03 febbraio 2010

http://twitter.com/PLV_RNT_62E54_H501_*



Renata, tentativo uno: http://twitter.com/r_polverini

Renata, tentativo due: http://twitter.com/rnt_polverini

In entrambi i casi il risultato è

La strategia di fondo ora ci è piuttosto chiara: Renata Polverini apre un account Twitter, poi lo usa per compiere la sua "strange activity" (consistenti nell'aggiungere un numero enorme di contatti, gran parte dei quali - come ci è già stato segnalato - del tutto estranei), e aspetta pazientemente che la piattaforma glielo disattivi; a quel punto ne apre un altro, riprende la sua "strange activity" e tutto ricomincia da capo, ad libitum.

Renata, davvero: continua, è divertentissimo! :-D

L'unico problema ora è cercare di aiutare  Luca Nicotra, me e Renata a fare due calcoli per capire quanti  tentativi di ideare nuovi account Twitter abbia ancora a disposizione la nostra beniamina, utilizzando in ordine sparso ma comprensibile le lettere del suo nome e cognome, prima di dover rinunciare del tutto ad utilizzare la piattaforma. Il che, ne converrete, visto quanto ci stiamo divertendo, sarebbe un peccato.

A rincuorarci c'è il pensiero che potremmo presto aggiungere anche i numeri, attingendo al suo codice fiscale.


P.S. I dati anagrafici della Polverini sono pubblici, e com'è noto chiunque può agevolmente calcolare il codice fiscale di una persona partendo dai suoi dati anagrafici: però, siccome qualcuno ha preso l'allegra abitudine di qualificarci come pseudo-agenti del KGB, abbiamo omesso l'ultima lettera. Così, tanto per non regalargli la soddisfazione di un altro comunicato fantasioso. A proposito Kalle, non c'eri alla festa, che è successo?

13 commenti:

  1. omettere l'ultimo carattere è inutile, visto che si ricalcola direttamente dai precedenti :)

    v.romolini

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  2. E' esattamente quello che ho scritto in fondo, Vitto': però sai com'è, qua ci accusano di essere agenti del KGB, facciamoli contenti no?

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  3. se la vostra strategia e' convincere la polverini a mollare reti e affidare a voi la comunicazione politica online direi che siete geniali...

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  4. ma la polverini per la comunicazione su internet si e' affidata a barbareschi?

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  5. Renata vaga senza meta, è parte del suo fascino.

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  6. Scusate, non ho capito una cosa: perché? Perché li aprirebbe per farseli chiudere?
    Probabilmente mi sono perso qualche passaggio. Perché è incapace di usare il mezzo?
    Davvero, scusate se sono un po' tocco, non sto trollando.

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  7. Guardavo i manifesti del PD ( di cui sono un iscritto) e qualcosa mi suonava...poi ho avuto una bella idea cari i miei cinesini ( che almeno adesso precisano...) http://mondopiatto.blogspot.com/2010/02/lazio-una-bella-idea-magari-con-una.html
    La linea del re-mix. copy, etc del su internet ha fatto scuola evviva (sono davvero contento!) Ma magari na foto originale con na cristiana vera...? Meglio vs la diretta livestream con Pannella con il codino che che vi chiede "sky che ?" Solidarizzo con lu naturalmente..sui contenuti sorvolo

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  8. interessante:

    I lobbisti italiani sono circa un migliaio, organizzati in diverse aziende fra cui spunta la Reti , fatturato 6 milioni di euro annui e gestione di un ex d’Alemiano di ferro, Claudio Velardi (altri gruppi: Cattaneo Zanetto & co., VM Relazioni Istituzionali, Burson-Marsteller, Beretta-Di Lorenzo & partners…). La proiezione per il futuro dei ‘suggeritori’ italiani è di almeno diecimila unità entro dieci anni, almeno secondo le richieste dei gruppi più noti. In assenza di regole, dunque, le cose funzionano così: si sfrutta la legge berlusconiana per il finanziamento ai partiti che permette finanziamenti occulti alle formazioni politiche fino a 50.000 euro per ciascun donatore, con la possibilità per la lobby di turno di far versare 49.999 euro dal banchiere A, altri 49.999 da sua moglie, altri 49.999 da suo figlio, ecc. all’infinito. In questo modo, con una stima basata sui bilanci passati, si calcola che il denaro sommerso versato alla politica italiana ammonti a diverse decine di milioni di euro all’anno, provenienti dai settori edile, autostradale, metallurgico, sanitario privato, bancario, televisivo, immobiliare fra gli altri. Le ricadute sui cittadini sono poi leggi e regolamenti che vanno a modificare spesso in peggio la nostra economia di vita e di lavoro. Un solo dato che fa riflettere: mentre appare ovvio che le grosse cifre siano spese per i ‘suggerimenti’ ai due maggiori partiti italiani, colpisce che l’UDC si sia intascata in offerte esterne qualcosa come 2.200.000 euro nel 2008, di cui l’80% da un singolo lobbista (l’immobiliarista Caltagirone).

    FOnte:disinformazione.it

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