23 luglio 2009

Sillogismi omosessuali: un'esercitazione

Marco Carta, vincitore dell'ultimo Sanremo, in un'intervista al mensile Topgirl ci fornisce l'ennesima dimostrazione di uno schema di ragionamento (sic) che viene tipicamente applicato al mondo dell'omosessualità.
State attenti:
Uno
Io non sono gay.
Due
Ma il punto è: anche se fosse? Dovrei giustificarmi? Perché? Che male ci sarebbe? Viviamo in un paese libero e ognuno può pensare di me ciò che vuole.
Tre
E poi: se uno fa delle foto così, deve essere per forza gay? E' stato un brutto scherzo di qualcuno che non mi vuole bene. La gente è molto cattiva.
La domanda, ne converrete, sorge spontanea: se uno dichiara di non essere gay, aggiungendo tuttavia che anche se lo fosse non ci sarebbe niente di male, e concludendo quindi che se la gente lo dovesse ritenesse tale la cosa non gli darebbe alcun fastidio, perché mai quelli che generano nelle persone la convinzione che sia omosessuale dovrebbero essere considerati dei cattivoni che non gli vogliono bene?
Se sin qui avete seguito con attenzione potrete agevolmente riscontrare che lo schema è sempre lo stesso.
Prendiamo, ad esempio, la questione delle adozioni da parte delle coppie omosessuali; il meccanismo, in questo caso, funziona più o meno così:
Uno
Io non sono gay.
Due
Tuttavia, non ho niente contro gli omosessuali: credo anzi che essi dovrebbero godere di tutti i diritti civili, esattamente come gli altri.
Tre
Però alle adozioni sono contrario: se si fa crescere un bambino con due persone dello stesso sesso, andrà a finire che diventerà omosessuale anche lui.
La domanda, in questo caso, è persino troppo ovvia: se hai appena dichiarato che non hai nulla contro gli omosessuali, perché consideri un'eventualità negativa la possibilità che un bambino lo diventi?
Insomma, capito il trucco? Basta dichiarare inizialmente di non essere gay (senza questa premessa il giochino non funziona), quindi prodursi in una bella affermazione (più è retorica, meglio riesce il colpo di scena) in favore degli omosessuali, e infine chiudere in bellezza mollando una bomba che sconfessi tutto quello che si è detto fino a quel momento.
Che ne dite di provare anche voi, facendo altri esempi nei commenti?
Io vi consiglio di esercitarvi: tra un po' chi non sarà in grado di ragionare così se la passerà maluccio.

18 commenti:

  1. A parte che è davvero gay...non è colpa sua se il mercato punisce gli artisti gay,soprattutto se cantanti il cui targhet è fatto di ragazzine dai 14 ai 19 anni e ha la possibilita' di vendere x 2 o 3 anni al massimo per poi sparire nel dimenticatoio.
    Almeno non ha fatto ,ancora,un finto matrimonio al fine di conservare gli sponsor come fanno tantissimi sportivi ,attori,lavoratori della musica.
    Disprezzo Marco Carta, ma non è colpa sua se l'Italia è cosi'...
    e non è certo lui che ha il potere con un outing di cambiare la realta'; ci sono persone molto piu potenti e influenti che potrebbero fare la differenza.
    Mirko

    RispondiElimina
  2. Post davvero acuto, di ragionamenti come quelli che descrivi ne ho letti e sentiti a decine.
    Le persone gay che per motivi di lavoro e di vita non possono dichiararsi tali potrebbero astenersi dall'andare nello specifico e continuare a convalidare il pensiero di chi li disprezza; gli altri invece dovrebbero accendere il cervello, semplicemente.

