27 febbraio 2009

Sant'Umberto, salvaci tu

Possiamo solo ringraziare quella bella persona di Umberto Veronesi per aver tentato di dare una scossa al torpore del Partito Democratico sul testamento biologico. Sostiene il celebre oncologo che "la legge ora in discussione sulle volontà di fine vita è, se possibile, ancora più liberticida (e disumana)" di un ipotetico provvedimento legislativo che imponesse "la religione cattolica come religione di Stato, proibisse il culto ai protestanti valdesi e obbligasse gli ebrei a battezzare i propri figli" e che, in ogni caso, "la libertà di coscienza del parlamentare non può essere invocata per violare e cancellare la libertà di coscienza delle persone." Messaggio di chiarezza cristallina, che affonda come un coltello aguzzo nel ventre molle del Segretario, più che disposto, pare, a tollerare tra le sue file gente che vota per il disegno Calabrò. Franceschini, evidentemente stizzito, replica a mezzo stampa con inattesa arroganza che "con tutto il rispetto, la linea su questi temi la decide il partito, la decidono i parlamentari e nessuno, anche autorevole, ce la può dettare"; ora, a parte che ad aver parlato non è l'ultimo dei teodem, ma un luminare, che, se ben ricordo, ha anche un ruolo formale nel Partito Democratico, trovo irritante, se non vagamente offensivo, questo modo di reagire, tipo: "che cosa ne volete sapere voi dei vostri problemi - siamo noi politici che ve li spieghiamo". E no. Così non ci siamo. Leggo che oggi Franceschini ha incontrato Veronesi, e mi si strizza il cuore di speranza. Che delusione. L'agenzia riporta la seguente dichiarazione di Franceschini: "Deve esserci liberta' di coscienza sui temi etici. Questa e' la linea del Pd (...)". Aridaje. E poi, anche: "non si puo' imporre un regime da caserma ne', su temi cosi', si puo' obbedire a ordini di scuderia ma si obbedisce alla propria coscienza". Ma perché stupirsi: in fondo è cosa nota che è inutile tentare un elettrochoc su un pezzo di legno.

2 commenti:

  1. " la linea su questi temi la decide il partito, la decidono i parlamentari e nessuno, anche autorevole, ce la può dettare"

    chissà se risponderà così anche al prossimo cardinale che gli dirà come si deve votare?

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  2. La prossima volta il cardinale srà lui stesso ministro per la Conversione Obbligatoria e non ci sarà mai più bisogno di votare...

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