Pillola giorno dopo/Ass. Coscioni: tribunali proseguono le indagini,da sabato presidio straordinario di denuncia contro abusi
Dichiarazione di Alessandro Capriccioli e Josè De Falco, membri di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca Scientifica
In una sola settimana ben due giudici del Tribunale di Roma, respingendo le richieste di archiviazione ricevute, hanno chiesto un approfondimento delle indagini sulla mancata prescrizione della pillola del giorno dopo da parte di medici operanti in strutture ospedaliere romane. Si tratta dell'ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che la dichiarata obiezione di coscienza in relazione ad un farmaco non abortivo, ma semplicemente contraccettivo, si risolve in una vera e propria imposizione di coscienza, che impedisce alle donne di affrontare liberamente le scelte sul proprio corpo e sulla propria maternità. Entrambi i casi risalgono ad alcuni anni fa: da ciò si desume che mentre la giustizia fa il suo corso, con i tempi interminabili che le sono purtroppo propri, centinaia di abusi continuano ad essere perpetrati sulle donne italiane, che si vedono negare la contraccezione d'emergenza presso gli ospedali e le guardie mediche, e sono quindi costrette a mortificanti peregrinazioni per ottenere quello che è a tutti gli effetti un loro diritto.
E' proprio per superare questa intollerabile situazione, e per sottrarre quindi le donne alle umiliazioni cui vengono arbitrariamente sottoposte, che l'Associazione Coscioni si batte per l'abolizione dell'obbligo di ricetta per la contraccezione d'emergenza: a questo scopo venerdì 13 giugno, a Roma e Milano, sarà lanciata una iniziativa straordinaria della durata di alcuni mesi che coinvolgerà decine di medici disponibili a prestare una vera e propria opera di "Soccorso Civile", e che consentirà di denunciare gli abusi che le donne debbono quotidianamente subire nelle strutture sanitarie pubbliche italiane.
11 giugno 2008
That's how you're gonna beat 'em, Butch. They keep underestimating you
Non me ne vogliate se ultimamente mi cito con una certa frequenza: ma la soddisfazione di sapere che un altro giudice vuole vederci chiaro è roba che non posso non condividere con voi.
più passa il tempo e più apprezzo il tuo blog
RispondiEliminasenza piaggeria
marina
Splendidi :)
RispondiEliminaSai se l'incontro di Milano sarà aperto al pubblico? Come circolo UAAR locale saremmo interessati a mandare qualcuno.
Vorrei consigliare a tutte le donne e ragazze di fare quello che ho fatto io giusto ieri: se avete bisogno di una visita ginecologica per qualsiasi ragione (routine, esami, pillola etc) e la prenotate in una struttura pubblica, all'atto della prenotazione PRETENDETE CHE A VISITARVI SIA UN MEDICO NON OBIETTORE, anche se lo scopo della visita non è l'IVG.
RispondiEliminaMolto probabilmente vi faranno storie come ne hanno fatte a me ma voi non dovete arretrare di un millimetro: è un nostro diritto sapere chi ci visita e scegliere di non farci infilare le mani nella vagina da chi sarebbe ben felice di sbatterci la porta in faccia nel momento del bisogno.
Se tutte le donne che sono per l'autodeterminazione lo facessero io credo che il fenomeno dell'obiezione potrebbe ridimensionarsi parecchio.
@Sherasade
RispondiEliminaE' possibile? Cioè: vado al cup e chiedo espressamente di non esser visitata da un medico obiettore?
E loro me lo certificano in qualche modo?
@Metil:
grazie per queste informazioni sul soccorso civile. Posso divulgare, immagino. Comunque ti chiedo il permesso
@Prorpmuà
RispondiEliminaCerto che è possibile, è un nostro diritto conoscere la deontologia professionale di chi ci offre una prestazione, specialmente se si tratta di un medico.
