20 ottobre 2009
Post lamento
Morire a sei anni è una gran bella fregatura.
Morire a sei anni avvelenato dalle esalazioni di un braciere perché tua madre non ha i soldi per pagare la bolletta della luce, se possibile, è ancora peggio.
Morire a sei anni avvelenato dalle esalazioni di un braciere, poi, diventa una beffa in piena regola se stai a Napoli, sei straniero e vivi una vita di merda in un paese in cui c'è un mucchio di gente (pagata coi soldi pubblici, tanti, e là hai voglia di pagare bollette, altro che bracieri) che sbraita dalla mattina alla sera che gli immigrati vanno cacciati a calci nel culo (nei giorni pari), che è ora di finirla con questi meridionali del cazzo che si fanno mantenere dal resto del paese (nei giorni dispari) e che bisogna battersi con ogni mezzo contro l'aborto e l'eutanasia perché la vita è sacra (tutti i giorni).
Allora, amico mio, c'è poco da fare: eri un immigrato, abitavi a Napoli e avevi sei anni, per cui non eri non dico un feto, ma manco un embrione.
Chi vuoi che se ne strafotta, in un posto del genere, di uno come te?
mi hai fatto venire i brividi e non passano, perchè ogni parola suona come una stilettata. Dopo i brividi resterà solo la vergona. La vergogna di far parte di questo paese. Laura.
RispondiEliminami vergogno,che posto è quello che permette che si stacchi la luce a PERSONE PERBENE IN DIFFICOLTA' MOMENTANEA?
RispondiEliminaCerto che non passano i brividi,come cazzo fanno a passare? Non mi passano mai questi brividi,non ci riesco
Condivido la tua rabbia. Con un nodo in gola.
RispondiEliminaSe anche fosse vero, sarebbe meschino che io mi sentissi estraneo a quanto accaduto
RispondiElimina(cosa direi se fossi sindaco di Napoli)
Forse non era un braciere omologato.
RispondiEliminaOppure ardevano legna cinese.
fra l'altro il titolo non dice che si trattava di famiglia di migranti. hai notato?
RispondiEliminabravo metil.
RispondiEliminaarticolo un pò forte, ma bellissimo
Nonostante la tragicità dell'argomento, è uno dei più bei articoli letti qui.
RispondiEliminaQuesto è infatti interessante. Molti di coloro che si oppongono strenuamente all'aborto (penso per esempio agli evangelici americani di destra, ostili a qualsiasi forma anche blanda di welfare state e alla sanità pubblica, più che ai gruppi cattolici che a onor del vero spesso sono anche impegnati nel sociale e nell'assistenza) cessano di degnare della loro considerazione il feto nel momento in cui questo esce dalla madre e diventa una persona a tutti gli effetti. Un bimbo può morire di fame, freddo o bombardamenti, ma in qalche modo al suo destino ci si rassegna assai più filosoficamente ('così è la vita', 'è colpa dei genitori irresponsabili', 'l'economia funziona così e non ci possiamo fare nulla'). Viene quasi il dubbio che chi si straccia le vesti per i feti abortiti in realtà non abbia poi così a cuore le sorti di un essere umano, ma voglia soprattutto ribadire una posizione di principio. -EK
RispondiEliminaMi hai fatto venire la pelle d'oca.
RispondiEliminaieri ci pensavo. andava detto.
RispondiEliminal'hai detto, come sempre, nel migliore dei modi.