11 giugno 2009

Ylenia non è morta: è stata ammazzata

Leggete, rileggete, mandate a memoria:
Ha cominciato a perdere sangue, probabilmente per un aborto spontaneo, si è sentita male ma non ha voluto chiedere aiuto. Ha avuto paura. Paura di perdere il lavoro appena trovato, paura, forse, di essere giudicata. Così è morta Vira Orlova, che si faceva chiamare Ylenia, una donna che avrebbe compiuto 40 anni l'11 giugno prossimo, di nazionalità ucraina, arrivata - forse due anni fa - in Italia, come tante donne dei Paesi dell'Est, per fare la badante. Il suo corpo è stato trovato in una pozza di sangue in un appartamento di via Grotta Regina, nella località costiera barese di Torre a Mare. Di lei si sa poco. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare le sue amiche per poter ricostruire i suoi ultimi giorni di vita, anche per risalire alla data di arrivo in Italia. Per il momento i carabinieri hanno trovato il suo passaporto nella stanza che occupava: sanno il suo nome, la sua età, sanno anche che era una clandestina perchè sul passaporto non ci sono visti di ingresso in Italia, e sanno che in quell'abitazione di Torre a Mare Ylenia accudiva da pochi giorni un'anziana non autosufficiente.
Ora, amici miei, io non ricordo se quella stronzata della denuncia dei clandestini da parte dei medici, alla fine, sia stata inclusa nel pacchetto sicurezza o no; non lo ricordo, e non mi sono neanche preso la briga di andare a controllare, giacché la circostanza è del tutto ininfluente: se la cosa sfugge a me, che sono italiano, mi tengo decentemente aggiornato sulle notizie e mi occupo, sia pure nei ritagli di tempo, di politica attiva, figurarsi se non può sfuggire a un'immigrata, che parla un'altra lingua, probabilmente è sola come un cane e ha problemi ben più pressanti dell'acquisto quotidiano di un giornale.
Legge o non legge, ne converrete, è stato sufficiente il modo in cui, per tanti giorni, se n'è parlato: così quella povera donna, nel dubbio, ha preferito lasciarsi morire piuttosto che rischiare una denuncia, la perdita del lavoro e l'espulsione.
Vedete, a volte, com'è bizzarra la realtà?
Ricorderete che dicevano una cosa, parlando di Eluana Englaro: una cosa assurda, senza capo né coda, del tutto fuori luogo per come si è svolta quella vicenda; la dicevano con la parte sinistra della bocca, per la verità, perché proprio in quei giorni avevano la parte destra tutta impegnata a cercare di far passare un decreto che obbligasse i medici a denunciare i clandestini.
Ebbene, la stessa cosa, guarda caso, è invece curiosamente (e drammaticamente) adatta al fatto di cronaca che vi racconto in questo post.
Rileggetevela nel titolo, ché sono uno a cui non piace ripetersi.
E mentre la leggete, chiedetevi quale sia, la vita umana che costoro blaterano di voler difendere.

20 commenti:

  1. Mi spiace contraddirti ma la legge non obbligava nessuno. Semplicemente era stato rimosso l'obbligo di tacere, ciò significa che il medico poteva scegliere secondo le circostanze (il libero arbitrio che desiderate tanto).
    Se la donna ha pensato che la denuncia sarebbe stata automatica è per colpa di gente come te che ha fatto passare l'idea sbagliata dell'obbligo di denuncia.

    Certe volte sbraitare e sputare idiozie a mo' di paladino della giustizia produce l'effetto contrario, non lo sapevi?

    E poi, chi entra legalmente dovrebbe avere un encomio, almeno per il gigantesco disturbo che ha avuto per avere le carte in tavola a differenza di chi non si fa nessuno di questi problemi.
    Ma è anche vero che certa gente muore per lavorare come certi piccioni si fanno schiacciare dalle macchine per un tozzo di pane in mezzo alla strada. Io mi sarei fatto rispedire a casa di fronte alla possibilità di morire...

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  2. Saccente, nomina sunt omina, se avessi letto il testo non si esprimeva alcuna certezza sulla legge vigente.
    Se fossi meno preso a sbraitare TU, saresti meglio informato e sapresti che OGGI, LEGALMENTE, non c'è possibilità di entrare.
    I flussi sono bloccati e la Bossi-Fini, in mancanza di apertura dei flussi, non consente di arrivare REGOLARMENTE in Italia.
    Il tuo encomio, pertanto, non può di fatto andare ad alcuno.

    Il tuo paragone coi piccioni è rivoltante, ti inviterei a seguire altri blog.

