19 dicembre 2007

Ipocrisia ricorsiva

Pete Vere, scrittore cattolico, intervistato da Zenit sul discusso film "La bussola d'oro":
Non raccomando a nessun genitore di consentire ai propri figli di andare a vedere il film. Sebbene si affermi che il film sarebbe stato ripulito dei suoi elementi più anticristiani e antireligiosi, esso sicuramente sollecita la curiosità dei giovani nei confronti dei libri da cui è stato tratto. Io stesso sono un genitore; i miei figli mi riterrebbero un ipocrita se gli dessi il permesso di vedere il film ma non di leggere i libri. E avrebbero ragione.
Vediamo se ho capito: il problema non è l'essere o il non essere ipocriti, ma il fatto che gli altri se ne accorgano o no.
Se consento a mio figlio di vedere il film e poi gli proibisco il libro, in altre parole, sono un ipocrita, e lui potrebbe rinfacciarmelo; se invece gli nascondo direttamente l'esistenza del film, e quindi, implicitamente, quella del libro, sono ipocrita due volte, ma il bello è che lui non lo saprà mai; e questo, a quanto pare, è quello che conta.
Non c'è che dire, sono ammirato: che l'ipocrisia costituisca una caratteristica saliente dei cattolici è circostanza nota a chiunque; applicarla ricorsivamente a se stessa, tuttavia, è un vero e proprio virtuosismo.
I laicisti come me, debbo ammetterlo, non ne sarebbero mai capaci.

11 commenti:

  1. beh, anche io non mostrerei mai ai miei figli un film "ripulito dei suoi elementi più anticristiani e antireligiosi".
    saluti
    dat

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  2. io mio figlio ce l'ho già portato...
    anche se non legge bene ancora (ha sei anni), per puro sfregio, gli regalerò il libro a Natale.

    Ci sarà scritto: perchè tuo padre non è un ipocrita nè tanto meno un cattolico
    buhuhahaha

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  3. mah, prima o poi si accorgerà che la censura è una fesseria? se qualcuno non è in grado di leggere opere con "diversi" punti di vista, come può costruirsi una propria opinione su un argomento?

    Un giudizio sul film? ne vale la pena?

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  4. Mia moglie ha i 3 libri da tempo,
    li ha presi tutti alla prima edizione.

    Quando ho visto il trailer mi ha detto:
    "Ma POVERINO, non conosci Pullman?!?"

    Tanto per rinforzare il mio commento al post di Galatea su quelli che leggono i libri.

    Comunque sono sconvolto dai tempi; in una famiglia come la mia (devotissima) certe tirate bigotte non si sono mai viste.

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  5. La cosa esilarante è che la fascetta attorno a "La lama sottile" (secondo libro della serie), riporta per invogliare l'acquisto la frase "Ci sono tre scrittori inglesi che è possibile collegare tra loro in una immaginaria genealogia: Lewis Carroll, Tolkien e Philip Pullman" proveniente da Avvenire. AVVENIRE, gente.

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  6. Sbaglio o ultimamente si avverte una sana aria di vulnerabilità negli ambienti cattolici?

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  7. @Leilani:
    ma tu hai presente la strumentalizzazione che si fa di Tolkien in certi ambienti?

    @bleek:
    in proposito,
    questo è il mio commento al film,
    che ho visto stasera con mio figlio.

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  8. Tolkien è stato strumentalizzato, in Italia soprattutto, prima dall'estrema destra poi dai cattolici teodem. In entrambi i casi si tratta di operazioni forzate e in malafede. C'è anche un ottimo libro, che si chiama "l'anello che non tiene" (ed. minimum fax) che esamina il fenomeno in maniera esauriente e smaschera la vacuità della strumentalizzazione (che secondo me è comunque evidente)

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  9. @ Weissbach: Purtroppo sì, nella tesina della maturità avevo dedicato alla questione un paio di paragrafi in cui citavo i passaggi esatti delle lettere del professore in cui lui stesso scoraggiava qualsiasi interpretazione allegorica del suo lavoro... il saggio me l'ero perso, se no l'avrei sicuramente usato!

    Proprio per queste strumentalizzazioni il fatto che l'Avvenire paragonasse Pullman a Tolkien (con le implicazioni che ne conseguono) all'uscita dei libri, mentre ora che è spuntato il film si urla al pericoloso anticlericalismo, mi fa morire dalle risate :D

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  10. Sinceramente non vedo perche' a mio figlio debba negare la lettura di un qualsiasi libro, se ai ragazzi gli si toglie il libero arbitrio, la capacità di usare la propria testa, alla fine non possiamo lamentarci se non riescono ad essere autonomi nelle decisioni, e si lasciano influenzare o si pretenda un uso del razzocigno di cui noi ci siamo macchiati la colpa di privarglielo. Non credo che negerò mai un libro a mio figlio, ne una mano, se richiesta, per interpretarlo.

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