28 giugno 2009
Palloncino clericale
Magari c'è qualcosa che mi sfugge, lo premetto.
Però mi pareva di aver capito che il ritiro della patente a chi si mette al volante dopo aver bevuto troppo, recentemente introdotto nel nostro ordinamento, risponda ad esigenze di semplice sicurezza stradale: vale a dire che secondo il legislatore è necessario impedire che la gente guidi l'automobile dopo aver assunto una determinata quantità di alcool, poiché circolare in quelle condizioni metterebbe oggettivamente a repentaglio l'incolumità del conducente e quella degli altri.
Se questo è vero (e mi pare che sia vero, a meno che, come premettevo, non mi sia sfuggito qualcosa), i motivi per cui nei singoli casi il tasso alcolico abbia superato il limite previsto dalla legge dovrebbero essere considerati irrilevanti: è di tutta evidenza, infatti che chi si mette alla guida dopo essersi ubriacato per una ragione comprensibile, o addirittura lodevole, non può essere considerato, a parità di tasso alcolico, meno pericoloso di un altro che torna a casa in macchina dopo essersi sbronzato per uno scopo meno edificante.
Insomma, per farla breve il prete di cui parla notizia, tabelle alla mano, era da considerare pericoloso: esattamente come lo sarebbero stati, a parità di tasso alcolico, il sommelier che rincasasse dopo un'intensa serata di lavoro, il ragazzo che uscisse dalla discoteca dopo essersi fatto un cocktail, il losco individuo che avesse bevuto un bicchiere in più tentando di far ubriacare una minorenne nella speranza di trombarla.
Se il giudice di pace dovesse decidere che in questo caso è ammissibile una deroga, quindi, avremmo accertato che la legge, in realtà, non punisce chi mette a repentaglio la sicurezza degli altri, ma soltanto chi si è sbronzato senza un motivo ritenuto valido: strafottendosene, contrariamente a quanto i suoi estensori vanno ripetendo, dell'incolumità dei cittadini, e preoccupandosi invece di operare delle graduatorie tra diversi stili di vita, a seconda del fatto che un giudice li consideri più o meno degni di approvazione.
A meno che non si stabilisca che essere investiti a causa di una messa è meno grave che essere messi sotto per colpa di un rave.
Capitasse a voi, farebbe differenza?
Ok Jesus..
RispondiEliminaConcordo pienamente!
RispondiEliminaSe qualcuno vuole bere sono fatti suoi, sia per una festa o per dire messa. L'importante che non si metta alla guida.
Del resto, se proprio vuole guidare, è meglio che dica una messa in meno. Ne guadagnerà lui...ma anche gli altri.
Lorenzo
In vino veritas.
RispondiEliminaAlleluja!
Marilena
ma i preti ne possono introitare un 8xmille in più, non ti risulta?
RispondiEliminaPer carità, condivido appieno anch'io tutto. Ma, Ale, non ti sembra che stai mettendo troppo le mani avanti? Il tuo post mi sembra che verta sulle (balle) scusanti che il prete usa per autodifendersi. Non mi sembra che siano state usate in sede penale, o almeno non ancora.
RispondiEliminaE se lo CONDANNASSERO a recitare 10 Ave Maria?
Per errore ho firmato il post precedente come ANONIMO anzichè MARCATEO.
RispondiEliminaScusate.
Mi sembra una bufala, in base alle tabelle che mettono fuori dai bar per arrivare a 0,8 bisogna bere almeno 200cc di vino nel giro di un ora.
RispondiEliminain una messa si bevono al massio 50 cc di vino e tra una messa e un altra passa minimo un ora.
Sfugge che l'etilometro ha una predisposizione a dare dei "falsi positivi". Basta una caramella alla menta o sciacquarsi con il colluttorio. Se poi aggiungiamo una bassa percentuale di alcool (al di sotto del limite ma comunque presente) il gioco è fatto e l'accusa è pronta.
RispondiEliminaA parte il fatto che l'alcool ha effetti soggettivi e che la soglia di 0,5 per taluni è irrisoria come per altri può determinare lievi alterazioni. Da qui a dire che uno è ubriaco perché ha superato un certo valore ce ne passa.
