Nel carcere di Castrovillari, che ha una capienza regolamentare di 128 detenuti, ne sono attualmente presenti 258.
Negli ultimi 20 giorni due ospiti di quel carcere si sono tolti la vita impiccandosi: uno era un cileno di 19 anni, l'altro un calabrese di 39.
I giornali, ovviamente, si sono guardati bene dal dare la notizia, neanche con un trafiletto in ultima pagina.
Oltre a questi due casi, nei primi 8 mesi del 2009 altre 48 persone si sono suicidate in prigione, a causa delle indecenti e illegali condizioni nelle quali erano costretti a vivere.
Il governo, ovviamente, se ne strafotte, e continua a proporre vaghe misure di lungo periodo (costruzione di nuovi carceri, ma dove, e quando?), mentre l'emorragia di vite umane prosegue senza soluzione di continuità.
In Italia circa 1.000 malati terminali si tolgono la vita ogni anno (il che equivale a dire 3 al giorno) pur di sfuggire alle sofferenze senza scopo che derivano dalla loro patologia.
La legalizzazione dell'eutanasia, tuttavia, continua ad essere considerata un'impronunciabile bestemmia.
Evidentemente si preferisce continuare a lavarsene le mani, lasciando che ciascuno si arrangi come può, piuttosto che affrontare il problema.
Ringraziate che sono una persona educata: altrimenti il prossimo che viene a parlarmi di tutela della vita si meriterebbe uno sputo nell'occhio.
Con annessa preghiera di tenerlo aperto, come faceva Totò.
Sull'eutanasia sono perfettamente d'accordo con te;
RispondiEliminasulle carceri anche; solo che le uniche soluzioni possibili sono costruire più penitenziari(tempi e costi lunghi ed alti)oppure amnistia (e se ne va la certezza della pena)...
che fare?
io non ho un'idea al riguardo..mi piacerebbe conoscere la tua.
Tanto per iniziare, convincersi che i carcerati hanno dei diritti: poi la storia dell'arretrato giudiziario, dell'obbligatorietà dell'azione penale e dell'amnistia. Discorso lungo.
RispondiEliminaEhmmmm. Sarò fuori luogo, ormai purtroppo mi sembra di esserlo sempre. I carcerati avevano il sacrosanto diritto (sancito da qualsiasi Costituzione e codice morale) di NON INFRANGERE la legge; per un buon numero di essi si è trattato di libero arbitrio. L'eutanasia (o suicidio) è un concetto che dovrebbe essere garantito in quanto intima scelta di una persona la quale vi arriva per motivi che difficilmente sono discutibili in un blog. Altro discorso per quanto riguarda la soppressione di funzioni vitali passive e vegetali (per tagliar corto diciamo il caso Englaro). Sinceramente non credo che Eluana abbia realmente espresso la volontà di essere soppressa e tuttosommato ritengo la scelta di Beppino la più corretta. Difficilmente i signori ben pensanti che ululavano in parlamento e dintorni (fin dal basso delle fogne ecclesiastiche) realmente condivisero l'impotenza di un padre di famiglia che passava i giorni (festività e ferie comprese) con la presenza di una sedia vuota.... e con un corpo che era tutto quel che rimaneva di una figlia. Se Beppino avesse fatto pubblicare le foto delle condizioni reali di Eluana molti italiani (così facilmente impressionabili e malleabili) avrebbero cambiato idea a riguardo o almeno avrebbero espresso più che un dubbio. Ma egli è stato più forte fino ad arrivare a farsi apostrofare come "assassino". Signori io non conto niente, per molti sono un deficente, ma lo chiamo Eroe.
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo sul capitolo 2. Ma sul primo, non mi pare che ci sia una diretta correlazione "indecenti condizioni di vita in carcere-sucidio". Altrimenti a Castrovillari si suiciderebbero la metà degli attuali detenuti. Del resto se indagate a fondo, credo che anche molti insegnanti o commercianti o impiegati, ogni anno purtroppo si tolgono la vita. E non solo per le cattive condizioni lavorative..
RispondiEliminaPiero.