17 aprile 2008

Vabbe'

Troppo facile.
Statemi bene.

4 commenti:

  1. Un'altra tacca da segnare?
    Che odio, sto finendo il pennarello.

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  2. C'è qualche piccolo dettaglio: l'unica "traccia" della violenza è un sogno che la psicologa ha interpretato come rappresentativo di una violenza sessuale, e allora la ragazza ha "ricordato" che sì, il parroco l'aveva violentata una dozzina d'anni prima. Tutti la ricordano, all'epoca, come una bambina serena e solare, senza il minimo segno di disagio. Nei suoi diari dell'epoca quando parla di lui ne parla con entusiasmo e lo definisce "una persona meravigliosa". In tutti questi anni da quando è cominciata la vicenda non si è mai verificato quello che si verifica regolarmente in questi casi, ossia che appena uno trova il coraggio di parlare immediatamente ne vengono fuori dieci altri: nessuno, fra quanti hanno avuto a che fare con lui, ricorda la minima scorrettezza. L'ha comunque violentata? Può darsi, ma non solo non c'è la minima prova, ma perfino gli indizi sono di un'inconsistenza perfino imbarazzante.

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  3. @Barbara: evidentemente le prove non erano così inconsistenti.

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  4. Le prove NON erano inconsistenti: le prove non ci sono proprio. Sono gli indizi ad essere inconsistenti, e infatti in primo grado era stato assolto con formula piena. Poi la famiglia, che si è costituita parte civile e c'è in gioco la richiesta di quasi un milione di euro di risarcimento, si è appellata, e in appello è stato condannato, con enorme sconcerto di chiunque abbia seguito la vicenda fin dall'inizio.

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