beh! non mi trovi completamente d'accordo sul tono del tuo commento. Se le proporzioni fossero diversificate da quartiere a quartiere e supportate da una vera politica abitativa per tutti il provvedimento non avrebbe nulla di scandaloso. Ma poi penso a come vengono fatte le cose in Italia.
L'idea di limitare il numero di stranieri in un condominio non sarebbe poi cosi sbagliata. si eviterebbe la costituzione di ghetti e faliciterebbe l'integrazione che puo avvenire solo se si vive fianco a fianco. é la stessa filosofia per cui bisogna evitare a livello urbanistico la creazione di quartieri per ricchi o solo per poveri.In tal caso ad esempio a livello urbanistico si impone la costruzione di edilizia sociale all'interno dei quartieri di nuova costruzione,per lo piu villettopoli per la classe media.Se non fosse una scelta ideologica non sarebbe sbagliata Mirko
mi aggrego ai due sopra di me: limitare il numero di stranieri in un condominio è anche evitare la ghettizzazione. far sì ce si distribuiscano in tutta la città serve anche all'integrazione.
però le due cose devono essere parallele, non si può solo porre un limite condominiale e... lasciare senza tetto gli altri
Spero che lo facciano perché sarà divertente poi commentare assieme le coltellate tra italiani che riescono ad affittare i propri appartamenti e quelli che, giunti in ritardo, non riescono a piazzare gli affitti, perché la quota extracomunitaria del palazzo è già consumata. Ed ecco, allora, che i locatori tristi spiano i locatori felici, pronti a captare la risoluzione dei contratti e ad inserirsi loro con i propri conduttori al posto delle vecchie squadre per cancellare l'onta di anni prima. Insomma, sarà divertente
Io non capisco come si faccia a credere che questo provvedimento limiti la ghettizzazione, anzi semmai è il contrario perchè evita che in determinati locali ci sia una concentrazione di immigrati spingendoli di conseguenza ad ammassarsi chissa dove... e parliamoci chiaro è un'ordinanza discriminatoria a priori e non facilierebbe di certo l'integrazione giacchè si fonda sulla limitazione dell'interazione fra italiani ed extracomunitari
Mi lascia una grossa perplessità... Che diritto ha il comune di dirmi che in quanto proprietario di un appartamento NON devo darlo in affitto ad una particolare categoria di persone? E se decido di darlo lo stesso in affitto, in barba al regolamento, chi viene a beccarmi? L'amministratore di condominio mi denuncia? Alla faccia del liberalismo... Silvia
per quanto riguarda i presunti diritti di liberta'dei proprietari... è una sciocchezza! non è che perche sei proprietario puoi fare quel cazzo che ti pare. Anche il numero di locatari è legato a determinati parametri come la cubatura,o metratura o numeri di vani,a seconda del regolamento edilizio comunale. Poi di fatto l'integrazione per mera prossimita' non funziona... è un idea abbandonata dai sociologi dalla fine dei '70,ma non è che accatastandoli a mucchi in sfortunati condomini la cosa funzioni...l'integrazione si ottiene con numerosi interventi,non con un intervento estemporaneo.Questo in particolare,all'interno di un sistema piu articolato,(che temo non ci sia),non mi pare sbagliato.
Non fatevi ingannare dai zuccherini questo è un provvedimento ideologico che non risolve nulla a livello pratico se non l'allontanamento forzato da determinate aree degli stranieri non ha nulla a che vedere con l'integrazione
Come si sentirebbe un veronese (o un italiano come te Mirko) se in una città straniera gli rifiutassero di affitargi un'appartamento perchè immigrato? Magari si sentirebbe dire dall'affittuario: "sa, abbiamo superato il limite di stranieri rispetto alla metratura del palazzo"
Finche l'Italia non sarà irriconoscibile e in mano agli stranieri, i nemici della nazione non saranno contenti...
RispondiEliminabeh! non mi trovi completamente d'accordo sul tono del tuo commento. Se le proporzioni fossero diversificate da quartiere a quartiere e supportate da una vera politica abitativa per tutti il provvedimento non avrebbe nulla di scandaloso. Ma poi penso a come vengono fatte le cose in Italia.
