Il che equivale a dire, in pratica, che fare il vigile urbano (un incarico pubblico, by the way) a Battaglia Terme, cioè in Italia, sarà più difficile se il candidato è nato a Barletta, che a quanto mi risulta insiste anch'essa sul territorio della Repubblica.
Chi si aspettava che questa gente si limitasse a discriminare gli immigrati è servito.
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Grazie a Lupo per la segnalazione.
beh, non è che si possa dire una mossa iniqua. pur sempre un'altra lingua è.
RispondiEliminae imparare l'Italiano, no, eh?
RispondiEliminaNon serve essere di Barletta per essere discriminati, basta anche essere friulano come me.
RispondiEliminaNon vogliono la secessione, vogliono una versione folle della Confederazione Elvetica.
O basta anche essere una veneta come me, a cui i genitori hanno sempre parlato in italiano, perchè ritenevano, a torto a quanto pare, che fosse meglio che imparassi bene l'italiano per il mio futuro.
RispondiEliminaSi discrimina molta più gente di quanta si possa pensare così.
Alura pòdi sperè de catè un lavur statal. Son stuf dla gent ca la paga tard, o paga nen e la va in gir col suv. Spero di aver superato la prova dialetto per la regione Piemonte est.
RispondiEliminaGiusto! Allora come fanno gli anziani di Padova con la tv, i giornali, al comune, in posta, al bar, al cinema, al ristorante??? Facciamo obbligatorio il dialetto veneto! A che ci serve l'italiano?
RispondiEliminaNon è obbligatorio, sono punti in più e per quanto mi pesi dirlo non è nemmeno sbagliato perché il dialetto è comunque parte della comunità, dei suoi usi e costumi, delle sue tradizioni etc. Nemmeno io so molto il dialetto, non lo insegnano a scuola (giustamente) ma vedo pure dei miei coetanei, alcuni dei quali davvero faticano a parlare italiano e oramai che son verso i 30 si può parlare di mancata istruzione o orgoglio culturale ma non importa perché la condizione è reale. Come fai a fare rapporti, a comunicare con le persone se non riesci a capirle?
RispondiEliminaNon è questione di secessionismo, è questione di prerequisiti, così come credo sia più che sensato la richiesta di comprensione del napoletano a napoli o del siciliano in sicilia etc.
Lo scopo del concorso è selezionare il personale più adatto e questo mi sembra un criterio per quanto minore comunque da tenere in conto.
E gli anziani di padova/verona/treviso/vicenza/etc CAPISCONO l'italiano, non s'è mai detto il contrario; le persone decenti che forniscono servizi privati o pubblici alle comunità hanno rispetto e si sforzano a trovare un punto di comprensione comune che viene più facile se si ha la conoscenza del dialetto. Personalmente facendo servizio civile in strutture per anziani ho avuto alcuni momenti in cui davvero non capivo cosa mi stessero dicendo nonostante fossi praticamente un vicino di casa di queste persone, e qui stiam parlando di persone che dovrebbero infondergli sicurezza, aiutare la comunità quindi secondo me che devono il più possibile per avere e dimostrare rispetto. Come ho detto un criterio di scelta minore ma non per questo sbagliato...
K
Che assurdità... Discriminazione totale. Menomale che parliamo di un paesotto di poche anime...
RispondiEliminaa mio modo di vedere sarebbero gli anziani che non sanno l'italiano a dover essere penalizzati!
RispondiEliminaNON SANNO L'ITALIANO??
RispondiEliminaNon e' che gli anziani veneti non capiscano l'italiano: hanno la tv, leggono i giornali ecc. Ma non lo parlano. So che e' una follia ma questa cosa dei punti in piu' non mi stupisce molto. E' solo triste che queste persone siano sostanzialmente semi-analfabete. Spero muoiano presto.
RispondiEliminaPS. Tra l'altro molti migranti imparano il dialetto proprio per questo motivo (avere a che fare con anziani e variamente ignoranti).
RispondiElimina@anonimo
RispondiElimina"Spero muoiano presto" casomai lo dici a tuo nonno, che non sono belle cose da dire...
In secondo luogo non è assolutamente vero che queste persone siano "sostanzialmente" semianalfabete. O per lo meno lo sono quanto tantissimi altri italiani: questi anziani spesso leggono il giornale, guardano la tv, vanno a messa e comprendono l'italiano parlato e scritto.
Il fatto è che in una regione come il Veneto l'uso del dialetto è estremamente diffuso e coinvolge più o meno tutti, dallo studente al professionista al medico all'anziano alla casalinga. Questo non vuol dire però che non si conosca l'italiano, semplicemente si vive in un sostanziale bilinguismo in cui l'italiano viene usato nelle occasioni "ufficiali" e come lingua scritta. Certo con gli anziani subentrano fattori come il livello di istruzione, l'età e soprattutto le abitudini di una vita, ma penso che in democrazia nessuno possa costringere chichessia a parlare in una lingua piuttosto che in un'altra.
