21 dicembre 2007

Un anno e un giorno

Poniamo il caso che un medico vi dicesse: «Mi dispiace, lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere. A questo punto dovrò farle un buco in pancia (gastrostomia) per poterla alimentare. Dovrò praticarle un foro nel collo (tracheostomia) per permetterle di respirare. Le introdurrò un tubicino nell’uretra (catetere vescicale) per consentirle di urinare. Mentre una infermiera le svuoterà giornalmente l’intestino. Dovrò sottoporla, inoltre, a forti terapie antibiotiche per contenere le infezioni causate dai tubi. Inevitabilmente dovrà sopportare i decubiti, piaghe dolorose che corrodono la carne fino all’osso. In queste condizioni, tuttavia, potrà vivere ancora qualche anno o più». E poniamo poi il caso di un altro medico che invece vi dicesse: «Mi dispiace, lei ha una malattia incurabile e le resta poco da vivere, però noi potremmo ridurre le sue sofferenze al minimo e, su sua richiesta, procurarle una morte indolore». Voi quale dei due medici scegliereste?» (Piergiorgio Welby)
Voi, quale medico scegliereste?
Ma, soprattutto, in base a quale diritto vi ostinate a voler scegliere anche il medico degli altri?

6 commenti:

  1. A me basta la seconda parte della domanda: con quale diritto volete scegliere il medico degli altri... e la risposta è: nessuno ha (e quindi: nessuno deve avere) il diritto di scegliere per gli altri, soprattutto in queste scelte.

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  2. con lo stesso diritto con cui i genitori scelgono la religione del figlio battezzandolo?

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  3. sarei indeciso.

    certo che rifiutare tutte quelle meravigliose procedure mediche è un peccato. si, proprio un peccato.

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  4. La chiesa è la prova più solida della non esistenza di dio.

    Al massimo, considerata tutta la sofferenza che diffonde nel mondo, può essere una prova dell'esistenza di satana.

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  5. solo astrologi, spiritisti e superstiziosi, possono pretendere di scavalcare e/o condizionare la volontà del singolo.

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  6. Non sceglierei nessuno dei due medici, proprio perché non desidero che nessuno dei due decida per i suoi pazienti. Vorrei, invece, un medico che mi dicesse "Hai una malttia incurabile e hai due strade: posso fare sì di allungare il più possibile la tua vita, però devi sapere che questo ti comporterebbe gravi sofferenze, oppure posso fare sì che tu soffra il meno possibile, ma questo significa anche che la tua sopravvivenza sarà più breve". Poi io sceglierei la seconda opzione, credo, ma so di altir che preferirebbero la prima opzione.

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