22 marzo 2010

La Sora Cesira confessa

Ero andata a piazza San Giovanni per farmi esplodere.
Per essere ricordata un po'come martire, un po'come anarchica, ma comunque come "La Cesiraquellachesifecesploderetantiannifa".
Invece no.
No, perchè appena arrivata, con il pallido sole del pomeriggio romano che riscaldava i miei pantaloni in similpelle suina e, quasi intimorito, si infiltrava fra i lembi della mia canottiera rosa, mi sono sentita pervasa d'amore.
Così, non prima di aver abbandonato lontano i miei candelotti esplosivi ripieni di sugna calabrese e grasso con cotenna, con l'ausilio dei quali ero fermamente decisa a vendicare i torti della corrente legislatura, mi sono incamminata verso il palco azzurro.
Oggi, a distanza di poche ore, non saprei descrivere la quantità di sentimento, di passione, di gioia di vivere.
La speranza rinnovata, la precisa percezione di un futuro migliore, La certezza di una volontà comune.
Vi lascio una piccola testimonianza di questo pomeriggio illuminato.
Vi lascio il virtuale abbraccio di colei che ha visto. E ha cambiato spacciatore.

5 commenti:

  1. adesso però abbasta scrivere di 'sta scoreggina di manifestazione... ma vi rendete conto che erano 20mila persone? Lo scandalo della questura è la sovrastima...

    basta, basta... scriviamo d'altro...

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  2. bello parlare di amore e poi minacciare di fare viola un gruppo apolitico e pacifico.

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  3. e vero che l'amore vincera sempre su l'odio ma che sia silvio a dirlo suono falso

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