Io ho fatto così: ho telefonato al cup e ho prenotato la visita, specificando che non volevo essere visitata da un obiettore. Mi hanno detto che non era possibile perchè i turni non li sapevano e che comunque non avevano "una lista dei medici non obiettori da spulciare per i miei comodi" (balla: nell'ospedale della mia città sono solo 2!), allora ho annullato la visita e mi sono rivolta al consultorio dove si sono dimostrati molto più concilianti e mi hanno assicurato che il medico avrebbe risposto alle mie esigenze. Però io ho 20 anni e posso ancora rivolgermi al consultorio giovani, non so come funzioni in altri casi. Io credo che comunque è un servizio dovuto e, anche se nel caso singolo non dovesse sortire effetti, più donne lo fanno e meglio è: prima o poi qualcuno si accorgerà!
La tua seconda domanda mi coglie alla sprovvista.
Non credo che esista una certificazione che il medico sia non obiettore, ma immagino (anche se tutto può essere) che non fingerebbero di accontentarti per poi ingannarti: si credono troppo forti. Semmai fanno (come hanno fatto con me) ostruzionismo trattandoti male o dicendo che non sanno chi c'è di turno: sono palle, respingile come tali, i turni dei medici l'ospedale li sa benissimo (e chi dovrebbe saperli, se no?).
Semmai se proprio vuoi essere certa che non ti abbiano mentito chiedi conferma al medico quando lo vedi, se si dichiara obiettore chiedi un'altra visita con un non obiettore, altrimenti chiederai indietro i soldi del ticket (ovviamente se la visita non è urgente come in caso di malattie, infezioni o simili).
@Sherasade:
RispondiEliminaGrazie mille. Ci proverò, la prossima volta.
Ho qualche dubbio sul fatto che ti ridiano i soldi del ticket, comunque.
Ciao
@ Proprmuà
RispondiEliminaQuesto è il reclamo che io ho presentato all'ospedale (ovviamente tolgo i dati personali), magari può essere utile come modello...
ALL'UFFICIO RELAZIONI COL PUBBLICO DELL’OSPEDALE XXX DI XXX
La sottoscritta Xxx, nata a Xxx il xxx e residente a Xxx in Via Xxx,
nella sua qualità di privata cittadina (nr. Tessera sanitaria) ha preso contatto telefonico con il Centro Unico Prenotazioni dell’Ospedale Xxx di Xxx in data Xxx per assicurarsi, come richiesto all’atto della prenotazione avvenuta circa due settimane prima, che il medico preposto ad eseguire la visita ginecologica comprensiva di (esami di laboratorio) fissata per il giorno Xxx non avesse sollevato obiezione di coscienza ai sensi dell'art. 9 l. n. 194/1978.
Le è stato riferito, piuttosto sgarbatamente, che il centralino non disponeva di un elenco dei medici non obiettori e che, anche qualora ne fosse stato in possesso, non era possibile sapere in anticipo quale medico avrebbe eseguito la visita poiché i turni venivano definiti il giorno stesso.
La sottoscritta trova che quanto è stato riferito dal personale ospedaliero del CUP sia poco credibile, in quanto è davvero inverosimile che l’Azienda Ospedaliera non conosca i turni dei propri medici se non il giorno stesso in cui essi vengono svolti.
In ragione degli avvenimenti sopra descritti, la sottoscritta chiede che le venga specificato entro e non oltre il Xxx, giorno precedente all’appuntamento fissato, il nome del medico preposto alla visita e se egli/ella abbia sollevato obiezione di coscienza ex art. 9. l. n. 194/1978 e, in caso affermativo, di essere visitata nella medesima data da altro medico che non abbia sollevato obiezione, in quanto non intende essere sottoposta ad una visita (per di più invasiva ed imbarazzante come può esserlo una visita ginecologica) da un/a professionista che rifiuterebbe di assisterla nel caso volesse avvalersi di un suo diritto sancito dalla legge.
Qualora la scrivente non ottenesse una risposta entro la data sopra indicata oppure riscontrasse un rifiuto da parte dell’Azienda Ospedaliera nel farle ottenere una visita da un ginecologo non obiettore, la prenotazione è da ritenersi annullata.
Data, firma, recapiti.