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Vorrei approfittare per qualche istante dell'ospitalità di Metilparaben per ricordare (ad uso di amici giornalisti, leghisti, ed altri zucconi misti) un piccolo dettaglio.
I Rom, o Roma, sono un gruppo etnico di antica origine che parla una propria lingua (romanes/romani), e che in italiano sono spesso indicati anche come "zingari" o "gitani". Per essere precisi, i Rom sono uno dei gruppi che parla questa lingua, il più numeroso.
I Rom non c'entrano una beata mazza con i rumeni: ci sono Rom che abitano in Italia, in Romania e in (quasi) qualsiasi altra nazione europea. In Italia ne abitano circa 140mila, la metà dei quali è di nazionalità italiana.
Non so voi, ma io ricordo di avere accolto alle elementari (parliamo del 1985-1986: non era ancora caduto il muro di Berlino e la Romania era ben lontana dall'ingresso nella UE) dei ragazzi Rom che nelle loro peregrinazioni "passavano" dal mio paesello. Ogni anno si presentavano per un mesetto e poi scomparivano. Ed erano indubitabilmente italiani. Nomadi, ma sempre italiani.
Per cui, quando sentite qualche politico appena un filo più ignorante della media (e ce ne vuole) applaudire ai "rimpatri" di Sarkozy, potete farvi alcune domande:
- cosa si risolve rimpatriando un centinaio di persone, specie in un paese Europeo, da cui non ci separa esattamente una cortina di ferro?
- questi deportati (se non vi piace la parola "deportato" fatevi una ragione del fatto che tecnicamente si tratta della parola esatta) con che criterio sono stati scelti?
- e soprattutto, ammesso e non concesso che la "deportazione" sia proprio la soluzione migliore, i Rom di nazionalità italiana, o francese, o comunque non rumena, dove li deportiamo, di grazia?
Ma io non ho capito una cosa. La Romania non è già parte della comunità europea? Posso capire la Bulgaria ma non ci sarebbero le frontiere aperte?
RispondiEliminaMontanelli sugli Zingari.. (1939-1995)
RispondiEliminapreso da: http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/30/Viaggiai_sul_carrozzone_degli_zingari_co_0_95123012229.shtml
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Viaggiai sul carrozzone degli zingari
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Viaggiai sul carrozzone degli zingari - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Caro Montanelli, Le faccio una domanda di attualita' . Come possono vivere nella societa' industriale moderna, gli zingari, nomadi, unico popolo del mondo che vuol vivere senza lavorare? Anna Lora Turre, Trieste Cara Signora, Non lo so. Ma la sua domanda e' piu' che legittima perche' le nostre societa' potranno convertire al lavoro qualunque comunita' od etni' a meno quella degli zingari. Glielo dice uno che gli zingari li conosce abbastanza bene essendo uno dei rarissimi estranei che sia stato una volta ammesso a viaggiare su uno dei loro carrozzoni, quando erano tirati dai cavalli. Questo avvenne nella primavera del ' 39 . pensi un po' ., quando mi trovavo in Albania, dove conobbi un ebreo greco del Cairo, del cui fratello ero stato compagno di scuola a Parigi, e che faceva di mestiere l' impresario di violinisti tzigani andando a scoprirne i talenti nella loro randage tribu' . Facendomi passare per suo assistente, ottenne un posto anche per me in una carovana in viaggio da Co' rizza in Albania a Salonicco attraverso Macedonia e Tessaglia. Questa "lunga marcia", che mi forni' materia per un reportage a puntate sull' edizione pomeridiana del Corriere, duro' quaranta giorni, e non le dico in che condizioni arrivai alla me' ta: smagrito di parecchi chili (e nemmeno allora avevo da buttarne via) perche' non potevo mettere in bocca gl' intrugli che mangiavano loro in un sudiciume inenarrabile, e pieno di cimici, pulci e pidocchi, insomma ridotto in tale stato che all' albergo si rifiutavano di accogliermi, e dovette intervenire il nostro Consolato per trovarmi un letto. In quel viaggio imparai, sulla vita degli zingari, varie cose, ma soprattutto una: l' inutilita' di spiegargli il motivo per cui eravamo continuamente inseguiti, spesso a schioppettate, dai contadini e pastori del posto, e che era uno solo: il furto. Rubavano tutto quello che trovavano per strada: agnelli, galline, farina, attrezzi sicche' varie volte rischiai di morire anch' io come ladro di polli. Ma non si rendevano conto di cio' che facevano perche' il concetto di "proprieta' " non e' mai entrato nei loro cervelli, tanto e' vero che negli stessi carrozzoni tutto era di tutti, anche le donne e i figli. In questo erano molto simili agl' indiani del Nord America, quando i pionieri gli offrivano qualcosa per comprare qualche pezzo di terra. Non capivano cosa significasse "comprare" perche' per loro la terra non era di nessuno, cioe' era dei bisonti che ognuno era libero di cacciare. Quindi, cara signora, la sua domanda e' del tutto pertinente. E' assolutamente impossibile istillare negli zingari il concetto di proprieta' e quindi educarli al lavoro come mezzo per conquistarsela. Ma temo che sia altrettanto impossibile far capire tutto questo ai nostri pietisti, religiosi e laici, che farneticano di "integrarli".
