26 novembre 2009

In ginocchio da te


Invece di chiedere perdono ai cittadini per aver mentito, per essersi sottoposto a un ricatto senza denunciarlo e per essersi fatto gli affari suoi con l'automobile di servizio, Piero Marrazzo chiede scusa al Papa per averlo preso in quel posto da qualche trans.

Tanto per chiarire chi sia sovrano, tra il popolo e il Vaticano.

31 commenti:

  1. Appunto. Qualora avessimo avuto ancora dei dubbi.

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  2. E' davvero fantastico avere queste confeme quotidiane.
    Giovanna

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  3. Quelle tristesse...
    Però, veramente, ad ogni nuova informazione sul post-Marrazzo, mi chiedo:
    ma che caspiterina di personaggi abbiamo mandato a fare i governatori del Lazio? Ma che gente è stata candidata dal centrosinistra in questi anni? Quanti altri Marrazzo ci sono in giro per 'Italia a gestire denaro e potere pubblici?

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  4. E' la regola n.1 delle trattative: "fatemi parlare con chi comanda."

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  5. @Ubikindred: non è un problema ci centrosinistra, centrodestra o centrocentro. Il problema è che fanno tutti quello che gli pare, visto che tanto nessuno gli dice mai nulla.
    Come per la prova antidroga, quella el capello. Era volontaria. Significa che l'ha fatta solo chi era sicuro di uscirne "pulito". Quindi cosa dovremmo pensare? Che tutti gli altri si drogano? Non ci troverei nulla di così strano: quando guadagni tutti quei soldi, da qualche parte devi ben spenderli.
    Francesco

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  6. Mi sembra che il post trasudi tanta ipocrisia quanto le scuse di Marrazzo. Indignazione a basso costo.

    Non si capisce cosa c'entri lo strapotere del Vaticano, che pure è incontestabile, con la letterina di Marazzo. Semnonché era un'occasione abbastanza facile per distribuire un po' di qualunquismo.

    Anche io una volta ho mentito ed essermi sottoposto ad un pugno in faccia senza averlo denunciato. Pensate dissi che ero caduto dalle scale. Chissà se Meltiparaben ed il Papa mi perdoneranno mai.

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  7. Non mi sembra qualunquismo, né che il post sia scorretto.
    Se un cattolico commette un peccato di cui si pente, il pentimento avviene interiormente, non dopo essere stato sbattuto sui giornali mesi dopo il fatto, quando si tratta di pagare le conseguenze. E se è pentito, si confessa secondo quanto previsto dalla sua confessione (è uno dei sacramenti). Tutto ciò dimostra la sostanziale ipocrisia di Marrazzo, che tra l'altro chiede il perdono ad una persona che non ha nessun titolo per perdonare (non è infatti parte lesa da Marrazzo, quali sono per motivi diversi la moglie, gli elettori, la comunità trans), né ha ricevuto la sua confessione.
    Con questo comportamento si mette solo in luce che:
    1) i cattolici sono prima papisti che cristiani
    2) in Italia si pensa sempre che tirare in ballo il potente di turno faccia buon pro
    3) Marrazzo è e rimane un povero deficiente, di profondità morale nulla

    Silvia

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  8. Pieroooooo!!!......facce un piacere!... Sparisci, renditi invisibile!

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  9. @demopazzia: evidentemente, ti diletti a mettere insieme luoghi comuni a casaccio. Dove sarebbe l'ipocrisia del post? e che relazione c'è tra te, che sei un cittadino qualunque, e Marrazzo, che era il governatore di una regione e aveva il dovere di dare l'esempio e denunciare chi lo ricattava? E come puoi affermare che lo strapotere vaticano non c'entra, se un uomo politico si affretta a scusarsi non con chi lo ha collocato dov'era, cioè i suoi elettori, ma col capo di uno stato estero?
    Concludo: non so il papa, ma il pugno in faccia che hai preso mi è del tutto indifferente.
    Saluti.

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  10. Silvia le tue osservazioni sono un po' diverse da quelle di Meltiparaben e condivisibili.

    Infine non ho negato che Marrazzo sia ipocrita lo è. Ma lo è anche chi finge che il problema siano altri che non quello di essere andati con i trans. La cui comunità è lesa tanto da Marrazzo tanto da quelli che ritengono una persona che abbia relazioni con uno di loro non sia degna di rappresentarli.

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  11. demopazzia, magari dovresti imparare a leggere: io avrei detto che uno che va con i trans non è degno di rappresentarmi?

