08 giugno 2009

Caro Ivan, adesso si comincia, insieme

Finita quest’esperienza delle Europee, mi fermo per un po’ e anche questo blog prenderà per qualche tempo una piega un po’ diversa. Il risultato elettorale è molto deludente, non lo nascondo, e penso che sia giunto il momento per me di prendere una bella pausa ed esplorare per qualche tempo nuovi territori. Una parola di profonda gratitudine e di scuse da parte mia per i miei 22.847 elettori, che hanno votato per me sperando di dare un messaggio di forte cambiamento al quale non ho evidentemente saputo dare una risposta all’altezza della richiesta. Mi consola il successo clamoroso di Debora Serracchiani, con la quale ho avuto il grande piacere e l’onore di lavorare in questa campagna, e sono convinto che i suoi numeri serviranno a dimostrare inequivocabilmente a chi non volesse ancora comprenderlo che un serio processo di rinnovamento nel PD a questo punto non è più rinviabile. Perdere otto punti percentuali in un anno, comunque la si veda, è un cataclisma; il 26 per cento è una percentuale risibile per una forza che aspira a governare il Paese, e vedere il partito in Lombardia - la più importante regione d’Italia - al 21%, addirittura sotto la percentuale siciliana, lascia veramente da pensare. Franceschini, Bersani e soci farebbero bene a prendersi una bella pausa pure loro e passare la mano a gente più fresca, lucida e capace di narrare al Paese dell’Italia, di come sarà nel 2020. Lascio dunque il testimone ai miei amici “Piombini”, che stanno lavorando con grande passione al loro progetto, e vi invito tutti ad essere il 27 giugno al Lingotto, a Torino, alla loro riunione per mettere insieme a loro il primo mattoncino nella ricostruzione del nostro Partito. In chiusura lasciatemi ringraziare tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni, a partire da Marco Simoni, mio amico e fratello, che ha scritto solo poche ore fa la cosa che più ho apprezzato in tutto questo tempo e che più mi è parsa millimetricamente precisa sul mio conto: “Non ha mai ceduto al populismo contro i politici per lucrare qualche voto. Non è mai venuto meno al radicalismo delle sue idee e dei suoi programmi, per ottenere un posto al sole”. Come i fatti hanno dimostrato non è stata forse la più redditizia delle strategie, ma è l’unica che avrei mai potuto e saputo adottare. Buon lavoro a tutti. Ivan

1 commento:

  1. Prendo al volo l'occasione per sottoscrivere anche a mio nome il titolo del post..
    ..adesso si comincia, insieme..

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