Valentina: infatti i cittadini rumeni "espulsi" potranno tornare in Francia quando gli pare.
RispondiElimina(La Romania fa parte della EU ma non di Schengen, quindi tecnicamente gli controlleranno i documenti almeno una volta... ma comunque se non c'è un motivo valido per trattenerli...)
Scusate l'ignoranza: cittadini italiani lo si è perché si nasce in italia o perché almeno uno dei 2 genitori è italiano? Ad ogni modo cittadini italiani o meno chi campa senza lavorare non vive di sola aria... e se non vivi di circo o di elemosina da qualche parte dovrai pure prendere i baiocchi per tirare a campare... e lo sappiamo tutti dove li vanno a cercare, sia che siamo fascisti, comunisti, anarchici, ecc... ecc... Da cittadino apolitico penso che qualsiasi legge che allontani con le buone (ma anche con le cattive se si rendesse necessario) queste persone che quotidianamente vivono al limite della legalità, non facciano altro che bene. Con buona pace per i benpensanti e falsi moralisti
RispondiEliminaQuesta volta lo so che le sento su... Io sono ragionevolmente contento di me, perché a me del colore della pelle, della lingua non interessa nulla.
RispondiEliminaMa se persone hanno una cultura opposta alla mia ( scusate, non prendiamoci in giro...a me arrivano cartelle esattoriali per 20 euro che mio Padre doveva pagare dopo essere morto, mentre "qualcuno" occupa edifici,... con associazioni che aiutano, soccorrono, ecc ).... beh... troviamo una loro " Palestina" e li deportiamo lì.. almeno si ingegneranno a vivere, non solo a essere parassiti.
Piero, Kerios3@Hotmail.it
Il dramma degli uomini, come sempre, è l'oblio. In Italia, e non solo in Italia, quando si parla di Rom si cade spesso in illogiche generalizzazioni. Ad esempio:
RispondiElimina1. Un uomo stupra una donna.
2. Lo stupratore è un Rom nato in Romania.
3. Quindi i Rom stuprano le donne.
4. Non basta: i Rumeni stuprano le donne.
5. Soluzione: bisogna deportare i Rom e chiudere le frontiere con la Romania.
Ogni individuo è dotato di libero arbitrio ed è personalmente responsabile delle proprie azioni. E solo di quelle. E ne è responsabile di fronte alla legge. Non esistono responsabilità di sangue.
Gli storici affermano che il numero di Rom deportati dai nazisti nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale ricade entro una stima che va da 200 mila a 1,5 milioni di individui.
Una visita ad Auschwitz, e in particolare, all'Holocaust Memorial Center di Budapest aiuterebbero a ricordare: i Rom deportati dalla sola Ungheria furono circa 40 mila.
Le ragioni addotte erano le stesse: "I nazisti disprezzavano e rifiutavano i Rom per lo stile di vita nomade ed l'aspetto 'straniero', che contraddiceva il loro concetto di nuova Europa." (http://old.hdke.hu/index.php).
trovo anch'io le misure di Sarkozy demgogicche e inutili ( se vogliono essendo cittadini europei, i rom potranno tornare in Francia come e quando gli pare).
RispondiEliminava ricordato però che il provvedimento non è una deportazione, come con eccesso di enfasi si suggerisce nell'articolo, ma un rimpatrio volontario accompagnato da un contributo in denaro. occorrerebbe inoltre soppesare le responsabilità dell'Ue con le sue insufficienti e fallimentari politiche di integrazione dei rom.
Espulsioni di rom in Francia tra demagogia di Sarkozy e fallimentari politiche dell'UE
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se una scelta pubblica si valuta in base agli esiti (piu' che alle intenzioni) il punto e' proprio questo: un intervento simile impiega risorse pubbliche per mandare via persone che ritorneranno.
