C’è un uomo che vive dall’altra parte del cancello. Abita in una casa buia e non esce mai. Si dice che un giorno abbia accoltellato suo padre. Anche solo toccare la sua casa è considerata una prova di coraggio. “Boo” si chiamava. Boo Radley. Arthur “Boo” Radley. È il mio vicino e non lo conosco. Mi fa paura anche se non l’ho mai visto. Finché ci ha salvato la vita. A me e a mio fratello.
“Il buio oltre la siepe” è il titolo italiano del romanzo di Harper Lee, un romanzo su razzismi e pregiudizi che ha fatto venire alla mia mente in rapida successione tutte le volte che ero io a pregiudicare: quando stringevo a me la borsa sull’autobus o quando a pelle pensavo “quello è uno stronzo”. Ma anche a tutte le volte in cui la vittima del pregiudizio ero io.
Qualche volta il buio passa al di qua della siepe. Ma qualche volta si rischiara. Io sono contenta tutte le volte che mi passa la paura e riesco a varcare il cancello.
Camilla
Brava Camilla, mi è piaciuto il tuo post. E mi è anche venuta voglia di leggere il libro (o di vedere il film del 1962).
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