Dalla tre giorni del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca uscirò con un’apertura ulteriore rispetto alle mie vedute già piuttosto liberali e libertarie: non esiste alcun concetto legato alla “dignità umana”. Secondo John Harris, professore di Bioetica all’Università di Manchester, la “dignità” non aggiunge nulla all’”umano” e distoglie l’attenzione dai “diritti umani” e dalla loro preservazione. Di più: la “dignità umana” porta con sé un concetto di purezza della razza umana che viene difesa soltanto nella teoria ma non nella pratica. Eccetto i vegetariani da generazioni, infatti, il Dna di tutti noi è affetto dal mangiare animali. Pertanto la difesa della razza umana, in primis dalla Chiesa che ha denunciato la “mostruosità contro la dignità umana” degli embrioni ibridi, la cui creazione è stata autorizzata in Gran Bretagna per la ricerca sulle staminali, si basa su degli assunti falsi, perché la nostra razza non è pura già ora. E poi ricorda tanto purezze evocate settant’anni fa, che hanno avuto conseguenze degradanti sulla nostra “razza”.
07 marzo 2009
Razza "humanimal"
Dalla tre giorni del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca uscirò con un’apertura ulteriore rispetto alle mie vedute già piuttosto liberali e libertarie: non esiste alcun concetto legato alla “dignità umana”. Secondo John Harris, professore di Bioetica all’Università di Manchester, la “dignità” non aggiunge nulla all’”umano” e distoglie l’attenzione dai “diritti umani” e dalla loro preservazione. Di più: la “dignità umana” porta con sé un concetto di purezza della razza umana che viene difesa soltanto nella teoria ma non nella pratica. Eccetto i vegetariani da generazioni, infatti, il Dna di tutti noi è affetto dal mangiare animali. Pertanto la difesa della razza umana, in primis dalla Chiesa che ha denunciato la “mostruosità contro la dignità umana” degli embrioni ibridi, la cui creazione è stata autorizzata in Gran Bretagna per la ricerca sulle staminali, si basa su degli assunti falsi, perché la nostra razza non è pura già ora. E poi ricorda tanto purezze evocate settant’anni fa, che hanno avuto conseguenze degradanti sulla nostra “razza”.
Non ho capito. In che modo mangiare carne modificherebbe il dna? A parte ovviamente l'adattamento ad una dieta vegetariana/carnivora/onnivora che però dovrebbe richiedere ben più di qualche generazione, credo.
RispondiEliminaoz, sei quello che mangi...
RispondiEliminaAllora tra un po' dovrei avere capelli crespi rossi, cerone bianco e un sorriso demenziale :D
RispondiEliminaMa la mia domanda rimane, perché mi pare proprio che certe affermazioni di scientifico abbiano ben poco.
"Eccetto i vegetariani da generazioni, infatti, il Dna di tutti noi è affetto dal mangiare animali"
RispondiEliminaCon questa affermazione, Giulia Innocenzi si è giocata tutti i miei voti futuri.