RispondiEliminala libera circolazione degli uomini dentro l'UE non puo' essere limitata, quindi la risposta scelta in Francia (ma in UK hanno un problema simile con dei viandanti irlandesi nell'essex) e' solo la classica esibizione in favore di telecamera a vantaggio dell'elettore tutto "legge e ordine".
come sostiene giustamente l'anonimo delle 12.31 l'UE non e' riuscita sinora ad aggregare il consenso dei governi attorno alle proprie politiche d'integrazione sociale, ma alla fine della fiera l'UE e' espressione dei governi nazionali, percio' si torna al punto di partenza: i singoli governi non sanno/vogliono creare punti di contatto con le comunita' rom.
i tentativi di vari mediatori culturali che ci hanno provato (ho letto qualcosa in proposito su quanto recentemente successo a milano) sono stati in genere sistematicamente boicottati dalle amministrazioni centrali e locali, le quali appunto non vincono le elezioni puntando sul mantenimento di un dialogo con le comunita' rom.
e quindi si torna ancora al punto di partenza: mandare via i rom fa vincere le elezioni, percio' la politica politicante continuera' a farvi ricorso perche' nessun partito (salvo il PD) ha come punto programmatico nella propria agenda quello di perdere le elezioni.
ecco quindi l'interminabile gioco dell'oca:
1) rom mandati via
2) chi lo fa raccoglie consensi
3) rom che ritornano
4) malcontento nell'elettorato
5) capopopolo che salta su gridando all'allontanamento dei rom e che su questa base guadagna consensi
6) torna al punto 1)
buon divertimento (per chi ci si diverte)
Dunque, vediamo un poco:
RispondiElimina1) Anonimo: cittadini italiani si diventa in base alla cittadinanza dei genitori, o alla residenza molto più che decennale in Italia. NON si diventa cittadini semplicemente nascendo in Italia. I Rom Italiani sono Italiani come me e te.
2) Nessuna legge impone a nessuno di andare a lavorare. Ci sono leggi che vietano invece di rubare, eccetera. Chi ruba (Italiano, rumeno, francese) deve essere processato e condannato. La deportazione non c'entra nulla.
3) Piero: non è che le senti su. Semplicemente, si tratta di razzismo (stai giudicando, tu come Anonimo, la gente sulla base di un'etnia, e non del loro comportamento come individui). Peraltro, i Rom non occupano edifici, visto che sono nomadi.
4) Edm e Gianni: grazie per le vostre analisi, che condivido.
Poi sto zitto...giuro.... , ma santocielo... o le culture si integrano o no. Io , a suo tempo, sposato con una persona Filippina, le ho dovuto fare capire che per noi a colazione c'è il caffelatte e la brioche ( se va bene, se no pane di ieri ...). , non il pesce fritto con il riso e l'aglio...
RispondiEliminaQuando ero in Filippine ringraziavo di pesce fritto con il riso ed aglio....
Se vuoi il caffelatte torni ( stai ) in Italia.... semplice....
P.S. Da Piero T. : non tiriamo in ballo i lager, per favore....
RispondiEliminaAnche volendo deportarli questi Rom mi piacerebbe poi capire come si può stabilire per legge chi lo è e chi no: è lo scoglio su cui sono andate a impantanarsi tutte le leggi razziali. In questo caso soccorre però un precedente autorevole: quello di una commissione di esperti all'opera nell'Austria del '38 sotto la supervisione di un certo Heinrich Himmler. Per operazioni su scala più ridotta, come quelle di cui stiamo parlando qui, probabilmente è più semplice affidarsi a una più informale prassi poliziesca (e la chiave diventa quindi capire come diavolo li hanno individuati e selezionati).
RispondiEliminaMerita invece una piccola riflessione la retorica della "nostra cultura". La nostra cultura è quella che ha prodotto un ordinamento giuridico "a costituzione scritta" per cui "qui in Italia" si è tenuti a rispettare norme giuridiche direttamente o indirettamente rispettose della Costituzione. E basta. Merita tuttavia attenzione questa deriva culturale, variamente declinata, per cui - come ha detto felicemente Irene Tinagli - "Il limite della libertà di un individuo oggi non sembra essere più il rispetto della legge e della libertà degli altri, ma della loro sensibilità, del loro concetto di buono e cattivo, di ciò che a loro piace o dà fastidio." (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7700&ID_sezione=29&sezione=). Merita attenzione perché è pascolo ubertoso per le forze politiche populiste e razziste che vi razzolano.
Beh.... avevo giurao di stare zitto... ma ... vogliamo spiegare alcune cose ? Il macello fatto da himmler giustifica il macello degli ebrei ? Sì o on, o ne possiamo parlare ?
RispondiEliminaSe una persona ( non mi interessa di quale " etnia " o come la vogliamo chiamare ") , semplicemente ignora le regole che noi accettiamo ( Burka incluso, sia chiaro )...Magari posso reagire o sono un cattivo?
Cribbio.... sono un razzista...
RispondiEliminame ne vergorgno, ma applico lo schema dello " specchio ", come mio papà mi ha insegnato.... una persona è gentile, sii gentile, se una è non-corretta...
