31 luglio 2009

Effetto censura: dirompente

L'ultimo caso di censura in Francia riporta al centro il dibattito sulla libertà di espressione: entro quali limiti andrebbe permessa, se ammettiamo limiti alla libertà? Quando c'è di mezzo l'istigazione alla violenza, o presunta tale, che fare? Sono le domande che si annidano intorno alla canzone "Sale pute", sporca puttana, di OrelSan, che doveva cantare al festival delle Francofolies, ma che è stato bloccato da Ségolène Royal, Presidente della regione che ospita la kermesse. Sul banco degli imputati le seguenti frasi:
Ti detesto, voglio che tu muoia lentamente, che resti incinta e perda il bambino... Sei una scrofa da bordello... Ci lasciamo bene se ti spezzo il braccio...
Ora, la questione è: quelle frasi hanno più forza se censurate o lasciate libere di essere cantate? Personalmente propendo naturalmente per la seconda ipotesi, anche solo per la considerazione che qualora non ci fosse stata la suddetta censura, ben pochi di noi avrebbero conosciuto i versi del ribattezzato "Eminem di Alençon". Effettivamente, anche il video "artigianale" sembra rispecchiare un fenomeno un po' di nicchia...

2 commenti:

  1. i termini della questione non sono esattamente questi, se il festival è privato facessero come vogliono se il festival è pubblico diventi privato e si restituissero i soldi ai contribuenti francesi.

    ragionare sul fatto che la censura da rilevanza ad un fenomeno di nicchia che senso ha? chi se ne frega?

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  2. Nota di servizio
    (poi cancellala) ;)

    «Personalmente propendo naturalmente per la seconda ipotesi»

    Volevi scrivere «prima», immagino.

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