Il confronto che vi propongo oggi, ne sono certo, susciterà qualche polemica: giacché immagino che se pochi di voi avranno da ridire sulla candidatura di Sandro Bondi (ormai, più che di un politico si tratta di un poeta, e più che di un poeta di un vero e proprio mistico, liturgicamente intento a celebrare il suo messia di Arcore e nel tempo libero impegnato a divorziare dopo essere andato al Family Day), qualcuno storcerà il naso riscontrando che a questo gioco ho deciso di far partecipare anche Debora Serracchiani.
Ebbene, gente, mi scuserete ma io la vedo così: se la nostra amica, ai tempi delle europee, avesse rilanciato rifiutando la candidatura, proprio perché riconducibile allo stesso metodo di cooptazione che lei stessa aveva aspramente criticato, mi sarei levato tanto di cappello; siccome, invece, mi pare che la Debora abbia afferato al volo l'opportunità verticisticamente offertale, cogliendo contestualmente l'occasione di sperticarsi in complimenti nei confronti di coloro che fino al giorno prima aveva pubblicamente infamato, ho personalmente concluso che -a mio modo di vedere- trattasi della tipica contestatrice di regime, come tale funzionale ad ogni oligarchia in quanto la legittima mimando una critica tutta guscio e priva di contenuto concreto.
Ciò detto, vi saluto col solito invito: votate, votate, votate!
Avete tempo fino alla mezzanotte di domenica.
Berlusconi che prevale su se stesso è fin troppo aderente alla realtà..
RispondiEliminaho votato, il voto non e` segreto vero?
RispondiEliminaah ecco, allora ho votato per il personaggio dei due che scrive su vanity fair.
ma la furbacchiani non ha storia... né qui, né nel piddì, né altrove. fuoco di paglia, signori.
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