13 marzo 2009

Due pesi e due misure...

Da L'Unità del 13 marzo:

Il cardinale Barragán non è un pedofilo

(esattamente come Beppino Englaro non è un assassino) Se un personalità italiana molto importante, e magari con un altissimo incarico istituzionale o governativo, per alcune settimane si permettesse in modo sistematico, attraverso comunicati stampa, interviste ai quotidiani, dichiarazioni televisive, di sostenere che “il cardinal Barragán è un pedofilo”, i nostri politici e i loro media giudicherebbero tali esternazioni come la lecita manifestazione di una libera opinione, oppure troverebbero normale che parta una denuncia per diffamazione e calunnia, con l’augurio di una condanna esemplare?
e ancora...
Ora, la pedofilia è un crimine gravissimo e odiosissimo, anzi mostruoso, ma non risulta che l’omicidio sia poi tanto meno grave. Eppure, per settimane il cardinal Barragán, e altri cardinali, e un codazzo di parlamentari e di “buoni maestri” di tutte le risme, non hanno fatto altro che trattare da assassino, omicida, killer, Beppino Englaro, e i medici e gli infermieri, e i magistrati di tutte le istanze (fino alla Cassazione) che hanno infine consentito che le volontà di Eluana Englaro sul proprio corpo fossero rispettate. Nessuno si è stracciato le vesti. Nessuno si è indignato per una diffamazione con i toni del linciaggio. Nessuno nell’establishment, vogliamo dire. Anzi, l’accusa di omicidio formulata da un gruppo di cittadini di una delle tante organizzazioni clericali che usurpano il diritto di parlare “a nome della vita”, salvo voler togliere a ciascuno la possibilità di decidere sulla propria e arrogarselo per sé (millantano infatti un filo diretto con Dio), ha dato luogo da parte della procura di Udine all’iscrizione di Beppino Englaro nel registro degli indagati. Come “atto dovuto”, si è detto. E quando Beppino Englaro, tacciato da delinquente, ha fatto sapere che i suoi avvocati stanno decidendo se e come far partire una serie di querele (che nel caso ovviamente riguarderebbero anche i cardinali calunniatori) il tono prevalente sui media ha oscillato tra l’imbarazzo e la deprecazione: Beppino Englaro è un esagerato, come minimo, in realtà ora si mette a far politica, ad aggredire la Chiesa con gli strumenti giustizialisti, eccetera.
conclusione...
Se fossimo cristiani dovremmo sottolineare che tutti questi cardinali (e onorevoli al seguito) sembrano decisi fino alla protervia nel praticare una regola (“fai agli altri quello che NON vorresti fosse fatto a te”) che rovescia completamente quanto i vangeli attribuiscono alla predicazione di Gesù il Galileo. Dunque, o non conoscono i vangeli, o li detestano. Speriamo che qualche cristiano si ribelli, e soprattutto che la giustizia di una Repubblica che dovrebbe essere laica e democratica rifiuti i “due pesi e due misure”. Paolo Folores d'Arcais

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