30 settembre 2008

Proni...

...o per meglio dire, a pecoroni. Bioetica/ Ass. Coscioni: Le dichiarazioni di Betori confermano politica prona alle imposizioni vaticane Dichiarazione di Alessandro Capriccioli, membro di giunta dell'Associazione Luca Coscioni e responsabile di "Soccorso Civile" Giuseppe Betori, segretario generale della CEI, ha dichiarato che in relazione alla legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento la Chiesa non accetta il "principio di autodeterminazione del paziente", aggiungendo che preferisce parlare di "legge sulla fine della vita" anziché di "testamento biologico".Mentre si ricorda che l'Associazione Coscioni considera il testamento biologico uno strumento non necessariamente finalizzato ad interrompere la vita, ma piuttosto a decidere "come vivere" (anche nel senso di voler proseguire le terapie anziché interromperle), si rileva che la contrarietà al principio di autodeterminazione apertamente enunciata da Betori è il criterio ispiratore, non dichiarato apertamente ma ampiamente sottinteso, sul quale sembrano convergere gli sforzi di ampie parti della politica per raggiungere una cosiddetta "mediazione". Negare la possibilità di sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali e non voler considerare vincolanti le dichiarazioni anticipate, come confermato appena ieri dal sottosegretario Roccella, infatti, altro non è che la declinazione pratica del criterio enunciato oggi dal segretario della CEI. Un criterio di stampo marcatamente confessionale, e quindi assolutamente inaccettabile in uno stato di diritto, nel quale le dichiarazioni dei vertici ecclesiastici dovrebbero eventualmente vincolare i comportamenti individuali dei credenti, ma non le scelte operate dai politici; specie alla luce del fatto che una legge integralista e confessionale sul testamento biologico, quale essa si profila a giudicare dalle ultime dichiarazioni di alcuni suoi promotori, sarebbe in contrasto anche nel merito con il parere di gran parte dell'opinione pubblica.

2 commenti:

  1. quando ho letto la notizia sul sito del uaar il primo mio pensiero è stato: ma io che non sono cristiano, potrò decidere di morire come cavolo mi pare?

    la risposta purtroppo, pare essere NO

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