Detto questo l'iniziativa del comune è una cavolata che ha l'unico scopo di fare un po' di pubblicità all'amministrazione locale secondo il proverbio "vigili e buoi dei paesi tuoi". E sono convinta che un comune così piccolo "sottobanco" possa assumere (e finisca per assumere) come vigile chi gli pare senza di fatto rendere conto a nessuno.
So qual'è la diffusione del dialetto veneto in regione, ma metto in dubbio la buonafede e la regolarità della selezione del personale sulla base della conoscenza linguistica: la regione Veneto, a differenza di altre regioni a statuto speciale come Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Sardegna e Val d'Aosta, ***non ha un regime di bilinguismo***, nè, suppongo, una grammatica ufficiale dialettale. Chi avrebbe la competenza per una valutazione della conoscenza del dialetto da parte dei candidati? Credo nessuno. Cosa guarderebbero quindi? La carta d'identità e il luogo di nascita?
RispondiEliminaTra le altre cose, queste puttanate sono facilmente impugnabili in sede europea: si chiama discriminazione.
RispondiElimina@eva
RispondiEliminaSostanzialmente semianalfabete perche' capiscono l'italiano ma non riescono a parlarlo, o lo parlano male. Credimi, conosco questo ambiente. "casomai lo dici a tuo nonno" lo puoi dire a tua sorella.
Poi e' evidente che la proposta e' di un assessore leghista che parla di "lingua veneta", che non esiste e che sarebbe difficile da valutare come dice Khaa.
@Khaa.. Per la questione "grammatica ufficiale" a dire il vero la regione veneto sostiene il contrario e ha pubblicato online scaricabili gratuitamente tre diversi manuali di grammatica (curati da tre persone diverse).
RispondiEliminaSì è la classica demagogia leghista, ma rispetto all'assurdità "insegniamo il veneto a scuola" ha un suo senso pratico. Discutibile, ma si dovrebbe in primis analizzare quanto peso avrebbe nella valutazione finale anziché lanciarcisi contro...
K
Mi dicono che l'Unesco non sembra esser d'accordo sul "non esiste"...
RispondiEliminaK
(scusate il doppio post, problemi di connessione)
Ci si scandalizza per queste cose e la Lega vince. In qualsiasi piccolo paese del nordest il veneto è di gran lunga la lingua più parlata; non è tanto assurdo che come "caratteristica bonus" per un ruolo pubblico, appunto, e di pubblica sicurezza una comprensione di questa lingua sia preferibile per l'assunzione. Se non altro consente una comunicazione più chiara e veloce in caso di bisogno, e per un vigile non è poco. Chiaro, è la proposta di un assessore che al 99% sarà un razzista schifoso, ma l'*oggettività* non è sbagliata a prescindere, così a come a Potenza conoscere il potentino dovrebbe costituire titolo preferenziale. O in una città ad alta presenza di immigrati, che so, tunisini conoscere il tunisino. Praticità. Sarebbe ovviamente meglio se tutti conoscessero l'italiano alla perfezione, ma così non è. È un dato di fatto, per quanto doloroso.
RispondiEliminaL'analfabetismo è l'incapacità di leggere e scrivere. Parlare di "semianalfabeti" nel caso di persone dialettofone è sbagliato, così come è sbagliato parlare di alfabetizzazione nel caso di un immigrato scolarizzato che sa leggere e scrivere nella sua lingua. Non è analfabeta, solo non sa usare l'italiano. Oltretutto i veneti usano abitualmente sia l'italiano sia il dialetto e solo le persone anziane, per vari motivi, tra i quali non dare confidenza ai "foresti", non usano l'italiano nella comunicazione orale (e comunque penso che il panorama degli ultraottantenni sia lo stesso anche al di fuori del Veneto, poi ci sono anche quelli poco scolarizzati ma parliamo di persone che hanno fatto gli studi nel periodo tra le due guerre e difficilmente si andava oltre la quinta elementare).
RispondiEliminaDetto questo i vigili possono lavorare benissimo anche usando solo l'italiano, come fanno in tutta italia (e non credo che a Napoli, per dire, ci sia un uso del dialetto poco diffuso, anzi...).
Ma andatevela a pigliare in culo voi il veneto tutto e la lega.
RispondiEliminaSe vogliono, posso dirgli in dialetto barlettano cosa penso di loro; peccato che li devo vedere di persona per essere ispirato e per prendere la rincorsa per gli insulti. Poi qui a barletta c'è un sole e un mare da Favola! Venite a ballare in Puglia piuttosto che parlare il dialettto in Lombardia!
RispondiEliminaViva la Lega. La discriminazione si è svolta per 60 anni nei confronti della gente del nord italia in qualsiasi cosa riguardasse lo stato italiano. Concorsi già vinti in partenza, e ogni sorta di aiuti statali per glimitaliani di origini meditewrranee. Nord trattato come una colonia da spremere. Adesso quindi, viva la secessione!
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