La Regione Lombardia erogherà un contributo di 4.500 euro alle donne che rinunciano ad abortire pur vivendo in condizioni economicamente difficili.
Interessante.
Tanto interessante che ci sarebbe da chiedersi come mai analoghi incentivi non vengano riconosciuti anche alle donne che rinunciano a smettere di studiare -pur vivendo in condizioni economicamente difficili-, che rinunciano a scegliersi il lavoro sulla base delle loro inclinazioni e non della necessità immediata -pur vivendo in condizioni economicamente difficili-, che rinunciano a mandare a puttane i loro talenti e a vedersi sfiorire giorno dopo giorno in una vita di merda -pur vivendo in condizioni economicamente difficili-, che rinunciano a rinunciare alle loro ambizioni, ai loro sogni, alla prospettiva di un futuro diverso -pur vivendo in condizioni economiche economicamente difficili-.
Ecco, quando quei 4.500 euro saranno disponibili anche per tutte quelle donne -e sono tante-, allora se ne andrà via la sgradevole sensazione che si tratti di un contributo a fondo perduto finalizzato ad incentivare l'interpretazione femminile più gradita agli integralisti.
Quella della scatola.
Adesso stai esagerando. Non puoi paragonare interrompere gli studi a interrompere la gravidanza.
RispondiEliminaQuesta legge, seppur mossa da chissà quali considerazioni, va a colmare un grande vuoto: quello che passa tra impedire l'aborto e fregarsene della povertà.
L'aborto per povertà è uno scempio per un paese civile: d'ora in poi in Lombardia potrebbe non accadere più.
Eventualmente possiamo discutere sulla somma, se possa essere considerata sufficiente o determinante. Ma il principio è giusto.
Essere favorevoli alla libertà di abortire non significa essere favorevoli all'aborto. Che la donna abbia l'ultima parola, eziandio, ma combattiamo le condizioni che portano a questa tragica scelta. E, possibilmente, facciamolo per essere concreti, e non polemici.
Mah, il fine dell'incentivo e' chiaro. C'e' da chiedersi pero' se la direzione non sia del tutto sbagliata.
RispondiEliminaUn sostegno economico alle donne che vogliono avere/avranno un figlio in condizioni disagiate? Non mi sembra una cattiva idea. Togliendo la parola aborto non suona poi cosi' male.
Personalmente sono a favore della libera scelta, ma sono pure a favore del sostegno a chi fa l'altra scelta. O addirittura la scelta non popolare di portare a termine la gravidanza e affidare poi il bimbo.
Perché, tu sei convinto che mettendo una povera disgraziata che è rimasta incinta per chissà quale motivo nelle condizioni di prendere quella mancetta a patto di partorire si favorisca la sua libertà di scelta? Non sarebbe più incentivante di quella libertà consentirle di studiare? Emanciparla dalla vita di merda che fa? Spiegandole che esiste la contraccezione ed esortandola ad utilizzarla senza vergognarsene? E' così angusto, il tuo concetto di libertà, da poter essere ristretto alla meraprosecuzione di una situazione di fatto, senza interrogarsi minimamente dei motivi per cui essa si è prodotta? Sono d'accordo con te: l'ultima parola alla donna.Ma ti pare questo, il modo di dargliela?
RispondiEliminaAlmeno Man Ray ci paragonava a uno strumento musicale - loro manco quello.
RispondiEliminaLa prospettiva sbagliata è quella che dà incentivi perché si partorisca: dopodiché la madre è lasciata totalmente sola con un impegno che dura tutta la vita.
RispondiEliminaSono non d'accordo, d'accordissimo con l'articolo. Trovo che sia una legge umiliante.
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con Metil!
RispondiEliminaI cattotalebani hanno fortissima nostalgia di una condizione di miseria sociale e ignoranza diffusa. Sono perfettamente consapevoli che solo in quel modo potrebbero rafforzare e protrarre nel tempo il loro ruolo.
Ben detto! Questo Paese mi fa vomitare. Maledetti. Per fortuna ci sono perosne come te, questo fatto mi da sollievo.
RispondiEliminaRisultato: tutte le furbette che il figlio lo avrebbero fatto lo stesso si prenderanno 4500 euro alla faccia di chi paga le tasse.
RispondiEliminaQuelle che avranno motivi seri per abortire continueranno a farlo.
Qualcuna cambierà effettivamente idea grazie all'obolo, ma in tal caso non vorrei esserne il figlio: una che pensa che 4500 euro siano un motivo sufficiente per tenersi un figlio è persona o superficiale o con grossi problemi a gestirsi!
