il passaggio conclusivo dell’articolo, che mi sono preso la licenza di scomporre:

La Chiesa non sta facendo la guerra a nessuno.

«Per difendere le nostre posizioni, siamo disposti a qualsiasi guerra». (Camillo Ruini)

Sta invitando a capire, a non fermarsi ai luoghi comuni per conoscere la realtà.

«Da un punto di vista etico la stessa illiceità assoluta di procedere a pratiche abortive sussiste anche per la diffusione, la prescrizione e l’assunzione della pillola del giorno dopo». (Pontificia Accademia per la Vita)

A usare la ragione per il bene e per il futuro del Paese.

«Perché quindi dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia? Perché dire di no all’incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano?». (Angelo Bagnasco)

Fa una cosa laica.

«Nessuna legge può sovvertire la norma del Creatore». (Joseph Ratzinger)

Dice pane al pane e vino al vino, rispettando tutti e senza abdicare al buon senso.

«Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati. (Catechismo della Chiesa Cattolica)

E soprattutto senza sognarsi mai di avvicinare, con spirito sì razzista, chi la pensa diversamente ai peggiori criminali.

«In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica». (Vicariato di Roma)

Che facciamo, Signor Rondoni: cancelliamo e riscriviamo da capo?

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