20 marzo 2009
Ilaria Alpi, ancora lontani dalla verità
Sono passati 15 anni dalla morte di Ilaria Alpi, giornalista italiana, e del cameraman Miran Hrovatin, assassinati con dei colpi di kalashnikov alla testa in Somalia, il 20 marzo 1994.
Le modalità con le quali si è consumato il delitto fanno pensare che di tutto si sia trattato, tranne che di un atto di ritorsione generico nei confronti della stampa e della stampa italiana in particolare, come si è a lungo sostenuto da parte della commissione di inchiesta insediata allo scopo di "far luce" sui fatti, presieduta da Carlo Taormina.
I due giornalisti vennero freddati mentre fu risparmiata la vita all'autista e all'interprete che li accompagnavano.
E' sparito un taccuino in cui Ilaria aveva appuntato dati scottanti su un possibile traffico di rifiuti tossici tra Italia e Somalia, nel quale potrebbero essere coinvolti alti papaveri italiani.
La vicenda che riguarda colui che è stato riconosciuto come uno dei sicari, Hashi Omar Hassan, è addirittura grottesca: dalla Somalia, venne nel nostro Paese appositamente per farsi processare (e condannare) da una corte italiana (è attualmente in carcere). I casi sono due: o Hassan è masochista, oppure sta pagando per qualcun altro.
A luglio del 2008 il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Franco Ionta, ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale relativo all'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin; eppure un suo collega, Emanuele Cersosino, chiese un supplemento di indagine indicando ben 26 punti dell'inchiesta che ancora risultano non chiariti.
Tante, troppe cose non tornano, ed è evidente che c'è qualcuno che ha tanta voglia di rimuovere questa storia fastidiosa una volta per tutte. Ennesima vergogna italiana.
Iniziano ad essere molte, troppe le storie che si stanno cercando di rimuovere. Considerando che siamo un paese oramai abituato ad accettare di tutto in modo pressoché passivo, devo intendere che alcuni misteri siano davvero troppo grossi...
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