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  3. "OGGI, LEGALMENTE, non c'è possibilità di entrare"
    Questo lo dici tu... I miei amici sono entrati quindi sei tu ad essere rivoltante

    E smettetela una buona volta di fare terrorismo con la legislazione degli altri! Se il vostro cervellino non arriva a proporre nulla di costruttivo siate almeno zitti.

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  4. Saccente, ma ti piace proprio tanto dar mostra a tutti di quanto sei coglione? Lo sa il vaticano che lo linki alle idiozie che dici? Sai com'è, se lo sapessero credo che ti dffiderebbero.

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  5. Saccente, i tuoi amici sono entrati col visto turistico.
    Se mi documenti come è possibile entrare per lavorare, possiamo riparlarne.

    Altrimenti, PE-DA-LA-RE!
    SCIO'! VIA!

    E studia, somaro.

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  6. Il post di Metilparaben, vista la gravità di quanto accaduto, dovrebbe suggerire a ognuno di noi un serio momento di riflessione e di silenzio.
    Non so se la donna in questione ha scelto di non recarsi al pronto soccorso per paura di essere denunciata o per altri motivi. In ogni caso, qualsiasi sia stato il motivo, provo profonda amarezza e vergogna per questo mondo e questa società.

    Ma quello che ancora più mi sconvolge è vedere così tante minchiate infilate a forza in un commento di qualche decina di righe, il primo oltretutto.

    Egregio Saccente, se la Sua non è una presa per il culo, è riuscito davvero a farmi una pena infinita.

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  7. @ Saccente
    Quello poco informato sei tu. L'introduzione del reato di clandestinità e l'abolizione del divieto di denuncia per i medici nei confronti dei clandestini, fanno sì che i medici, in quanto pubblici ufficiali, siano obbligati a denunciare, pena il rischio di essere denunciati loro stessi. Prima di insultare la gente e fare il saccente, sarebbe come minimo doveroso sapere di cosa si parla. Saluti

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  8. http://makia.ilcannocchiale.it/comments/2270198
    Notizia già postata se pur terribile.................

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  9. Ha ragione saccente. Entrare come clandestini è reato in tutti i paesi del mondo. Ma è reato più grave avere in casa una persona a lavorare in nero. Spero che quella gente abbia seri guai con la giustizia. Fosse per me li arresterei per omicidio colposo e sfruttamento di manodopera in nero!
    Daniela

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  10. Daniela, hai considerato l'ipotesi che a volte, seppur volendo, è di fatto impossibile regolarizzare un extracomunitario?
    Specialmente se questi è entrato come clandestino..

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  11. Daniela prova a riflettere su questo dato:
    qualche tempo fa, mi sono rivolta a diverse agenzie di Milano in cerca di una tata/collaboratrice domestica.
    Mi hanno fornito diversi nominativi TUTTI di clandestine.
    A Milano non c'è personale regolare.
    Che faccio? Smetto di lavorare?
    Sono ancora in cerca, e continuo a non trovare. Vuoi offrirti tu?

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  12. 1) non ho usato parolacce, insulti, cattiveria in ciò che ho scritto
    2) i miei amici lavorano, se lo vuoi sapere ho anche familiari così (e non aggiungo altro per privacy)

    secondo me siete un pugno di scolaretti maleducati, nient'altro

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  13. Saccente, se non vedi la cattiveria che c'è nelle tue parole, sei anche stupido.

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  14. Una storia da terzo mondo....

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  15. nessuno può dire con maggior sicurezza cosa dice questa legge?

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  16. Come dico nel post, non ha importanza: quello che conta è che la cosa sia stata paventata, con grande evidenza mediatica. Credo che l'obbligo di denuncia sia stato eliminato dal DDL, ma, come vedi, gli effetti sono stati gli stessi...

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  17. @ Vaaal
    Che io sappia non è ancora una legge (per fortuna). Mi sbaglio ?

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  18. quello che mi meraviglia ogni volta è che per spostarsi nel mondo ci sia bisogno di "chiedere permesso". i confini sono limiti amministrativi e non barriere, tanto più che spesso sono tracciati a casaccio sulle carte geografiche. e a saccente propongo di ritirarsi nel suo vaticano - sempre che lo facciano entrare!

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  19. ben scritto questo post.

    saccente è stato replicato a dovere.

    solo aggiungo che anche se non c'è più l'obbligo di denuncia, è comunque decaduto il divieto di denuncia.

    se tu sei clandestino, e stai male, e hai paura, nel dubbio, pur di non rischiare di essere rispedito nel paese da cui scappi (solitamente per guerre o carestie o dittature soffocanti), NON vai dal medico e preghi di migliorare e non morire.

    peraltro, (soprav)vivendo in un paese dichiaratamente e apertamente razzista.

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