28 marzo 2009
Finì smarrito? [di RollingStronz]
Gianfranco Fini ha perso la bussola. Oggi davanti ai delegati del Pdl ha parlato di democrazia, di riforme da condividere con l’opposizione, di un’Italia multietnica, di laicità delle istituzioni e addirittura si è permesso di etichettare il ddl sul testamento biologico da “Stato etico”. Ma dove si crede di essere?
Poteva tranquillamente anche lui parlare di quei mascalzoni della sinistra che sono la causa di tutti i mali del Paese. Ma, no! Il presidente della Camera ha voluto strafare, usando parole come “qualità della democrazia” e “riforme istituzionali”. Parole che fanno male alle orecchie di quei poveri delegati, specie se subito seguite da frasi tipo “da fare insieme all’opposizione” oppure “grande stagione costituente”.
Si è permesso di auspicare un’Italia dal futuro multietnico. Con tanti “cittadini di colore e di religione diversi dai nostri”. E poi invita pure a non avere paura del diverso, perché “prima di tutto una persona è un bambino e un malato, e solo dopo un extracomunitario”. Per caso faceva riferimento al pacchetto sulla sicurezza che permette ai medici di denunciare un immigrato non in regola che si presenta per ricevere delle cure???
Ma la cosa che mi ha fatto arrabbiare di più è che ha osato parlare di laicità dello Stato. Esplicitamente, poi! “Le istituzioni devono essere laiche - ha detto - Questione sulla quale mi capiterà di essere in minoranza nel Pdl. Non c’è contraddizione tra difendere le radici europee e la laicità. La laicità è garanzia antideologica”. Certo, se continua così, la minoranza non gliela nega nessuno.
Geloso com’è, infine, ha voluto assicurarsi lo stesso spazio mediatico avuto ieri da Silvio. E per farlo non ha risparmiato i colpi bassi, mettendo in discussione il ddl sul testamento biologico approvato al Senato. “Siamo sicuri che il testo sia laico? Quando si impone un precetto per legge, siamo più vicino allo Stato etico che allo Stato laico”.
Ma il buon Silvio ha un cuore enorme e perdona tutto. Per questo è salito sul palco e lo ha abbracciato. “Anche per spazzar via le malignità e le malizie sul fatto che io e Gianfranco non ci si voglia bene”. Mah, davvero... meno male che Silvio c’è!!!
non so cosa pensare di queste recenti uscite di Fini. però ho la sensazione che stia preparando qualcosa. sembrerebbe che voglia costruire intorno a se un gruppo di fidati e, contemporaneamente, rendersi attraente per quelli delusi dalla sinistra moderata che, in tutto questo tempo, raramente hanno avuto il coraggio di fare una vera opposizione (con le dovute eccezioni di quelli che dai media di massa vengono costantemente esclusi: radicali e idv).
RispondiEliminache stia cercando di fare il colpaccio contro il suo boss? onestamente, non mi piacerebbe avere Fini a capo del parlamento e non lo voterei perché non mi da sufficiente fiducia, nonostante le ultime dichiarazioni… ma a questo punto, qualsiasi cosa sarebbe meglio di ciò che abbiamo e purtroppo, è più probabile che, a delle eventuali votazioni, vinca lui piuttosto che qualche vero progressista.
Io condivido alcuni pensieri per il messaggio che portano, apprezzo (per il momento) meno l'esternatore che col voto proprio e dei suoi subordinati ha reso attuale e concreta una politica opposta.
RispondiEliminaLe possibilità sono 2: o Fini non conta più niente (secondo me non ha mai contato niente, ma questo è un altro discorso), o, se afferma: “prima di tutto una persona è un bambino e un malato, e solo dopo un extracomunitario" ma vengono poi approvati "pacchetti legge" che obbligano i medici alla denuncia dell'irregolare, Fini mente. Tertium non videtur.
Grazie a Rolling per l'interessante post!
RispondiEliminaAllegra
Sospetto fortemente anche io che il buon Gianfranco sia un bugiardo che sta tentando di sembrare molto più moderato di quanto sia in realtà: anche la sua legge sulla droga è, a mio modestissimo parere, da stato etico. Questo però non gli ha impedito di farla, né di farla approvare nel modo in cui è stata approvata.
RispondiEliminaPurtroppo la sceneggiata la sta facendo davvero bene.
Lorenzo
Proviamo a tenere d'occhio quello che fa oltre che quello che dice. Se non fossero solo parole sarebbe certamente un valido interlocutore con cui costruire qualche cosa di più significativo del NULLA di Berlusconi.
RispondiEliminaio però non capisco una cosa: se davvero pensa queste cose, perché non esce dal partito, pardon, popolo della libertà? se non ne esce mi fa pensar male, mi fa pensare che sia tutto un teatrino, e lui non sia altro che uno dei teatranti pagati dal padrone.
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