Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente che dalla sua fondazione nel 1941 si impegna nella difesa della democrazia e della libertà nel mondo, nel suo ultimo rapporto ha declassato l'Italia dai "Paesi con stampa libera" alla categoria "Paesi dove la libertà di stampa è parziale". "Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà", spiega Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House.
Secondo Karin Karlekar, ricercatrice che ha guidato lo studio, "il problema principale per l'Italia" è proprio Berlusconi. "Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida".
Dunque Silvio Berlusconi rappresenta una "situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati". Siamo ancora sicuri che il problema del conflitto d'interessi sia ormai datato, come vuol far credere il premier?
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