22 ottobre 2007

Colazione terminale

Stamattina, ore 9:15.
Mentre chiamo l'ascensore per salire a studio incrocio un mio cliente che sta scendendo.
«Buongiorno, Dottore!»
«Buongiorno a lei. Come va?»
«Bene, grazie. Ho appena visto la sua segretaria e ho lasciato a lei la cartella esattoriale di cui le parlavo al telefono».
«Perfetto. Salgo subito e appena ho un secondo la guardo; entro domani o dopodomani al massimo le faccio sapere se c'è da pagare o se dobbiamo fare ricorso».
«Faccia pure con comodo, non c'è fretta, abbiamo sessanta giorni, no?
«Certo, ma sa come la penso: meglio levarsele di torno il prima possibile, 'ste rogne».
«Grazie, lei è sempre gentile. Che fa, viene al bar, le offro qualcosa?»
«Volentieri, ma preferisco salire, sono già in ritardo e ho un appuntamento tra pochissimo...»
«Suvvia, cinque minuti! Si prende un cornetto al volo e risale».
«Grazie, ma davvero preferisco di no, tra l'altro ho già fatto colazione a casa e...»
«Ma su, ci tengo, almeno un cappuccino, o magari un caffè, ecco un caffè e poi risale subito, non faccia complimenti...»
«Nessun complimento, davvero, come se avessi accettato...»
«Allora, stronzo, te lo ripeto per l'ultima volta: ti avessi offerto un'Aspirina o un Maalox, capirei; ma fare colazione è un tuo diritto sacrosanto, lo sai o non lo sai? Quindi chiudi quella boccaccia e vieni al bar senza farla troppo lunga, sono stato chiaro?»
Non c'è niente da fare.
Quando si incontrano persone così generose, è proprio impossibile dir loro di no.

2 commenti:

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.