Piero T.: mi spiace che ti disturbi il riferimento ai lager. Hitler ci ha infilato qualche centinaio di migliaia di Rom, più o meno con le stesse giustificazioni.
RispondiEliminaE' così difficile da capire? Se te la prendi con un rom (o un italiano, o un francese) che ruba, stupra o ammazza perché ruba, stupra o ammazza, hai tutte le ragioni del mondo.
Se te la prendi con una razza, una famiglia, una tribù o un popolo perché hai DECISO che IN QUANTO POPOLO è prono a rubare, ammazzare o puzzare, sei uno schifoso razzista.
E' molto, molto semplice.
Se Sarkozy e il suo governo hanno deciso di "deportare" (ma non e' deportazione) qualche centinaio di parassiti Rom avranno avuto le loro ragioni.
RispondiEliminaNon si diventa Presidente della Repubblica di Francia se si e' una testa di caxxo qualunque.
Invece se sei una testa di caxxo qualunque fai l'antirazzista solo perche' vuoi far vedere che sei bravo e intelligente, mentre gli altri sono cattivi e deficienti.
Ecco: E' il contrario.
Gli antirazzisti ormai hanno rotto i cojoni e nessuno se li caga piu' perche' sono una massa di imbecilli.
I "Sarkozy", invece, sono persone serie che sanno quello che fanno ed hanno il consenso di tutti fuorche' dei deficienti che di professione fanno gli antirazzisti.
Ormai con la storia del razzismo questi antirazzisti hanno rotto le pelotas e tutti li mandano a cagare.
Ecco: Metilparaben: Vai a cagare anche tu.
Occupati di culi che quello e' il tuo campo.
ah ecco, anche il frustrato che spamma dappertutto sui blog che gl stanno sulle palle, ma suicidati cazzone.Pensa alla tua P3 e ai Verdini o a Comunione e Liberazione
RispondiEliminaPer Stefano : condivido in pieno quanto dici. Il problema nasce quando non c'è la ricerca di convivenza.
RispondiElimina...
Io cerco di convivere con le nostre ( a volte assrde ) regole... Loro no. semplice.
Poi " deportare ", lo uso come fanno gli anglosassoni...
Intendo dire : chi non vuole integrarsi lo prendo, dopo avere identificato un luogo vivibile, ce lo porto, e peretto a questa persona di vivere come vuole.....
L'hanno fatto con gli ebrei...( magari gli arabi non sono così contententi...., per questo parlavo di Madagascar, per i Rom )
@Anonimo: studiati come si acquisisce la nazionalità italiana su WikiPedia
RispondiEliminaÈ falso dire che i ROM non vogliono lavorare. Quello che non vogliono è essere assimilati in modo coatto ad altre culture, ed io li rispetto profondamente per questo. Che non lavorino è un luogo comune e basta ovviamente. Molti di loro lavorano, oppure lavorerebbero se non fossero discriminati.
Principalmente le loro vecchie occupazioni di tipo nomane (fare piccoli lavori come aggiustare ombrelli, o in ferro e ceramica, eccetera) semplicemente non hanno più senso quando puoi comprare un ombrello nuovo per due Euro e ormai tutti sono abituati ai contenitori in materiale plastico.
Francamente vedendo che gente c'è a giro e vedendo come ragiona da questi - ed altri - blog, sono alla grande dalla loro parte, chi vuole farsi "assimilare" o "ricercare la convivenza" con un popolo di razzisti ignoranti?
Sono il primo anonimo.
RispondiEliminaVolevo ringraziare Stefano e markoer per avermi chiarito come si acquisisce la cittadinanza italiana (non credo serva studiare su wikipedia, mi fido di voi ;) ). Detto questo, sempre (per l'amor d'Iddio) personalmente parlando, ritengo che dire che un ROM è italiano perché nato da un uomo o una donna di nazionalità italiana sia una cagata pazzesca. i ROM sono ROM... e basta: sia che rubino, che non rubino, che elemosino, che non elemosino, che stuprino o non stuprino.
Trovo che Piero spieghi meglio di me quello che voglio dire... non dico niente di Bertoldo perché per me ha semplicemente tutte le ragioni di questo mondo e in più a quanto ha già scritto aggiungerei che gli antirazzisti che adesso difendono a spada tratta i ROM sono sicuro che non ne hanno avuto a che fare o semplicemente non hanno ancora ricevuto una visita a casa loro da queste personcine a modo.
A markoer vorrei dare un consiglio: invece di riportare il Faber-pensiero, si chieda perché gli italiani stanno diventando sempre più razzisti... la lega ci marcerà anche su, ma l'atteggiamento che hanno i ROM non li aiuta a migliorare le cose di sicuro!