12 luglio 2009

Questione morale, questione penale

Nel nostro ordinamento lo stupro è stato finalmente dichiarato un crimine contro la persona soltanto nel 1996: fino ad allora, la violenza sessuale era infatti vergognosamente considerata un semplice reato contro la morale, in base alle norme del Codice Rocco che disciplinavano i “delitti contro la moralità pubblica e il buon costume”. Ecco, se qualcuno volesse usarmi la cortesia di spiegarlo a quello che viene considerato il più laico e progressista tra i candidati alla segreteria del PD, gliene sarei davvero grato.

11 commenti:

  1. Posso permettermi di dire che non capisco il senso del post?

    RispondiElimina
  2. Uno stupratore non è stato ritenuto un delinquente da galera dalla legge italiana fino a una decina d'anni fa! D'altra parte l'inerzia della mentalità arriva fino ad oggi! Non è affatto incredibile che uno stupratore sia diventato coordinatore di un circolo del PD .....è in grado di intendere e di volere come e meglio di altri! Finchè non esagera o finchè non lo scoprono o finchè non diventa necessario scoprirlo per bilanciare l'immagine di chi può pagare anche con i soldi pubblici le prestazioni sessuali delle donne.

    RispondiElimina
  3. In effetti ho riletto il post 3 volte...non capisco che significa.
    sapere che non sono l'unico comunque mi conforta....
    Mirko

    RispondiElimina
  4. "....fino a una decina d'anni fa! D'altra parte l'inerzia della mentalità arriva fino ad oggi"
    Il percorso è esattamente l'opposto:le leggi permangono immutate nei decenni per inerzia; è la mutata sesibilita' degli italiani a fare pressione finche' tali leggi non vengano riprese e modificate.
    Per gli italiani tale atto era ingnobile ben prima degli anni '90...
    il caso singolo non è rappresentativo di un intera popolazione a meno che questi sia un personaggio pubblico,ma solo se una volta scoperto non venga biasimato per il suo atteggiamento(i berlusconiani che difendono B. pertanto sun tutti ladri e puttanieri)
    Mirko

    RispondiElimina
  5. Il post significa: utilizzare un caso singolo come questo quale vicenda esemplare per dimostrare chissà quale tesi è un'operazione assai discutibile; ancora più discutibile, se possibile, è utilizzare lo stupro come esemplificazione di una questione morale.Lo stupro non c'entra con la morale, bensì con l'ordine pubblico e il codice penale.

    RispondiElimina
  6. Magari mi sbaglio... ma ero convinta che, parlando di "questione morale", ci si riferisse a ogni genere di reato (compresa la corruzione, per dire): non necessariamente a quelli contro la morale.

    RispondiElimina
  7. A me sembra una questione fottutamente morale il fatto che lui fosse già stato "beccato" per lo stesso reato una decina d'anni prima, e nonostante questo gli sia stato permesso di dirigere un circolo del pd.

    RispondiElimina
  8. Ecco, allora il sospetto originale è confermato...
    Come dicono altri commentatori, l'espressione "questione morale" non c'entra niente con la natura di "reato contro la morale" contestato al tizio.

    Piuttosto ci sarebbe da discutere sul fatto che, a quanto afferma qualcuno, i trascorsi del presunto stupratore non potevano essere noti a chi "lo ha messo lì" proprio perché all'epoca il tentato stupro era considerato in modo diverso, e quindi non compariva nella fedina penale (?) o altrove (non so se è vero).

    Si potrebbe discutere anche di come questa persona, al pari di molti altri, sia già considerata colpevole anche se non c'è stato alcun processo. Probabilmente lo sarà, ma non è la prima volta che qualcuno viene accusato ingiustamente e l'opinione pubblica convinta a suon di DVD porno, candele rosse e altri orpelli di dubbio gusto, ma che di per sé non implicano colpevolezza.

    RispondiElimina
  9. Concordo pienamente con Keane.
    E trovo vergognose le critiche di tutto l'establishment del PD (per una volta unanimamente coeso) verso le giuste esternazioni di Marino.
    Marilena

    RispondiElimina
  10. Metilparaben ha detto...

    «Lo stupro non c'entra con la morale, bensì con l'ordine pubblico e il codice penale.»
    Come come? Qualcosa che ha la rilevanza di un reato penale non centrerebbe nulla con la morale? Ossia, il permettere ad un losco individuo di essere il referente politico di una (per quanto piccola) realtà locale non meriterebbe alcun rilievo morale in quanto sarebbe un caso meramente giuridico (ma, ripeto, di levatura penale)? E quindi, portando questa logica alle estreme ma ovvie conseguenze, essendo l'assassinio e la strage reati penali, non rivestirebbe alcun rilievo morale il promuovere la carriera politica di un individuo accusato e condannato di tali reati? E in più si accusa non chi ha fatto tanto, ma chi denuncia il fatto che ciò sia successo con toni e termini pacatissimi! Ma stiamo scherzando, abbiamo veramente perso la bussola e ogni senso di decenza!

    RispondiElimina
  11. @Tutti quanti: non capisco perchè vi scandializzate tanto. Mi sembra solo una riconferma alla regola o sbaglio? Abbiamo mai avuto un politico onesto al di là di ogni dubbio? Mi sembra di no, sbaglio? Se poi parliamo di spiccato senso morale credo che li scartiamo tutti, ma proprio tutti, anche scansionando la storia indietro sino ai Cesari. Ma tanto a noi basta il calcio...

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.