11 aprile 2007

Un sassolino

La scoperta di un bel blog finora sconosciuto mi ricorda che da qualche anno un fastidioso sassolino mi si è ficcato in una scarpa: chiunque ami, o abbia amato, Fabrizio De André, sarebbe in grado di citare almeno una riga in cui, prima della sua morte, qualcuno lo abbia chiamato “Faber”?

A me, che a pane e De André sono cresciuto, quella parola, “Faber”, non va né su né giù: è l’etichetta postuma appiccicata sulla schiena di un morto, allo scopo di guadagnare due soldi interpretando qualche suo vecchio successo in una raccolta celebrativa di cui si potrebbe allegramente fare a meno.

Una preghiera, quindi: chi (legittimamente) si voglia incaricare di erogare nomignoli a destra e a manca, cerchi di svolgere il suo compito scegliendo destinatari tuttora in vita: solo a questi ultimi, com’è noto, è concessa la materiale possibilità di rispedire i nomignoli stessi al mittente.

16 commenti:

  1. Purtroppo non conosco molto bene Fabrizio De Andrè, non come vorrei almeno.

    Penso pero' di conoscere il bel blog finora sconosciuto anche senza controllare.

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  2. Poteva andargli peggio, guarda che è successo a Cobain con i suoi "diari" ;)

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  3. @bleek-> non ne dubito, visto che l'ho conosciuto passando dal tuo.

    @Leilani-> al peggio non c'è mai fine: qua, però, siamo quasi al limite...

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  4. Sottoscrivo ogni parola.
    "Faber" non piace nemmeno a me.
    Fabrizio De Andrè invece è un pezzo di cuore. Scoperto postumo, per ragioni anagrafiche e di scemenza adolescenziale. Cosa di cui mi rammarico.
    (anche il tributo n.2 mi è sembrato fuori luogo. Il primo mi sembrava avere un senso, anche nella de-masterizzazione, il secondo invece mi ha lasciata un po' amareggiata)

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  5. @sabrina-> Meglio postumo che mai.

    @dyotana-> Non la sapeva neanche De Andrè...

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  6. Già.
    "E' stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati"...

    :-)

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  7. Già.
    "Però canto bene, e non so se tua madre sia altrettanto capace a vergognarsi di me".
    Baci.

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  8. Ciao sono cresciuto anch'io a pane e Fabrizio. Il primo disco me l'hanno regalato a 12 anni e ti assicuro che sono un bel po' di anni fa. Neppure a me piacciono certe operazioni sfacciatamente commerciali e discutibilmente artistiche che si sono succedute dalla prematura dipartita ad oggi e lo dice uno che da anni Fabrizio lo canta e lo suona con passione e nostalgia. Purtroppo dietro a certe uscite a volte c'è anche la Fondazione De Andrè ma spezzo una lancia in favore delle tante e buone iniziative che realizzano soprattutto in latinoamerica a favore dei bambini. Per quanto riguarda "Faber" a dire il vero ricordo di averlo sentito anche prima che morisse, è il nomignolo con cui lo chiamavano gli amici più intimi... poi è stato ripescato ed è diventato una specie di "marchio".

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  9. Nel senso che dopo la sua morte sono diventati tutti suoi amici? Di male in peggio...

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  10. Non è tutto così nero. Che c'è di male a ricordare un autore così importante? Se lo si fa con onestà credo sia ammissibile e quasi doveroso. Mi imbarazzano quelli che citano frasi a memoria e collocano De Andrè su improbabili piedistalli , ma mi emoziona vedere tanti ragazzi anche giovanissimi, che ai concerti cantano in coro e chiedono informazioni per conoscere meglio, per approfondire. In quei momenti fancamente di nomignoli e sfruttamenti furbeschi non me ne può fregare di meno.

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  11. Forse hai ragione tu. Magari è solo il fastidio di sentire reinterpretazioni che non convincono mai, e la riserva mentale per cui se un cantante decide di fare un tributo a De André lo fa con un cinico scopo di autopromozione.
    Sai com'è, è l'affetto...
    P.S. Siccome ciai un bel blog, adesso lo linko.

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  12. Credo tu abbia ragione per buona parte dei casi e lo stesso vale per un fiorire continuo di gruppi che si "specializzano". Anche noi lo siamo ma l'ultima cosa di cui ci suò accusare è che ne approfittiamo... prova ne è che accettiamo di suonare solo dove ci piace, rifiutando "marchette" e infatti siamo perennemente in bolletta! :)) Ciò che mi chiedo è(con tutto l'affetto del mondo): ma che bisogno hanno, per esempio,la PFM, Mauro Pagani, Bubola di realizzare "tribute tour". Sarà mancanza di idee? Boh. Bubola poi trova anche il tempo di sparare m**** sui gruppi non professionali che massacrano la musica (come autore tanto di cappello ma l'avete mai sentito cantare?). Ok smetto sennò divento acido.
    Grazie per il link, troppo buono.

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  13. Zucchero si è recentemente scagliato contro i produttori casalinghi di musica, che a suo dire rovinavano tutto mentre lui, per fare un disco, spende qualche miliardo...

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  14. L'Amaro Adelmo e gli altri suoi pari si preoccupassero della pensione che IO gli garantisco (insieme ad altri migliaia di non professionisti che versano regolarmente i contributi all'Enpals per una pensione che non vedremo mai)... i puntini sulle i non si devono mai dimenticare!
    PS: poi non capisco proprio perché per fare un disco debba spendere qualche miliardo... conosco un sacco di ragazzi che suonano il blues come e meglio di lui che con 1000/2000 euro (e senza finanziamenti dello stato o della siae) autoproducono dischi che sono dei gioiellini ;)

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