28 dicembre 2009

Come scoprire un razzista con 1 euro


Treviso, 22 dicembre 2009 - Avrebbe fatto scendere al freddo e nell'oscurità della notte due ragazzine per pochi spiccioli mancanti. La disavventura è capitata a due senegalesi di 9 e 14 anni che avrebbero ricevuto l’ordine di abbandonare l'autobus di linea sul quale stavano rincasando, col buio e il gelo di questi giorni, da un controllore dell’azienda di trasporto pubblico di Treviso, Actt, il quale non avrebbe tollerato la mancanza di un euro per il raggiungimento della somma necessaria all’acquisto dei biglietti.
L’uomo, che e’ stato denunciato alla polizia dai genitori, avrebbe preteso che le minori scendessero dal mezzo nel punto in cui sono state sorprese senza titolo di viaggio, a vari chilometri da casa, apostrofandole come ‘’zingare’’. In loro soccorso e’ intervenuto pero’ un altro passeggero che ha versato la somma di denaro mancante.
Fonte: Quotidiano Net

7 commenti:

  1. No, non ti seguo su questa denuncia. Il controllore ha fatto il suo dovere (a parte gli eventuali insulti), perché chi è senza biglietto o senza i soldi per farlo, che sia bambino o vecchio, di colore o puro ariano, deve scendere dall'autobus. Punto. Accusare di razzismo chi rispetta o fa rispettare le regole è veramente becero buonismo. Che poi io avrei fatto come il passeggero e avrei dato la somma mancante, ma il controllore che doveva fare?

    enrigoletto

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  2. Enrigoletto cio' che affermi nun fa na piega,certo. Ma alle volte il buonsenso non guasterebbe.Il fatto e' un altro. A mio avviso sidovrebbe pagare tutto, e sottolineo tutto, in base al proprio reddito. E cmq vorrei tanto sapere se a non avere i soldi necessari fosse stata un'anziana bianca cosa sarebbe accaduto.

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  3. In ogni caso, non avrebbe dovuto insultarle.

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  4. Enrigoletto,
    1) in questo caso la mancata sensibilità del controllore (bifolco) e gli insulti sono strettamente collegati, ragion per cui la cosa deve essere necessariamente vista e considerata nell'insieme.
    Tieni conto inoltre delle condizioni esterne e del fatto che erano due bambine di 14 e 9 (nove!!) anni.

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  5. Probabilmente a Treviso (ma non solo) c'è chi non vorrebbe nemmeno far salire due bambine "nere" (mai nere come certi animi, credo) sui bus dei "bianchi" (dove troppo spesso "bianco" sta per "sepolcro imbancato"). A tutta questa gente suggerirei prima di farsi un bel tragitto sotto la neve, al buio, di notte. O di farlo fare ai propri figli, quelli che ossessivamente proteggono da cibi ipercalorici, pedofili, uomini neri, brutte notizie, vita reale, compagni di scuola di diversa etnia.... Non gli piacerebbe molto, vero?
    Bene, perché i genitori di quelle due bambine avrebbero dovuto gradire, dunque?

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  6. ti quoto, Blasfemo: perfettamente d'accordo. Invece del crocifisso, una bella rinfrescatina al Vangelo non guasterebbe.

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  7. Non so, il fatto degli insulti mi pare descritto dall'articolo come accessorio e con un bel condizionale, a puzza mi pare la classica aggiunta del giornalista, poco provata, per dirigere le opinioni dei lettori. Io la vedo così, e scusatemi: i genitori delle bambine perché si permettono di mandare le figlie in giro da sole di notte senza i soldi dei biglietti? Mancava "solo" un euro? Probabilmente avrebbero dovuto pagare neanche due euro in totale e mancava un euro (I bambini sotto una certa età o una certa altezza forse neanche pagano il biglietto)? Se ci sono insulti, questi sono gravi, è ovvio. Il solo fatto dei biglietti dimostra certo mancanza di elasticità e rigidità di cuore, ma io non ho mai visto controllori che graziosamente regalano euro a viaggiatori bianchi. Chi non ha il biglietto bianco o nero, adulto o ragazzino, di solito viene invitato a scendere, e multato. I genitori delle bambine dovrebbero stare più attenti alle loro figlie più che denunciare (a meno che le bambine non avessero smarrito i soldi o disavventure simili).

    enrigoletto

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