16 aprile 2009
L'abiura della concorrenza
Il Governo dà proprio un bell’esempio ai suoi cittadini: meglio non concorrere e raggiungere l’obiettivo con metodi biechi e truffaldini. Così sta facendo con il 5 per mille e con il referendum sulla legge elettorale. Per reperire i fondi per la ricostruzione delle zone terremotate, infatti, il Governo non ha scelto la via legale dell’8 per mille, che prevede già che i fondi destinati allo Stato vadano alle calamità naturali. Non sia mai concorrere con la Chiesa cattolica alla determinazione della scelta libera e consapevole del cittadino! Meglio il 5 per mille, rubando così un po’ di soldi alle associazioni di volontariato, che non navigano di certo nell’oro. E per il referendum elettorale, allora? Se non fossi immersa quotidianamente nel teatrino politico italiano, penserei che è uno scherzo: si chiedono 400 milioni di euro ai cittadini, oggi, con crisi e terremoto a carico, perché la Lega, autrice della legge “porcata”, vuole far cadere i quesiti referendari con l’astensione? Certo che sono bravi: si gioca sporco a carte scoperte! A una bella campagna per il “no”, non ci ha pensato nessuno? Dare l’ultima parola ai cittadini, fa così schifo?
Come biasimare, allora, i cittadini che utilizzano mezzi e mezzucci per evadere il possibile, per evadere le norme e anche, come è successo, per mettere a rischio la vita delle persone che comprano una casa costruita in sabbia. L’eroe, in questo Paese, è colui che rispetta tutte le norme, vedendosi passare avanti da quello che le trasgredisce. L’eroe sì che ha la morale, lui.
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