10 febbraio 2010

Voleva salvarla, ma non andò neppure a trovarla


Io quei giorni li ricordo bene. E ricordo bene, ahimè, anche il particolare vergognoso che ieri ci è stato segnalato da Silvio Viale:

Berlusconi parla di una persona che non ha mai visto e di cui non ha voluto verificare di persona le condizioni. In quei giorni, ben prima del padre di Eluana, avevo invitato lui e Sacconi ad andare a Udine, e prima ancora a Lecco, ma nessuno dei due volle mettersi alla prova. Berlusconi preferì farsi suggestionare da Eugenia Roccella e di approfittare del caso per tentare un colpo di mano con il Presidente della Repubblica. Se avesse avuto davvero a cuore le sorti di Eluana, se avesse davvero voluto "salvarla" come dice, avrebbe potuto muoversi ben prima e soprattutto avrebbe potuto contare sull'effetto mediatico di una visita. Al contrario non lo fece perché sapeva che la vista di Eluana avrebbe demolito ogni ragionevole dubbio verso un estremo gesto di pietà e di rispetto della persona che Eluana era stata e non era più. Quel gesto di vigliaccheria del Premier è destinato a rimanere come una macchia indelebile sulla propria coscienza. Ben diverso è il pietoso rispetto con cui la famiglia Englaro ha difeso l'immagine e la memoria della figlia fissata per sempre alle foto dei suoi anni più belli e di vita di 17 anni prima. Nell'anniversario della scomparsa di Eluana sfido il Presidente del Consiglio a favorire un referendum popolare sul testamento biologico.

1 commento:

  1. "destinato a rimanere come una macchia indelebile sulla propria coscienza"

    Magari fosse così. Ma purtroppo il narcisista patologico non ha nè coscienza nè rimorsi, e non è un modo di dire, visto che questo tizio sta continuando a torturare una famiglia solo per un ipotetico ritorno elettorale. Credo che qualsiasi psicoterapeuta ci consiglierebbe di lasciar perdere questa strategia.

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