L'Iran è un paese che mi ha sempre affascinato, non tanto per la sua cultura e la sua storia, che sono comunque fiere e millenarie, ma per la sua carica, per la sua energia: i minori di 30 costituiscono il 70% della popolazione; le donne, nonostante le leggi misogine del paese, rappresentano la stragrande maggioranza degli studenti universitari; ben 12 milioni di abitanti (su un totale di 72) utilizzano internet.
La carica esplosiva che è nelle corde iraniane poteva lasciare presagire le manifestazioni, ma anche la repressione violenta, di questi giorni. Tuttavia, quando dai nostri sicuri televisori, mentre sgranocchiamo il pasto caldo, vediamo gente morire per la libertà, per la democrazia, per la giustizia, la tensione che si percepisce è ogni volta diversa.
Non bisogna smettere mai di affiancarsi alle rivoluzioni democratiche, agli afflati per la libertà. Domani, mercoledì 17 giugno, alle 19 dobbiamo essere in tanti a piazza Farnese, Roma, alla manifestazione "verde" organizzata dal Riformista e da Radio Radicale.
Perché dire che queste iniziative non ottengono niente, serve soltanto a giustificare coloro che hanno voglia di continuare a sgranocchiare e a bearsi di quella sicurezza emanata dalla tv. Che forse è proprio la tv a volere che tu resti lì, perché un giorno potrebbe succedere a te.
All'improvviso, a veder comparire quel tricolore verde bianco rosso, mi era sembrato di riconoscere l'ispettore Perugini.
RispondiEliminaBrava Giulia! Bellissimo post.
RispondiEliminaPeccato Allegra che tu sia lontana da Roma, altrimenti sono sicura che avresti sfoggiato un indumento verde e saresti venuta stasera con noi!
RispondiEliminaPuoi scommetterci!
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