Concordo sul fatto che sia una misura SPOT che serve a poco. Ma fare di tutto affinche` una donna non sia costretta ad abortire la ritengo una misura giusta. D'altronde misure del genere farebbero parte del tanto desiderato welfare universalistico che i Radicali chiedono da tempo. In Inghilterra le donne sole e con figli, hanno garantito un reddito che permette loro di vivere in maniera piu` che dignitosa.
RispondiEliminaCome è stato già detto da anonimo è una legge cagata. Se io fossi una donna incinta con pochi scrupoli potrei andare in ospedale, fingere di voler abortire, accettare i soldi e tenermi il bambino che comunque volevo.
RispondiEliminaMA poi pensano davvero che il motivo principale degli aborti sia il fattore economico? Spesso può esserci anche quello, ma la paura o l'incapacità di essere madre di alcune persone, oppure gli aborti che derivano da violenze sessuali o problemi mentali o fisici che impediscono a una persona di partorire e o essere madre, dove li mettiamo?
Sarà vero che non è la stessa cosa paragonare la cessazione degli studi all'aborto, ma credo che il problema posto da metil sia che come al solito si devia su un problema che "tocca" la coscenza delle persone e si ignorano tutti i veri problemi di tutti i giorni che toccano il portafoglio delle persone, ripeto non credo che sia il problema economico la motivazione più grande per l'aborto.
a me questa pare solo propaganda...ma cosa pensano? che dopo i 18 mesi un figlio si cresce da solo??? o che le condizioni economiche disastrate di quelle stesse donne si risanino magicamente???
RispondiEliminaperchè non c'è mai una proposta concreta per aiutare le potenziali mamme a non vedere la maternità come una difficoltà immane? perchè non aumentano gli asili pubblici? perchè non propongono degli orari lavorativi più flessibili?
e cmq sì Metil, hai ragione, questa puzza di scatola di cartone andrà via solo quando dimostreranno di avere a cuore le condizioni difficili di tutte le donne!!!
Ripeto: a me sembra una scelta coerente.
RispondiEliminaHo visto spesso criticare qui il clero che da un lato vuole far nascere per forza i bambini e poi non muove un dito se muori di fame.
Stavolta l'hanno mosso il dito.
E una madre che riesce a portare avanti una gravidanza grazie a quei 4500 euro in più non ha alcuna controindicazione specifica per non essere migliore delle madri dei commentatori di questo blog.
Non esistono le furbette che fanno ugualmente i figli: esistono leggi scritte male e applicate peggio.
vorrei aggiungere che i 4500 euro non sono pochi ma dopo quei primi mesi in cui la madre è coperta da questi soldi, che possono essere 8-9 al massimo considerando i costi del mantenimento del bambino, la madre cosa fa? E' di nuovo al punto di partenza in cui valuta se effettivamente ha fatto la scelta giusta la differenza è che ha un bambino che le preclude qualsiasi attività lavorativa perché diciamocelo, nessuno ormai assume neo-mamme, mentre forse se la amdre si trova un lavoretto prima di restare incinta può sempre sperare nella maternità e nel poter tornare al lavoro successivamente.
RispondiEliminaI 4500 fanno gola, anche a chi non dovrebbe ritirarli, ma mi sembra un comprare i bambini.
Avrebbe più senso un contributo mensile elargito in base al reddito che va a esaurirsi nel momento in cui la situazione migliora...regalare così soldi a caso a persone a caso è assurdo.
scusami jinocchio, ma tu hai una vaga idea di quanto costi tirare su un figlio???
RispondiEliminaquesta storia dei 4500 euro mi fa solo venire in mente il benefattore che va dall'africano e gli porta un paio di pesci invece di insegnargli a pescare...una volta finiti quell'uomo avrà di nuovo fame, e che farà a quel punto???
'sti cazzi, dicono loro, non è più un problema mio, il mio ditino l'ho mosso....
ma per favore!!!!!!!!!!!!!!
"Non esistono le furbette che fanno ugualmente i figli " sono contento per te se vivi in un mondo idilliaco in cui la gente è sempre onesta, o sono io che vedo il mondo pieno di eprsone orribili e sono pessimista.
RispondiEliminaCredo che come hai scritto esistono si le leggi scritte male e applicate peggio, ma ciò non esclude l'esistenza di gente disonesta. Basta guardare quanti abusano dell'invalidità fingendo di aver problemi psico-fisici oppure causandoseli di proposito.
Non trovo nulla di male nell'aiutare le neo-mamme, ma slegandosi dall'aborto e non dando soldi a caso a chiunque.
X Jinocchio:
RispondiEliminate lo dico da persona che si sta laureando in Management delle politiche pubbliche e dei servizi sociali.....