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  12. Evidentemente il pugno in faccia era un modo per illustrare che chi è vittima di un ricatto avrà pure il dovere di denunciare. Ma se il ricatto avviene è perché chi lo mette in atto sa che può funzionare. Secondo te perché chi va con un trans può essere ricattabile? Proviamo a chiederci se Marrazzo fosse stato messo li dagli stessi elettori a cui oggi dovrebbe chiedere scusa se si fosse presentato alle elezioni con al fianco Brenda invece della moglie. Questa è l'ipocrisia sottostante alla maggior parte delle "analisi" del caso Marrazzo. Che chieda perdono al papa a dio o a Sant'Antonio mi è del tutto indifferente non essendo cattolico. E forse anche il concetto stesso di perdono mi è del tutto indifferente visto che proviene dallo stesso mondo da cui proviene il papa.

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  13. Meltiparaben ho riletto quello che hai scritto e ho letto bene. Prova anche tu a rileggere quello che ho scritto a Silvia. Ho scritto che in molti, compreso te in questo post almeno, si parano dietro altri argomenti pur di negare la vera natura del problema. Ma ovviamente è una mia opinione.

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  14. Non so quale sia secondo te la vera natura del problema. L'operazione che fai, tuttavia, è discutibile: leggi e rileggi (come dici tu) quello che scrivo, cioè che Marrazzo ha mancato nell'utilizzazione privata di risorse pubbliche e nell'assecondare un ricatto invece che denunciarlo (cosa assai più grave se fatta un personaggio pubblico con responsabilità di governo, anziché da privato), e poi concludi che in realtà voglio dire altro, o meglio penso altro e non ho il coraggio di dirlo; ovvero che la vera colpa di Marrazzo, secondo me, sarebbe stata quella di andare con i trans, ma non lo scrivo perché non farebbe "chic".
    Ecco, l'operazione di sostituire a quello che scrivo un mio pensiero "occulto" (che non si capisce come tu abbia dedotto, non conoscendomi) non te la permetto: è questa operazione che fai tu ad essere da quattro soldi, sciatta e demagogica, non i post di chi scrive semplicemente ciò che pensa.
    In altre parole: chi cazzo ti credi di essere, per sapere cosa penso e blaterare che "mi paro" dietro ad argomenti diversi?
    Ripeto, non permetterti.

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  15. Si chiama lettura della mente ed è una delle attività cerebrali più di moda.
    I classici non interessano più a nessuno.

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  16. Questa lettera di Marrazzo è schifosa anche da un punto di vista religioso. Non è un chiedere scusa, non è una riparazione, non è una confessione e nemmeno una richiesta di perdono (visto che per un cattolico solo Dio può concederlo). Trattasi solo di atto pubblicitario e slecchinaggio al potere forte, né più né meno.

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  17. Mi scuso se ti ho offesso attribuendoti opinioni che non ti appartengono. Evidentemente ho commesso un errore. Cercherò di riformulare la mia obiezione in maniera corretta.

    Allora mettiamo che il problema sia veramente quello di un abuso della risorse pubbliche e di una mancata denuncia. Marrazzo si è dimesso. E a me come cittadino ed elettore potrebbe anche bastare.

    A te basta? E se non basta, perché?

    E' vero che la lettera al papa è quantomeno inopportuna ma a me fa solo ridere. Probabilmente sono io che no colgo appieno la gravità del fatto.

    Però se vuoi mi piacerebbe che rispondessi al quesito che ho posto: pensi che se Marrazzo si fosse presentato all'opinione pubblica a braccetto con Brenda sarebbe stato eletto? Oppure che denunciando il ricatto e quindi dichiarando i suoi rapporti con i trans sarebbe riuscito a ripresentarsi alle elezioni?

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  18. Rispondo alle due domande: 1) no, e 2) no.
    Dipendesse solo da me, tuttavia, le risposte sarebbero 1) sì e 2) sì.
    Sono radicale per questo: per darmi da fare e cercare di trasformare quei due no in due sì.

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  19. Allora diciamo che nel tuo caso mi sono sbagliato e ti ho attribuito ingiustamente opinioni non tue.

    Tuttavia credo che per trasformare quei due no in due dovremmo mettere meglio a fuoco il "bersaglio".

    In questo caso non era tanto il destinatario della lettera ma quello di continuare a chiedere perdono per il motivo sbagliato e ridurre sempre il tutto a delle presunte "debolezze". Perché in questo Marrazzo è complice di un'opinione pubblica (ed un Papa anche) ipocrita quanto lui.

    Ti consiglio, se non lo hai già letto, un bel post di Piergiorgio Paterlini per Piovono Rane. Ti lascio il link.

    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/10/24/macellai/

    Cordialmente

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  20. il link corretto

    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/10/24/macellai/

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  21. Francesco, scusa, ma non sono d'accordo. E' importante sì, a meno di non voler assumere che "i politici sono tutti uguali", il che, mi spiace, mi sa troppo di qualunquismo. Per quanto ci siano cose che non mi vanno in entrambi gli schieramenti e sebbene sia tutto tranne che positivamente colpito da alcune scelte del PD (per fare un esempio), sono tuttora convinto che le differeze tra i due schieramenti ci siano eccome.

