Stiamo predisponendo una lettera per riaffermare la nostra volontà di non sottostare a questa disposizione che nega la nostra libertà professionale.
Ebbene, a questo punto viene da domandarsi: qual è la professione cui fa riferimento il nostro amico medico? Quella di negare i diritti delle donne? Quelle di obbligarle a rinunciare alla contraccezione? Quella di fare in modo che rimangano incinte contro la loro volontà?
Parrebbe di sì, giacché la libertà professionale cui fa riferimento il nostro amico consiste nel voler imporre la propria coscienza sul corpo di un altro, determinandone le scelte riproduttive e vanificando la sua volontà.
Il dubbio, quindi, non riguarda tanto la libertà professionale che l'anonimo medico dell'articolo rivendica, quanto la liceità della professione cui quella libertà, a suo dire, dovrebbe applicarsi.
Giacché non risulta a chi scrive che la professione di aguzzino sia consentita dalla legge.
ma quando si smetterà di concedere a tutti - per qualunque cosa - un presunto diritto di obiezione di coscienza?
RispondiEliminadi questo passo - e con questo metro - consentiremo ai medici donne (se islamici osservanti) di non visitare un uomo malato grave, perché maschio.
per lo stesso aborto, l'obiezione di coscienza doveva essere una norma transitoria valida solo per chi era ginecologo all'epoca.
adesso è indegna
Obiezione di coscienza. Esiste solo in Italia. In tutto il resto del mondo se non fai il tuo lavoro ti licenziano. Da noi fra un po' gli daranno una medaglia!
RispondiEliminaE grazie, tanto quella a cui rischiano di complicare la vita la considerano già di partenza una puttana. Che bell'esempio di senso etico e di moralità.
RispondiEliminaTanto questo non è più uno stato di diritto, da un bel po!
RispondiEliminaQuando si sente dire in continuazione che le leggi divine prevalgono su quelle umane...
per Franz: non solo tra poco gli daranno la medaglia: se non sei obiettore in Italia non fai carriera. Vedi tu...
RispondiEliminaSe li turba tanto prescrivere la pillola del giorno dopo, perché fanno i medici o i farmacisti? Cambino mestiere e lascino perdere la coscienza che non c'entra niente (vedi il caso del medico di Rapallo, "cucchiaio d'oro" e suicida ma beneficiante di funerali religiosi). Il ruolo del medico è curare il prossimo, non somministrargli lezioni di etica e morale.Mi viene in mente quel farmacista di Aulla che si vantava di non vendere contraccettivi. Il piccolo moralismo all'italiana.
RispondiEliminaSono d'accordo con Senza Parole... se non vuoi fare IGV o prescrivere la pillola del giorno dopo (che altro non è che una dose ormonale per impedire l'impianto di un ovulo fecondato) o non fai il ginecologo o non lavori in una struttura pubblica.
RispondiEliminaSono stufa che la morale (perversa) di qualcuno incida sulle scelte di un'altra persona.