Come al solito certi giornalisti non hanno niente di meglio da fare che cercare pretesti per mettere all'indice la chiesa...
Mi hanno ritirato, anni fa, la patente per guida in stato di ebbrezza. Mi ero pure rifiutato di soffiare nel palloncino, o quello che era, quindi processo con sonora bastonata del giudice. Dall'alto di questa esperienza mi sento, per una volta, di solidarizzare col prete beone. Del resto per sopportare quattro messe in una mattina bisogna per forza farsi un goccetto.
RispondiElimina@Saccente
RispondiEliminaTi sfugge un piccolo, insignificante dettaglio: la legge è (dovrebbe essere...) uguale per tutti.
@ Saccente:
RispondiEliminaForse ti sfugge che "certi giornalisti" tentano di giustificare il prete dicendo che in fin dei conti ha detto messa. E se avesse investito qualche pedone?
Ah dimenticavo.....c'è la confessione.
"Come al solito certi giornalisti non hanno niente di meglio da fare che cercare pretesti per mettere all'indice la chiesa..."
RispondiEliminaNon ti preoccupare: come al solito ci sono anche tanti individui che non hanno niente di meglio da fare che cercare pretesti per difendere i preti anche a costo di negare l'evidenza...
"Basta una caramella alla menta o sciacquarsi con il colluttorio."
Infatti il protocollo prevede due misurazioni a distanza di quindici minuti: proprio per evitare i falsi dovuti alle 'caramelle'.
"Sfugge che l'etilometro ha una predisposizione a dare dei "falsi positivi"
Non è assolutamente vero: io gli etilometri li costruisco, (che tu ci creda o no) e ti assicuro che quelli della Polizia, con sensore IR, sono precisissimi e affidabili.
@Saccente: Mi spiace inseguirla, non ce l'ho con lei....forse un pò si, ma non con cattiveria :) In questo caso, dai, non c'è da far polemica. Proprio essendo un prete avrebbe dovuto accettare la punizione, può capitare a tutti. Oltretutto con 0,8 non sono neanche sicuro di quanto pesante ci vadano. Ricorrere al giudice di pace in questa situazione non è dare un buon esempio. PS: il ragazzo che si è suicidato (http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/imperia-test-suicidio/imperia-test-suicidio/imperia-test-suicidio.html) era a 0,7. Dai chiudiamo qui le polemiche, salvo riaprirle nel caso la persona implicata vinca il ricorso.
RispondiEliminami aspetto che in questo caso i CC le abbiano provate tutte per farlo scendere sotto il limite.
RispondiEliminaanzi, la notizia è piuttosto che non hanno chiuso entrambi gli occhi.
la cosa grave non è che un prete sia stato trovato ubriaco una volta, ma che venga considerato inaccettabile che per questo subisca la pena prevista dal codice.
normalmente i controlli del tasso alcolico sono notizie per i giornali locali, un tanto al chilo ("controlli del tasso alcolico: ritirate 8 patenti in una notte").
come se l'essere sacerdote, invece che un'aggravante, fosse una attenuante.
a me sembra che l'articolo voglai sottolineare non come sia incredibile che un prete venga arrestato,ma come sia incredibile questo tasso alcolico nel sangue, raggiungibile anche solo per aver bevuto quel poco di vino della messa.
RispondiEliminavaal
Faccio notare che il Codice della Strada non fa distinzione sui motivi per cui uno abbia bevuto: perciò non ci sono scuse.
RispondiElimina"come se l'essere sacerdote, invece che un'aggravante, fosse una attenuante."
RispondiEliminaNon è un'aggravante: infatti si tratta di un'individuo come tutti gli altri.
Che poi abbia fatto scelte di vita assai discutibili, tipo diventare prete, sono solo problemi suoi.
Siete solo un pugno di bugiardi (1) e creduloni (2)
RispondiElimina1. chi racconta notizie FALSE come questa
2. chi crede a notizie FALSE come questa
E l'hanno detto pure al tg.
Ad ogni modo, credibilità zero su questo blog