Aggiornamento: dietro segnalazione riporto il comunicato emesso dalle ferrovie dello stato al riguardo.
La versione delle Ferrovie dello Stato. Sulla base dei primi rilievi della propria indagine interna, le Fs hanno in serata affermato: "Il viaggiatore non è mai stato fatto scendere dal treno, il biglietto gli è stato acquistato a Foggia dal personale di bordo. Il Gruppo Fs è da sempre attento e sensibile ai diritti dei diversamente abili".Riporto tuttavia anche le parole di un testimone:
"Sono uno dei passeggeri che si trovava accanto al ragazzo nel 'famigerato' viaggio - si legge in uno dei commenti -. Mi permetto di rettificare l'articolo (...). E' vero, la ragazza e i due agenti della Polfer saliti alla stazione di Foggia si sono rivolti al giovane romeno con toni francamente evitabili, ma parlare dell'indifferenza dell'intero vagone è assolutamente scorretto - conclude -. Su richiesta della ragazza è infatti intervenuto un altro controllore e il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha evitato che il ragazzo disabile pagasse la tratta precedente (a suo rischio) e si è impegnato personalmente a comprargli il biglietto con la modalità self service senza ulteriori sovratasse".
Anche io ho commentato sul mio blog sta robaccia violenta e da prepotenti
RispondiEliminahttp://www.echidalmondo.net/2009/12/stronzi-sui-binari.html
Seguo spesso questo blog, l'ho linkato nel mio, mi piace molto. Avanti così
Brutte storie aLesAN..
RispondiEliminaPer quanto tempo ancora avrò la forza di indignarmi? Ho solo 19 anni, ma già non reggo più questo schifo 'made in italy'. L'unico consiglio che mi è stato dato da persone più sagge di me è stato 'non perdere mai la forza di indignarti. Indignati anche più volte al giorno, all'ora, al minuto, al secondo se necessario, ma fallo, perché se smetterai di farlo correrai il rischio di abituarti allo schifo che ci circonda.'
RispondiEliminaSiamo circondati da prepotenti in divisa, manco fossero agenti della CIA. Leggendo l'articolo su Repubblica pare anche che questa simpatica signorina abbia avuto la faccia tosta di prendere le generalità dell'autore per averle dato della maleducata. La vittima ovviamente è lei, come ho fatto a non accorgermene.
RispondiEliminaUna domanda: c'è qualcuno che ha mai visto la fantomatica "assistenza" vicino alle macchinette?
Perché sono quasi 10 anni che prendo treni e non ho MAI visto nessuno. Anzi, mi è capitato di aiutare gente varia a fare i biglietti - o perchè stranieri la cui lingua non è compresa tra le scelte, o perchè donne anziane o semplicemente perchè le dannate macchinette tendono a piantarsi spesso e volentieri.
Leilani
Gerry, per quel che può valere posso solo consigliarti di indignarti in modo "furbo" o costruttivo.. la rabbia fine a se stessa serve a poco!
RispondiEliminaLa compassione viene prima del principio.
RispondiEliminaPer principio si finisce a lasciare morire la gente in mare, a costringere una persona senza braccia a scrivere su di un tavolino con la penna tra le labbra, e via di questo passo, peggiorando man mano...
Con buona pace del messaggio evangelico, che nei miei anni di catechismo forzato mi ha insegnato proprio quello, a essere compassionevole.
(e comunque, sebbene non risolva il problema a monte, ci voleva tanto a tirare fuori 50 euro?)
ecco, appunto, come sottolinea Scaryfarm, fermo restando che poi si scrive a republica, si denuncia, si prendono nomi e indirizzi di chi ha assistito a 'sta scena di merda e si denunciano sti stronzi: ma, prima, ci voleva tanto a tirare fuori 50 euro per impedire che questo povero ragazzo fosse obbligato a scendere?
RispondiEliminaFrenate il vostro sdegno. E' arrivata la smentita di ferrovie dello stato, insieme a quelle dei lettori di repubblica.Bleek, urge una correzione.Saluti
RispondiEliminaDella smentita non ho capito una cosa: ma il ragazzo è stato umiliato come descritto oppure no?
RispondiEliminaPerché quello è il punto. Se poi è rimasto su non è che il danno si annulla.
Dalla smentita delle ferrovie sembrerebbe che al ragazzo sia stato offerto anche un rinfresco, da alcune testimonianze si evince che uno dei controllori si sia offerto di andare a fargli il biglietto ma che il primo controllore (donna) e la PolFer non abbiano propriamente usato i guanti bianchi. Magari perché non era italiano?
RispondiEliminaUn disabile è stato umiliato nell'indifferenza generale.
RispondiEliminaLa notizia è ancora questa mi pare.
Qualcuno sa dire con precisione cosa è veramente successo? Chi mente, FS o lo scrittore? o enrambi? E' fondamentale per fare una analisi seria dell'accaduto. fr
RispondiElimina@Francesco
RispondiEliminaLa notizia è scomparsa da Repubblica, direi che non ne sapremo mai più niente con sicurezza.