    RispondiElimina
  3. Patrizia scusa se insisto: nel caso specifico è accaduto che sia stato scoperto del suddetto poverino( e con poverino intendo minorato mentale) un profilo su gayromeo.com antecedente alla vittoria di amici.
    Il tale profilo contevena foto porno soft,come hanno in migliaia su siti di tal genere ,e sia chiaro che è legale!! Lui non ha l'avvocato gedini che tenta di inventarsi frottole a raffica e si barcamena con uscite estemporanee sempre piu grottesche.
    é solo uno stupido ragazzetto che voleva tanto sesso e un po di contatti umani e si ritrova fottuto x questo oggi.
    Sono milioni in italia i gay che devono negare se stessi xche la societa' è bigotta.
    Mirko

    RispondiElimina
  4. Sul sillogismo generale ti do ragione ma su quello di Marco Carta fornisco una diversa interpretazione.
    Se la notizia di una sua presunta omosessualità gli porta ad un danno di immagine (a causa degli sponsor e del suo target di mercato come ipotizzava Mirko nel commento sopra), la gente gli vorrebbe male a far passare questa versione per il danno economico e non per il fatto di "trasformarlo" in un omosessuale.

    RispondiElimina
  5. Pinco Pallo afferma:

    - Io non sono un Marco Carta
    - Ma se lo fossi non ci sarebbe nulla di male... insomma tutti possono cantare, è un paese libero: la gente canta anche sotto la doccia.
    - Se uno canta certe cose deve per forza essere un Marco Carta? E' stato un tiro mancino di qualcuno che non mi vuole bene e che è VERAMENTE perfido.

    (Beh, anch'io mi offenderei a essere etichettata come un Marco Carta U.U)

    K!a

    RispondiElimina
  6. io non sono contro questo blog

    certo, anche se lo fossi non ci sarebbe nulla di male, immagino che nessuno possa disprezzarmi per questo

    comunque questo post è sciocco.


    Sono stato bravo? Ho caricato a sufficienta di pathos, usato il grimaldello della retorica e allenato la sorpresa con un anticlimax?

    Insomma, che diavolo c'entra Carta con le adozioni?

    Ma la cosa più assurda è la seguente:

    "perché mai quelli che generano nelle persone la convinzione che sia omosessuale dovrebbero essere considerati dei cattivoni che non gli vogliono bene?"

    Ma cosa vuol dire? Semplicemente perché non lo è! O forse è razzista anche affermare di non essere gay? Se andassi in giro a dire che sei un gatto -a non ti farebbe piacere b credo che faresti almeno una rettifica c mi daresti del cattivone o almeno del falsario. Non per questo provi odio razzista verso i gatti.

    e poi, non riesco a cogliere il parallelismo tra l'esempio di carta e quello delle adozioni.

    RispondiElimina
  7. 1-Io non sono io

    2-Ma il punto è: anche se fosse? Dovrei giustificarmi? Perché? Che male ci sarebbe? Viviamo in un paese libero e ognuno può pensare di me ciò che vuole.

    3-E poi: se uno si comporta come me, deve per forza essere me? E' stato un brutto scherzo di qualcuno che non mi vuole bene. La gente è molto cattiva.

    Forse non ho molto capito il senso del post: mi sa che prossimamente me la passerò non tanto bene... :)

    RispondiElimina
  8. pensiamo alla frase:
    "se si fa crescere un bambino con due persone dello stesso sesso, andrà a finire che diventerà omosessuale anche lui"

    come e' possibile allora che un bambino nato in un ambiente, evidentemente etero, possa diventare gay?

    RispondiElimina
  9. Ottima domanda Stefano

    Ma il punto è: se non la fosse stata ti saresti dovuto giustificare? Perché? Che male ci sarebbe? Viviamo in un paese libero e ognuno può pensare delle tue domande ciò che vuole.

    E poi: se uno fa delle domande così, deve essere per forza un ricchione? E' stato un brutto scherzo di qualcuno che non ti vuole bene. La gente è molto cattiva.

    PS: contrario alle adozioni gaye (e non ho nulla contro i gay)
    fritzgerald

    RispondiElimina
  10. "Io non sono etero. Chiariamoci, non che ci sia nulla di male ad esserlo, eh; ho tanti amici che lo sono. Però chi lo dice di me è un cattivone. E sono contrario alle adozioni etero."

