17 gennaio 2008

Devo essere io, che non capisco più l'italiano/1

«Dal Papa un contributo all’idea laica di verità». (Francesco Botturi, ordinario di filosofia morale alla Cattolica di Milano, Avvenire, 17 gennaio 2008)
«Se però la ragione – sollecita della sua presunta purezza – diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola. Applicato alla nostra cultura europea ciò significa: se essa vuole solo autocostruirsi in base al cerchio delle proprie argomentazioni e a ciò che al momento la convince e – preoccupata della sua laicità – si distacca dalle radici delle quali vive, allora non diventa più ragionevole e più pura, ma si scompone e si frantuma». (Joseph Ratzinger, dal discorso non tenuto alla Sapienza di Roma)

6 commenti:

  1. Voleva dire che è pericoloso quando la scienza si discosta troppo dalle favole.
    Penso...

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  2. E' mortificante il solo fatto di trovarsi a dover commentare questi deliri in stile khomeynista, senza capo ne' coda. Il papa fa dei giri di parole solo per dire: la chiesa (cioè io) c'ha ragione e voi no. Come all'asilo.

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  3. Si vede che oltre a Feyerabend e Popper ha studiato anche il teorema di incompletezza di Goedel.

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  4. Se proprio volessimo tornare alle nostre radici dovremmo, come prima cosa, radere al suolo il Vaticano e costruire al suo posto un enorme tempio a Giove, se non addirittura andare più indietro e riprendere in toto il culto della Dea-Madre.
    Ma scommetto che la cosa non gli piacerebbe.

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  5. E' uno dei segreti del berlusconismo diffuso: svuotare le parole del loro significato.

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  6. Sono d'accordo...
    Col titolo.

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