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  22. @ Demopazzia

    Il punto centrale direi che è il fatto che Marrazzo fosse stato eletto dal popolo per svolgere una funzione pubblica: adesso, io posso anche non sapere il motivo per cui si dimette, ma mi aspetto certamente che come prima cosa chieda scusa agli elettori per non essere stato capace (volente o nolente) di finire di svolgere l'alta funzione che era stato chiamato a svolgere.

    Se la sua preccupazione era chiedere scusa al papa faceva una bella cosa: in gran segreto, prima che venisse fuori lo scandalo, gli scriveva una letterina personalissima chiedendogli scusa per i suoi comportamenti. Perché non si capisce, lo dico francamente, cosa c'entri il fatto che la sua condotta personale sia diventata ora di dominio pubblico con il fatto che si sia reso necessario chiedere scusa al papa. Di cosa? Del fatto che ora la gente sa? O di come conduce la vita? E la vita che conduce è cosa di oggi o era tale anche ieri? Non è un manto di ipocrisia questo, da qualunque angolo uno voglia guardare la questione, anche una eventuale personalissima questione di fede?

    Detto ciò, e sottolineato nuovamente come detto anche da Metil che la questione principale qui non è l'essere andato coi trans ma l'essere risultato potenzialmente ricattabile, posso anche condividere che sarebbe bene discutere dove starebbe esattamente lo scandalo (ricatti messi da parte). E allora ecco comunque alcune mie considerazioni: innanzitutto trans o non trans, si sta comunque parlando di scambio di merce (non di relazioni sentimentali disinteressate). Di fronte a ciò qualche cittadino potrebbe sentirsi legittimato a dare valutazioni sulla persona: posso fidarmi di una persona, che mi governi, la quale non sia sufficientemente realizzata sul piano personale ed individuale da dover ricorrere al sesso a pagamento? Forse sbaglio a pormele, ma lo scandalo nel porsele dov'è? Posso pormi domande, che verso il normale cittadino lascerebbero il tempo che trovano, sul fatto che una persona che deve prendere le più alte decisioni riguardanti la cosa pubblica non sia almeno in parte insoddisfatta? O affettivamente fragile? O insicura? O in rotta con la propria stessa coscienza?

    Questo ultimo aspetto forse è secondario, ma più centrale ne è un altro: stiamo parlando di una classe politica che bene o male, purtroppo, in Italia, ormai pretende di porre questioni di coscienza individuale al centro del dibattito pubblico. La moralità personale sta diventando, salvo rarissime eccezioni, un elemento su cui legiferare in senso restrittivo, oppure un elemento da valutare nel non concedere un ipottetico diritto. Marrazzo non sarà stato il cavaliere di questo modo di fare politica, ma sicuramente non mi sembra che si sia troppo spesso per fronteggiare questa situazione (come dovrebbbe fare ogni vero buon democratico).

    Beh, allora sì, la condotta personale libertaria o libertina, in linea di principio al di fuori degli elementi su cui valutare l'operato di un politico, diventa senza dubbio un qualcosa di cui dover tenere conto e di cui chiedere conto. Io pretendo che un politico che nel proprio privato vada con trans o chicchessia si batta anche apertamente, pubblicamente, a gran voce, per questioni riguardanti il riconoscimento di certi diritti. Tra l'altro, proprio i trans fanno parte di alcune di quelle persone che ancora oggi trovano difficoltà a non essere discriminate, e di certo continueranno ad esserlo se per i politici sono merce e poco più e non persone che dovrebbero essere meno discriminate, per esempio se volessero fare lavori diversi da quello che consente al politico di turno di realizzare la propria esclusiva vita personale.

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  23. Magari il papa si era ingelosito. Ecco, andrò all'inferno per questo commento.

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  24. A me in senso strettamente tecnico non frega dei gusti sessuali di Marrazzo, e neppure delle scelte religiose per giustificarli. Dal punto di vista politico e sociale trovo siano fatti suoi. Al limite mi rode per le implicazione di uso improprio del potere che aveva in quento uomo pubblico, ma questa è un'altra faccenda.

    Quello che invece mi indispone è qualcosa che a stretto rigore non posso rimproverargli, ma che dà la misura del modo in cui la sua vicenda sintetizza la storia morale di questo paese dai tempi di Teodosio. Che non è nemmeno sfuggire il giudizio dei propri simili e sentirsi responsabili solo di fronte a Dio delle proprie minchiate, invece di affrontarne la responsabilità dimostrando quanto meno di avere coglioni - che al limite sarebbe già qualcosa - ma è la sua versione riduttiva, scarnificata, banalizzata, patetica: chiedere scusa al papa. E con ciò, mettersi l'anima in pace, nella consapevolezza che il più ormai è fatto.

