08 maggio 2007

Educazione ciclistica

«Punirne uno per educarne cento». (Mao Tse-Tung)

Per punire, uno lo avete punito: lo avete fatto con una ferocia, un accanimento e un’ipocrisia che raramente mi è stato dato riscontrare in altre circostanze.

Adesso, per favore, spiegatemi chi cazzo avreste educato.

7 commenti:

  1. La versione completa dell'Italia cattolica è "Punirne un per educarne cento...all'ipocrisia".
    P.S.: mi è appena arrivato l'addebito sulla carta di credito per l'associazione Coscioni. Fatene buon uso, mi raccomando...

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  2. ad una cosa ci stanno educando: a non sconvolgerci a niente, a cenare tra una pubblicità di Pampers e morti ammazzati...a far dell'orrore abitudine...

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  3. Non entro nel merito delle punizioni e delle educazioni. Sono arrivata a Rimini due giorni dopo la morte di Pantani e davanti al residence delle rose (si chiamava così?) c'era un'unico mazzo di rose che vedevamo sempre passando in autobus ... ce l'ho nel cuore.
    Un abbraccio.

    P.S. Leggo tutto quello che scrivi. Non commento sempre ché mi sembra di non avere mai nulla di interessante da dire.

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  4. Da appassionato di ciclismo queste sono notizie peggiori di un pugno nello stomaco.

    Già l'anno scorso ho smesso di seguire il Tour de France in TV, e quando potevo inforcavo la mia bici e andavo a tirare i miei onestissimi e sudatissimi 30-40-50 KM a una umanissima velocità media di 25-30km/h

    Infatti il tizio che vinse poi s'è scoperto che era fatto come un cavallo, e il tour è stato assegnato ad un altro mezzo sconosciuto.

    Quest'anno non guardo nemmeno il Giro.

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  5. @appuntiperlamiapsico-> stanne pur certa.

    @ubik-> lo è già, abitudine.

    @giulia-> impressione sbagliata. Ce l'ho nel cuore anch'io.

    @justfrank-> dopo pantani, non ho più guardato un metro di corsa.

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