1- E' una decisione ideologica,dettata dall'egemonia di COmunione e Liberazione all'interno della sanita' lombarda. QUesti fenomeni di predominio in paesi seri come Germania o Danimarca non avengono. In gergo tecnico si chiama "occupazione di ruolo pubblico-burocratico". LA definizione e' di Gabriel Almond.
2- Un governo dovrebbe essere neutrale rispetto a questo tipo di approccio: non deve cioe' ne essere pro life ne pro aborto. Deve pero' garantire che le decisioni intraprese dall'utenza pubblica sia soddisfatta.
3-AL governatore lombardo non interessa sostenere economicamente le puerpuere in difficolta' ma , essendo ideologicamente pro life, cerca di indurle a non abortire con una sorta di politica "una tantum". Dicesi,in gergo tecnico, politica distributiva. Il termine e' tato coniato da Ted Lowi. Una seria politica fatta bene e' invece "Scandinava",dalla culla alla tomba, in cui a questo punto la regione Lombardia mi deve garantire che mio figlio possa studiare a gratis all'universita'.ALtrimenti e' ideologia. Della peggior specie, perche' si speculerebe sui sensi di colpa.
4- In generale il Lombardia e' difficile abortire. QUesto perche' COmunione e Liberazione ha invaso letteralmente gli aparati della gestione sanitaria regionale. E questo e' inaccettabile. Un individuo, quando si rivolge in generale ad una burocrazia, deve avere un impiegato che sia assolutamente imparziale e non tendenzioso. QUi siamo invece di fronte a medici che al 70%,con punte del 90% nel varesotto, ti rifiutano di fare quello per i quali sono anche pagati. La deontologia dell'ordine dei medici italiani dovrebbe imporre di esercitare loro tale professione.
5- In questa decisione si collegano poverta' e aborto. Due fenomeni differenti.Non credo proprio che siano state effettuat eindagini per capire se nelle famiglie povere o cmq donne in difficolta' vi fosse desiderio materno. Si da una soluzione ad un bisogno non sondato. Come somministrare un farmaco per una patologia che non si conosce o ,peggio,si presume.
6- L'aborto per poverta',come lo chiami tu, non esiste. O meglio. Non e' la poverta' che determina sicuramente una costrizione ad abortire. Il piu' alto tasso di aborti si ha nelle famiglie medio alte e del Nord Italia (FOnte: osservatorio nazionale sociale).
Se ci sono condizioni difficli con 4.500 euro ci si fa ben poco... Ma che razza di contributi fanno? Cos'è una sorta di condono preventivo dei nascituri? mah...
RispondiEliminaE quando sono finiti i 4.500 € la madre che fa? Butta il figlio che non voleva?? O lo dona allo stato che le ha fatto credere che i loro sporchi soldi sarebbero bastati a tenersi pulita la coscenza?
RispondiEliminaMa andiamo! Investiamo quei soldi in prevenzione piuttosto in queste cose!
Una mancia umiliante, la solita vomitevole morale cattolica che se la cava con l'elemosina e nasconde il problema sotto il tappeto. Ti regalano 4500 euro adesso perché gli serve ideologicamente, poi però chissenefrega se ad esempio dal tritacarne della precarietà le donne -e soprattutto le madri- sono quelle che ne escono peggio. Loro sperano che la donna finalmente si decida a starsene a casa a figliare, affidandosi in toto all'uomo e togliendosi certi grilli dalla testa...
RispondiEliminaSi sa che i cattolici hanno sempre amato la beneficienza più che l'aiuto... con l'aiuto diventi indipendente, con la beneficienza devi leccare il posteriore a vita a quello che ti ha aiutato perchè non cessino gli aiuti.... se si volesse DAVVERO aiutare le neomamme non si menzionerebbe l'aborto per dare gli aiuti, non si aggancerebbero queste politiche ai CAV, notoriamente ciellini e pro-life [life che per loro è solo quella dell'agglomerato di cellule, della donna autocosciente chissene], quando ci sono i consultori apposta e soprattutto quei soldi non sarebbero stanziati per aiuti così a ufo, ma sarebbero utilizzati per potenziare e ridurre i costi della scuola, dagli asili nido all'università, per l'informazione sessuale nelle scuole per la rete di consultori e per creare posti di lavoro che queste donne possano occupare, per esempio. Questa mi sa tanto di una manovra per far piacere al Vaticano che, memore dell'epic fail elettorale di Ferrara nel 2008, sa di non potere ancora toccare direttamente la 194.
