28 settembre 2007

1987

Def Leppard, Rocket

Da Athomic Mass a Def Leppard, sordo ma più potente. Reinterpretano in questo modo la new wave, durezza di una fantastica personalissima batteria, l’incedere maestoso del basso (heavy, massa atomica), poi, la chitarra servile che dovrà scomparire e i cori di falsetto (eightiees, leopardo sordo). Contrazione fonetica di un genere musicale, il 1987 è un lungo anno di passaggio, e molti vi si adattano. Undici anni dopo pubblicheranno il nuovo album. Declining the Union Jack?

George Michael, I want your sex

Divertito, scoperto e provocatorio, Gorge Michael è un sorriso che canta, il ritmico ammiccare di un assoluto interprete degli anni ’80, che con i suoi testi controversi diventa protagonista impavido e felice di episodi di censura che vuole provocare. L’album è uno dei più belli degli anni 80, e si accompagna ad immagini che esaltano vista, gusto, passioni di un esteta con il ritmo del sangue nelle vene è riuscito ad esprimere senza nessuna superficialità il genere pop, palindromo apparentemente semplice, ma pericoloso, per chiunque voglia affrontarlo di petto.

Suzanne Vega, Luka

Gli angeli non hanno sesso, si dice. Su zanne Vega mi è sempre sembrata, ascoltandola, uno di quelli. Su una ritmica semplice sono innestate una chitarra acustica e una voce di una delicatezza rara. Il refrain è semplice, odia il “Bigger is Better”, evoca leggerezza e grazia, amore per la letteratura e la musica, squarcia con poetica delicatezza i veli delle definizioni, di cui il periodo è pieno. Just, dont’ ask me how I am. E’ senza spazio e senza tempo, non ha contesto. Luka, è un regalo.

2 commenti:

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