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  25. Proprio ieri ho picchiato un conoscente per futili motivi.

    Ora scivo una lettera per chiedere perdono al papa và.

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  26. @Giorgio

    Vedi io non sto difendendo Marazzo. Credo che l'unica cosa giusta che abbia fatto sia stata quella di dimettersi. Se lo ha fatto. Perché ancora non l'ho capito.

    Detto questo penso che centri ben poco la fragilità sentimentale o la sua insoddisfazione col la capacità di ricoprire cariche pubbliche. Mi sembra un modo di pensare che porta su strade pericolose. Tipo il test psicologico che questa maggioranza ha in mente di sottoporre a chi voglia fare il giudice o il pm. Mi sa di fascismo orwelliano.

    Ripeto, chiedere al papa di essere perdonato è una solenne stronzata. Sia dal punto di vista religioso che da quello laico.

    Ma continuo a non capire queste voglia di scuse pubbliche al "popolo".

    Non è il mio modo di intendere la vita pubblica. Il "popolo" dovrebbe essere in grado di non aver bisogno di scuse ed essere capace di agire senza aspettarsele e dunque non eleggere o rieleggere persone che debbano scusarsi.

    Perché dopo aver chiesto perdono ed essersi pentiti sarebbero rieleggibili.

    A me per esempio se Berlusconi chiedesse scusa di una qualunque delle cose di cui si dovrebbe scusare non importerebbe un fico secco. Mi importerebbero solo le sue dimissioni. Invece si sente ripetere che la sua elezione equivarrebbe ad un amnistia popolare, in pratica ad un perdono o ad una assoluzione dal parte del popolo.

    E sinceramente trovo aberrante questo modo di intendere il "popolo" e la democrazia.

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  27. Ipocrisia o schizofrenia?
    Tutta questa faccenda indica che per quanto ci si sforzi di vivere in un paese democratico, non sarà mai possibile vivere in un paese libero. Nemmeno libero da se stessi.

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  28. Insomma caro Metilparaben ma allora per te se una persona subisce un reato e non lo denuncia questa persona sarebbe immorale? Vale solo per gli uomini politici o vale per tutti? E se una donna viene stuprata e per timidezza non denuncia chi l'ha violentata è allora immorale anche lei? Ed in teoria potrebbe essere violentata anche una donna che fa il politico come mestiere.Comunque Grillini sul suo sito ha difeso Marrazzo

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  29. Paolo de Gregorio ha detto: "Posso fidarmi di una persona, che mi governi, la quale non sia sufficientemente realizzata sul piano personale ed individuale da ricorrere al sesso a pagamento?" Ma perchè secondo te chi deve prendere importanti decisioni deve per forza essere sposato o fidanzato o avere relazioni sentimentali soddisfacenti? Ed allora chi per esempio non si innamora mai nella vita non può fare il politico? Per quale motivo chi ricorre al sesso a pagamento dovrebbe essere meno affidabile politicamente di chi non si innamora mai nella vita?

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  30. Per l'ultimo anonimo: non ho detto (rileggi) che uno deve ritenere che un politico che paghi per avere sesso non possa anche essere il miglior politico di questo mondo. Ho solo sostenuto che un cittadino diverso da me avrebbe tutto il diritto di valutarlo (a torto o a ragione), senza che questa sua valutazione mi desti scandalo. La valutazione è soggettiva: se tu sostieni che uno può fare quello che vuole nel privato non mi puoi poi sostenere che il privato deve essere secretato con goni mezzo, perché ti staresti contraddicendo in termini.

    Io non avrei mai sostenuto che Marrazzo si sarebbe dovuto dimettere per il solo aver pagato per sesso, figuriamoci: ma non vedo perché dovrei scandalizzarmi se poi un cittadino diverso da me, dentro l'urna, decidesse di tenerne conto.

    Io, mediamente, di uno che spende tutto il proprio matrimonio - che so - nel gioco d'azzardo non mi fiderei al 100%, nonostante ritenga che coi suoi soldi può farci liberamente quello che vuole. Preferirei che fosse meno succube del vizio, anche solo come personalissima valutazione precauzionale. Un altro farà un ragionamento similare sul sesso a pagamento; e mi dovrei scandalizzare di questo?

    Inoltre conoscere quello che fa mi permetterebbe, tra le altre cose, di valutare la coerenza di quel politico: uno che dica viva il sesso libero io posso votarlo e non stupirmi delle sue scelte private, ma uno che andasse in chiesa tutti i giorni dicendo viva la fedeltà matrimoniale e poi pagasse per sesso, scusate, mi farebbe venire il sospetto che quando dice che è a favore di A farà B, e quando dirà che è per B sarà per A (magari anche inconsciamente).

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