RispondiEliminaX giacinto2000
RispondiEliminati risponderò come correlatore:
1- leggi sempre con attenzione i testi: io non sono entrato nel merito del principio che ha spinto la Lombardia al decreto in questione. Condivido l'intuizione della 'decisione ideologica', ma è necessaria? Se io faccio leggi in favore degli omosessuali solo perché mi servono i loro voti per tenermi la poltrona, sarebbe per questo una legge ingiusta? Ha senso giudicare il contesto di genesi della legge, ma in un secondo tempo: prima capiamo se farà danni o farà bene.
2- L'Inghilterra, dove grande è il numero di gravidanze in giovanissima età, e grande il numero di aborti, farebbe dunque bene a 'essere neutrale rispetto a questo tipo di approccio'.
Io credo, invece, che uno stato, garantite tutte le libertà, debba concentrarsi a combattere le situazioni di sofferenza, come è l'aborto.
Indubbiamente ciò si fa per prima cosa con l'informazione (alla inglese), cosa che non avviene in Lombardia, ingenerando una situazione di grande ipocrisia. Tuttavia chi abortisce per motivi economici non ha tanto bisogno di informazione (se potesse il figlio lo terrebbe, a differenza magari di una preadolescente) quanto di sostegno economico.
3- Mezzo sostegno è meglio di zero sostegno.
Prendiamo i disabili: lo stato passa una pensione, dei servizi, e dei diritti. Questi servizi non sono mai completi, tuttavia ti sentiresti privarli della pensione e del resto in virtù del principio 'le cose o si fanno bene o non si fanno per niente' perché 'Altrimenti e' ideologia'?
Direi che la giusta sequenza sia: 1.prendiamo i soldi - 2. combattiamo le ideologie.
Inoltre al serietà di una gestione si misura anche in termini di risultati: la Scandinavia ha un alto tasso di suicidi; tutta colpa del clima?
4- siamo daccordo. Tuattia ti chiedo: stai rispondendo a me, o stai facendo il compitino?
Io non ho toccato questo argomento: non puoi avere ragione di me su un argomento estraneo al dibattito. Come il discorso sull'ideologia è una questione che va trattata in seconda base: che in Lombardia sia facile o difficile abortire non influisce sulla bontà o meno della legge.
5-immagino sarai un grande estimatore di Brunetta, che invece di rimuovere da subito le autoblu ha avviato un'indagine, per evitare di dare 'una soluzione ad un bisogno non sondato'.
Ti boccio anche l'esempio: non è mai stata condotta un'indagine per scoprire se fanno più male i farmaci somministrati a caso, o le somministrazioni mirate.
In scienza esiste il principio di prudenza, ma in questo caso non è applicabile: non credo che prendere un po' di soldi possa fare male a qualcuno. Aspettando un'indagine seria che dimostri o meno che avere più soldi sia meglio che averne meno, non vedo controindicazioni (se non di finanza pubblica, eventualmente) nell'iniziare a distribuire quei 4500 euro.
6- ribadisco il punto 1 e aggiungo: non ho mai detto che il fattore economico sia l'unico e/o principale motivo di aborto. Dico, però, che sia il principale su cui può agire un governo senza invadere la sfera della dignità personale.
Si motivi economici per l'aborto, aspettando una ricognizione seria, ti rimando al caso della donna napoletana che voleva abortire per povertà, e che poi c'ha ripensato. Il fatto che un po' di notorietà l'abbia spinta a cambiare idea, non toglie il valore delle premesse, e il fatto che non tutte possano finire al telegiornale.
@giacinto 2000
RispondiElimina1° - prima di citare a caso, studia bene
2° - prima di applicare citazioni alla realtà, vivila un attimo: credere di conoscere la realtà solo perchè si son leggiucchiati due libre ed un quotidiano, beh, implica delle riduzioni pericolose...
x l'anonimo:
RispondiElimina1-le mie citazioni sono tutte a posto loro, chi deve studiare sei te.
2- Non conosco la Lombardia,sono abruzzese, quindi per questo esempio per forza ne parlo in astratto, ma qui la tua e' sempre la solita accusa di chi crede di essere un praticone contro chi sta solo sui libri. Ma appunto nel pratico, tu con 4500 euro credi di aver risolto il problema? CHi vive in un mondo tutto suo sei te....
giacinto2000
AH,sempre sulla questione studente-praticone (che immagino saresti tu).
RispondiEliminaQuando lasci questi strali di accuse magari faresti bene a chiederti se oltre a studiare uno puo' gia' lavorare .....QUindi ,nel caso mio specifico sei pure cascato male, visto che lavoro nel campo della progettazione culturale. Mi "sporco le mani' con immigrati e persone con disagio economico. QUindi abbi un minimo di pudore....O ti devo elencare tutto il mio curriculum lavorativo? Inoltre attendo tue soluzioni e tue grandi formulazioni di decisioni publiche. Attendo con ansia,anonimo professore.......
giacinto2000