RispondiEliminaMephis
L'idea di limitare il numero di stranieri in un condominio non sarebbe poi cosi sbagliata. si eviterebbe la costituzione di ghetti e faliciterebbe l'integrazione che puo avvenire solo se si vive fianco a fianco.
RispondiEliminaé la stessa filosofia per cui bisogna evitare a livello urbanistico la creazione di quartieri per ricchi o solo per poveri.In tal caso ad esempio a livello urbanistico si impone la costruzione di edilizia sociale all'interno dei quartieri di nuova costruzione,per lo piu villettopoli per la classe media.Se non fosse una scelta ideologica non sarebbe sbagliata
Mirko
mi aggrego ai due sopra di me: limitare il numero di stranieri in un condominio è anche evitare la ghettizzazione.
RispondiEliminafar sì ce si distribuiscano in tutta la città serve anche all'integrazione.
però le due cose devono essere parallele, non si può solo porre un limite condominiale e... lasciare senza tetto gli altri
Spero che lo facciano perché sarà divertente poi commentare assieme le coltellate tra italiani che riescono ad affittare i propri appartamenti e quelli che, giunti in ritardo, non riescono a piazzare gli affitti, perché la quota extracomunitaria del palazzo è già consumata.
RispondiEliminaEd ecco, allora, che i locatori tristi spiano i locatori felici, pronti a captare la risoluzione dei contratti e ad inserirsi loro con i propri conduttori al posto delle vecchie squadre per cancellare l'onta di anni prima.
Insomma, sarà divertente
Complimenti al blog, che sta diventando un prezioso osservatorio-termometro sul razzismo montante in questa gretta e povera italia.
RispondiEliminaNon siete liberali? Ci rompete sempre le palle con il Libero Mercato? Allora zitti e subite.
RispondiEliminaIo non capisco come si faccia a credere che questo provvedimento limiti la ghettizzazione, anzi semmai è il contrario perchè evita che in determinati locali ci sia una concentrazione di immigrati spingendoli di conseguenza ad ammassarsi chissa dove...
RispondiEliminae parliamoci chiaro è un'ordinanza discriminatoria a priori e non facilierebbe di certo l'integrazione giacchè si fonda sulla limitazione dell'interazione fra italiani ed extracomunitari
cosa mi tocca sentire nel 2009
tiziano
Mi lascia una grossa perplessità... Che diritto ha il comune di dirmi che in quanto proprietario di un appartamento NON devo darlo in affitto ad una particolare categoria di persone? E se decido di darlo lo stesso in affitto, in barba al regolamento, chi viene a beccarmi? L'amministratore di condominio mi denuncia?
RispondiEliminaAlla faccia del liberalismo...
Silvia
per quanto riguarda i presunti diritti di liberta'dei proprietari... è una sciocchezza! non è che perche sei proprietario puoi fare quel cazzo che ti pare. Anche il numero di locatari è legato a determinati parametri come la cubatura,o metratura o numeri di vani,a seconda del regolamento edilizio comunale.
RispondiEliminaPoi di fatto l'integrazione per mera prossimita' non funziona... è un idea abbandonata dai sociologi dalla fine dei '70,ma non è che accatastandoli a mucchi in sfortunati condomini la cosa funzioni...l'integrazione si ottiene con numerosi interventi,non con un intervento estemporaneo.Questo in particolare,all'interno di un sistema piu articolato,(che temo non ci sia),non mi pare sbagliato.
non ho firmato,sorry...
RispondiEliminaMirko
Non fatevi ingannare dai zuccherini questo è un provvedimento ideologico che non risolve nulla a livello pratico se non l'allontanamento forzato da determinate aree degli stranieri
RispondiEliminanon ha nulla a che vedere con l'integrazione
Come si sentirebbe un veronese (o un italiano come te Mirko) se in una città straniera gli rifiutassero di affitargi un'appartamento perchè immigrato? Magari si sentirebbe dire dall'affittuario: "sa, abbiamo superato il limite di stranieri rispetto alla metratura del palazzo"
in un paese civile non accadono cose del genere