    RispondiElimina
  11. Sono gay

    ma anche se fossi etero che male ci sarebbe?Viviamo in un paese libero, tuti possono dire di me cio' che vogliono!

    Forse Marco Carta avrebbe dovuto dire cosi'x farvi contenti,ogni cosa che dice viene girata e rigirata a piacimento! Marco dice di essere etero perche' non bisogna credergli?! Veramente non capisco, perche' lo si voglia gay a tutti i costi!
    A me piace Carta,e m continuerebbe a piacermi anche se si dichiarasse gay,ma non mi piace questa campagna sulla sua sessualita'!Vivi e lascia vivere!

    RispondiElimina
  12. Ogni grande trucco si svolge in tre atti: il primo è chiamato la promessa, l’illusionista mostra qualcosa di molto comune ma, ovviamente, non lo è... il secondo è chiamato la svolta: ora la cosa comune fa qualcosa di straordinario e se cercate il segreto... non lo scoprirete. Ed ecco il terzo atto, il gioco di prestigio, che mostra qualcosa che non si è mai vista prima.

    :-)

    RispondiElimina
  13. - Io non sono razzista
    - Ho pure dei colleghi pakistani
    - Non ho nulla contro gli extracomunitari
    - Purchè lavorino
    - E rispettino le nostre leggi
    - No, le moschee no, e se noi andassimo nei loro paesi a chiedere chiese?

    RispondiElimina
  14. vaaal: "e poi, non riesco a cogliere il parallelismo tra l'esempio di carta e quello delle adozioni."

    Se ti impegni, ci puoi arrivare anche tu.

    RispondiElimina
  15. 1. Secondo la psicoanalisi classica siamo tutti gay in nuce. Per cui non stiamo a prenderci in giro, sei gay anche tu, sì proprio tu che stai leggendo in questo momento ;)

    2. proprio secondo questa teoria, coloro che non accettano l'omosessualità o sono omofobi sono proprio coloro che non riescono a venire a termini con la propria omosessualità.

    3. d'altro canto, tutti coloro che ci vengono a termini e fanno l'outing si rivelano persone di sensibilità particolare. per qualche motivo recondito sono stata circondata da gay per gran parte della mia vita e so che ciascuno di loro diventerebbe un incredibile genitore, gli fosse concesso un giorno di adottare.

    4. sono l'unica qui dentro che trova i gay irresistibili e che ha pianto guardando Milk? :D

    Siamo ad anni luce dall'accettazione, la nostra società è così immatura. Grazie per questo post, è necessario tenere il dibattito sempre aperto.

    RispondiElimina
  16. Di solito trovo la tua logica impeccabile ma stavolta mi sfugge qualcosa e non capisco cosa ci sia di sbagliato nella catena enunciazioni che hai proposto.

    Facciamo una prova con un altro argomento e vediamo come va:

    1) Io non sono un testimone di Geova.
    2) Non ho niente contro chi i testimoni di Geova.
    3) Se dovessi dare in affidamento un bambino, probabilmente non sceglierei una coppia di testimoni di Geova.

    Io non ci trovo niente di illogico.

    RispondiElimina
  17. @Anonimo non testimone di Geova: dovresti trovarci qualcosa di illogico, invece. Se due persone testimoni di Geova volessero adottare un bambino e tu stessi valutando la loro richiesta, la loro fede, per te che "non hai nulla contro di loro", non dovrebbe costituire una discriminante nel giudizio.
    Comunque è divertente come il tuo discorso, Metil, non sia stato compreso dalla maggioranza, anzi, direi che la maggioranza si è fermata a discettare sull'orientamento sessuale di Marco Carta e non è andata più in là.
    D'altra parte, mia madre (donna che adoro e tutto il resto) è una che "accetta i gay ma emotivamente ha le sue riserve sull'apertura alle adozioni". Sono abituata a certi fallimenti della dialettica: posso quindi prendermi la libertà di farti coraggio?

    Silvia

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.